Come scoprire se l’azienda calcola correttamente gli scatti di anzianità

Paolo Ballanti

2 Marzo 2023 - 18:22

condividi

Gli scatti di anzianità sono un elemento della retribuzione legato al periodo di permanenza in azienda. Il dipendente ha possibilità di verificare se sono stati calcolati correttamente. Ecco come

Come scoprire se l’azienda calcola correttamente gli scatti di anzianità

Gli scatti di anzianità rappresentano una voce della retribuzione disciplinata dalla contrattazione collettiva, corrisposta al compimento di una determinata anzianità di servizio del lavoratore, presso la medesima azienda.

Di norma i Ccnl definiscono importi diversi in base al livello di inquadramento. La somma spettante è direttamente proporzionale all’aumentare del livello e, di conseguenza, alla complessità delle mansioni svolte e alle responsabilità in capo al lavoratore.

Lo scatto singolo matura poi a determinate scadenze definite sempre dal Ccnl. Può essere ad esempio prevista la maturazione di uno scatto ogni due anni di permanenza in azienda.

Sempre i contratti limitano il numero di scatti che possono essere maturati dal lavoratore. Ad esempio, un tetto di dieci scatti triennali è quanto disposto dal Ccnl Commercio e terziario - Confcommercio.

Ciascun scatto può inoltre essere definito in cifra fissa o in percentuale rispetto a determinati elementi della retribuzione.

Il dipendente ha una serie di elementi a disposizione per verificare se gli scatti riconosciuti sono stati correttamente calcolati dal datore di lavoro. Scopriamo tutti i passaggi necessari.

Scoprire qual è il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato

Il primo passaggio è capire quale contratto collettivo nazionale di lavoro è applicato al dipendente. L’informazione può essere prelevata consultando il contratto di assunzione o l’ultimo cedolino paga.

Consultare il Ccnl

Una volta capito quale Ccnl è applicato al rapporto di lavoro, è possibile consultarne il testo su internet. Di norma, gli scatti di anzianità sono riportati in un articolo ad hoc, con importi differenziati in base ai livelli di inquadramento.

Ad esempio, il contratto collettivo Commercio e terziario - Confcommercio dispone all’articolo 205 che il personale ha diritto a dieci scatti triennali, ognuno di essi pari a:

  • 25,46 euro per i quadri;
  • 24,84 euro per il primo livello;
  • 22,83 euro per il secondo livello;
  • 21,95 euro per il terzo livello;
  • 20,66 euro per il quarto livello;
  • 20,30 euro per il quinto livello;
  • 19,73 euro per il sesto livello;
  • 19,47 euro per il settimo livello.

Il Ccnl Metalmeccanica - industria (articolo 6) riconosce in favore del lavoratore, per ogni biennio di anzianità di servizio maturato presso la stessa azienda o gruppo aziendale, un aumento periodico di anzianità, pari a:

  • 18,49 euro per l’ex categoria 1;
  • 21,59 euro per il livello D1 (ex categoria 2);
  • 25,05 euro per il livello D2 e C1 (ex categoria 3 e 3 super);
  • 26,75 euro per il livello C2 (ex categoria 4);
  • 29,64 euro per il livello C3 (ex categoria 5);
  • 32,43 euro per il livello B1 (ex categoria 5 super);
  • 36,41 euro per il livello B2 (ex categoria 6);
  • 40,96 euro per il livello B3 e A1 (ex categoria 7 e 8 Quadri).

Ai fini del computo degli aumenti periodici si considera un massimo di 5 bienni.

Calcolare lo scatto spettante

A questo punto l’interessato, conoscendo il proprio livello e anzianità di servizio in azienda, può calcolare lo scatto effettivamente spettante. Ipotizziamo che il dipendente, inquadrato al quarto livello del Ccnl Commercio, abbia totalizzato sette anni di anzianità.

Considerando che gli scatti maturano ogni tre anni, l’interessato avrà diritto a due scatti, per un importo complessivo di 20,66 * 2 = 41,32 euro lordi.

Esistono periodi non maturati?

Il lavoratore deve chiedersi se sono state totalizzate assenze che non hanno consentito la maturazione dell’anzianità di servizio e, di fatto, sospeso la decorrenza degli scatti.

Ipotizziamo che il dipendente nel 2022 si sia assentato per due mesi a titolo di aspettativa non retribuita. In tal caso matureranno nel medesimo anno non dodici mesi di anzianità bensì dieci. Di conseguenza, la data di decorrenza dello scatto successivo sarà posticipata di due mesi.

In generale i contratti collettivi dispongono la maturazione dell’anzianità per le assenze dovute, ad esempio, a:

  • ferie;
  • permessi;
  • malattia;
  • infortunio;
  • maternità.

Il dipendente ha cambiato livello?

Un errore nel calcolo dello scatto di anzianità potrebbe essere legato a un passaggio di livello. Ricordiamo infatti che la maggior parte dei Ccnl differenziano l’importo del singolo scatto in base al livello di inquadramento del dipendente. Nelle ipotesi di passaggio di qualifica, i contratti collettivi possono disporre:

  • l’assorbimento dell’aumento collegato al passaggio di qualifica che, pertanto, non sarà riportato in cifra o conservato per intero;
  • l’azzeramento degli scatti e l’assorbimento dell’aumento collegato al passaggio di qualifica;
  • il ricalcolo degli scatti.

In quest’ultima ipotesi, il valore complessivo degli scatti maturati sino a quel momento si divide per l’importo corrispondente al nuovo scatto, ottenendo così il numero o la frazione di scatti cui ha ancora diritto il lavoratore.

La giurisprudenza di Cassazione (sentenza del 5 gennaio 1993 numero 36) ha comunque affermato che non sono valide le clausole dei contratti collettivi che fanno decorrere la maturazione degli scatti di anzianità solo al compimento di un’età minima.

Sono previste condizioni di maggior favore?

Il dipendente potrebbe aver diritto a condizioni di maggior favore, definite di norma in sede di assunzione. L’ipotesi più frequente è quella del lavoratore che, assunto con un nuovo contratto di lavoro, mantiene l’anzianità di servizio maturata nel precedente impiego, con conseguente diritto a tanti scatti quanti sono quelli previsti nel Ccnl applicato.

In tal caso è necessario verificare quanto riportato nella lettera di assunzione.

Verificare lo scatto presente in cedolino

Nel cedolino paga gli scatti di anzianità maturati sono riportati in un’apposita casella nella parte alta del documento, insieme agli altri elementi fissi della retribuzione come paga base, contingenza, superminimi, indennità.

Le buste paga forniscono inoltre il dettaglio di:

  • anzianità di servizio maturata dal dipendente, espressa in anni e mesi;
  • numero di scatti maturati.

Il dipendente può agevolmente confrontare l’importo calcolato con quello presente in cedolino.

Chiedere all’azienda la ragione dell’eventuale differenza

A fronte di una differenza tra l’importo calcolato dal dipendente e lo scatto presente in cedolino, è necessario chiedere spiegazioni all’azienda.

Argomenti

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO