Scatti di anzianità nella retribuzione: cosa sono e finalità. La guida rapida

Claudio Garau

24 Gennaio 2023 - 12:31

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Uno dei modi per premiare e incoraggiare i lavoratori subordinati affezionati all’azienda, tanto da restare a lungo in essa, è lo scatto di anzianità. Ecco una breve panoramica sul meccanismo.

Scatti di anzianità nella retribuzione: cosa sono e finalità. La guida rapida

I rapporti di lavoro sono fatti non soltanto di diritti e di doveri per il dipendente, ma anche di agevolazioni che maturano con il tempo. In questo senso vanno intesi gli scatti di anzianità, ovvero una sorta di riconoscimento o ’premio’ che il datore di lavoro o l’azienda conferisce al lavoratore inserito da molto tempo nel posto di lavoro.

Come vedremo più nel dettaglio più avanti, gli scatti di anzianità sono una voce dello stipendio che viene riconosciuta ai dipendenti, dopo un certo numero di anni di permanenza presso lo stesso datore di lavoro. In questo senso l’ottica è certamente premiale e gli scatti esistono per un ben preciso scopo. Di seguito vedremo cosa è opportuno ricordare in proposito e perché sono così importanti nelle relazioni tra datore di lavoro e dipendenti. I dettagli.

Che cosa sono gli scatti di anzianità in breve

Spiegare in che cosa consiste in concreto lo scatto di anzianità non è difficile, se pensiamo che si tratta semplicemente di un elemento della retribuzione, o voce dello stipendio, che varia in base all’anzianità in azienda del lavoratore. Gli scatti di anzianità vanno a sommarsi alle altri voci fisse di cui si compone la retribuzione mensile del lavoratore subordinato.

Il contratto collettivo nazionale applicato al proprio settore lavorativo decide il numero degli scatti e la loro frequenza, ma generalmente vanno da 5 a 15 scatti e maturano ogni due, tre o quattro anni. Lo scatto di anzianità comporta un aumento in busta paga, giustificato dall’aver passato un certa quantità di tempo alle dipendenze di uno stesso datore di lavoro.

Facendo un breve esempio pratico, nel Ccnl commercio si trova scritto che l’anzianità di servizio maturata presso la stessa azienda o gruppo aziendale comporta per il personale il diritto a dieci scatti triennali (uno ogni tre anni). Il testo del Ccnl appena citato stabilisce anche specifiche regole sul piano della decorrenza effettiva dell’anzianità di servizio e della maturazione degli scatti. Non solo. La misura degli scatti del dipendente settore commercio varia in base alla qualifica e al livello di inquadramento in azienda.

Gli scatti di anzianità sono anche chiamati ’aumenti periodici di anzianità’ come nel Ccnl metalmeccanici, ma la sostanza resta la stessa.

Qual è la loro finalità

In apertura dicevamo del perché esistono gli scatti di anzianità: ebbene, essi sono agevolazioni per il dipendente che decide di restare in azienda, senza cercare lavoro altrove. Gli scatti di anzianità hanno ragion d’essere specialmente per quanto riguarda quelle risorse che, per competenza ed esperienza, potrebbero essere richieste da aziende concorrenti.

Ecco spiegato il perché di questo istituto del diritto del lavoro: per ogni datore di lavoro è fondamentale garantire la buona organizzazione aziendale e il raggiungimento del profitto. Per farlo, occorrono certamente dei collaboratori fedeli, su cui poter contare nel corso del tempo.

Comprenderai facilmente allora che lo scatto di anzianità va a tutto vantaggio del lavoratore, che sarà in qualche modo ’fidelizzato’ in azienda ma, al contempo, sarà anche consapevole del suo ruolo indispensabile per l’ufficio.

Lo scatto di anzianità implica anche un fattore psicologico di rilievo: infatti il dipendente, che potrà contare sullo scatto in oggetto, sarà spinto ad avere migliori performance, renderà di più e conoscerà così bene il proprio ambiente di lavoro da rappresentare davvero un valore aggiunto.

E se, dal punto di vista economico, lo scatto di anzianità rappresenta un ulteriore esborso per il datore, dal punto vista degli obbiettivi aziendali, detta agevolazione a favore del lavoratore rappresenta una sorta di ’investimento’ per il futuro dell’ufficio o dell’industria.

Come verificare il rispetto delle regole sugli scatti di anzianità?

Se sei un lavoratore subordinato, a questo punto ti chiederai come fare a verificare che le regole siano applicate dal datore di lavoro, senza possibili elusioni o irregolarità. Quello allo scatto di anzianità - e in questo fanno fede le regole del Ccnl applicato al tuo settore - è infatti un vero e proprio diritto, ricorrendone i presupposti.

Ebbene, se vuoi verificare l’effettivo rispetto delle regole da parte del datore di lavoro, potrai controllare la presenza degli scatti di anzianità spettanti ogni mese al lavoratore, all’interno della busta paga che ti viene consegnata. Rimarchiamo allora che il diritto a vedersi riconosciuti in busta paga gli scatti di anzianità sussiste laddove il lavoratore consegua una determinata anzianità di servizio presso un identico datore di lavoro.

Come abbiamo detto sopra, tu come lavoratore subordinato avrai tutto l’interesse a vederti riconoscere detti scatti di anzianità, anche perché questi ultimi non solo altro che una speciale ricompensa per chi ha un alto livello di esperienza in azienda, conosce bene il know how interno e le varie dinamiche aziendali. Un lavoratore così darà generalmente risposte in tempi celeri e, perciò, nei vari Ccnl ben si comprende la linea premiale per questa particolare efficienza del lavoratore.

Il Ccnl è il riferimento per i vari aspetti della disciplina

Se sei un dipendente non devi dimenticare che è compito di ogni contratto collettivo indicare qual è il lasso di tempo necessario a conseguire lo scatto. Come detto sopra, gli scatti di anzianità maturano solitamente ogni due o tre anni o anche quattro anni, e decorrono dal primo giorno del mese immediatamente posteriore al mese nel quale si realizza il biennio o il triennio di anzianità.

In ogni caso, sia i datori sia i lavoratori dovranno fare riferimento al contratto collettivo nazionale di lavoro applicato al proprio rapporto di lavoro in essere: per questa via sarà possibile conoscere nel dettaglio la disciplina normativa degli scatti di anzianità.

Il valore economico, il tempo che serve a maturare lo scatto, le modalità di versamento e ogni altro aspetto correlato alle regole degli scatti di anzianità va individuato all’interno del contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per il singolo rapporto di lavoro. D’altronde gli scatti di anzianità non sono un elemento della retribuzione regolato e disciplinato dalla legge, ma piuttosto sono introdotti dall’autonomia delle parti - e ci riferiamo ai sindacati dei lavoratori e dalle associazioni delle imprese. Ecco perché fonte di riferimento sono e restano i vari contratti collettivi nazionali di lavoro. Ed ognuno di essi ha la sua autonoma disciplina in proposito.

Per esempio, nel Ccnl metalmeccanici gli scatti di anzianità maturano per ciascun biennio fino ad un massimo di 5, mentre nel Ccnl turismo gli scatti di anzianità maturano ogni triennio di anzianità di servizio prestata senza interruzione presso la stessa azienda o gruppo aziendale, e sono in totale 6.

Ulteriori chiarimenti

Abbiamo visto finora che gli scatti di anzianità sono elementi della retribuzione che maturano in modo periodico sulla scorta dell’anzianità di servizio presso la stessa azienda. L’anzianità di servizio decorre dall’inizio dello svolgimento del contratto di lavoro, fino al termine del rapporto di lavoro.

Non dimentichiamo poi che sono nulli i contratti di lavoro che fanno decorrere la maturazione degli scatti di anzianità al raggiungimento di un’età minima. Vero è che in passato alcuni contratti collettivi di lavoro disponevano che lo scatto di anzianità decorresse soltanto con il raggiungimento da parte del lavoratore subordinato di una determinata età anagrafica minima. Ebbene, sappi che questo requisito è stato ritenuto illegittimo dalla giurisprudenza della Cassazione.

Infine, nel caso in cui il lavoratore cambi azienda, salvo differenti accordi con il datore di lavoro, la maturazione degli scatti di anzianità riparte da zero.

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