Come possono crescere gli investimenti nelle imprese italiane

Dario Colombo

30/01/2023

31/01/2023 - 10:58

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Entro il 2027 le imprese e le Pmi europee possono attirare investimenti utilizzando il piano InvestEU. Chi può farlo e come, quali sono i punti critici: ecco cosa è emerso all’evento Talk Europa

Se ne è parlato sempre poco, quasi per niente, ma in Europa c’è un piano di investimenti alle imprese private che ha l’ambizione di creare a loro favore un giro di investimenti di centinaia di miliardi di euro, 372 per l’esattezza, entro il 2027.

È il programma europeo InvestEU, è partito ufficialmente alla fine del 2022, e vuole riuscire a mobilitare in cinque anni almeno 372 miliardi di euro fra investimenti pubblici e privati per le imprese.

Per farlo ha a disposizione una garanzia del bilancio dell’UE di 26,2 miliardi di euro, che serve ad aumentare la capacità di assunzione del rischio dei partner del piano.

I partner sono il gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI) che ha attuato e gestito il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) dal 2015 (il cosiddetto Piano Junker) e che sarà responsabile dell’attuazione del 75% della garanzia dell’UE, e altre istituzioni finanziarie, (in Italia, Cassa Depositi e Prestiti) che dovrebbero contribuire con almeno 6,55 miliardi di euro (25%) in capacità di assunzione del rischio degli investimenti. 

Il programma consta di un Fondo, di un advisory Hub per la consulenza e di un portale che racchiude le informazioni relative agli investimenti.

La garanzia del fondo InvestEU è costituita al 40%, il che significa che 10,5 miliardi di euro del bilancio dell’UE sono accantonati in caso di ricorso alla garanzia, mentre il resto è una passività potenziale.

La garanzia di bilancio è suddivisa un quattro tipologie di investimenti: infrastrutture sostenibili per 9,9 miliardi di euro; Pmi per 6,9 miliardi di euro; ricerca, innovazione e digitalizzazione per 6,6 miliardi di euro; investimenti sociali e competenze per 2,8 miliardi di euro.

Investimenti: cosa pensano gli imprenditori

Per una volta di InvestEU se ne è discusso a Milano, presso la sede di Confcommercio, nell’evento Talk Europa organizzato da Money.it, che è servito a mettere a confronto il mondo dell’impresa con quello della politica, invero rappresentata unicamente dalla parlamentare europea Maria Angela Danzì (M5S), attiva in Commissione Ambiente, una civil servant che ha lavorato una vita nelle amministrazioni pubbliche italiane. Avrebbero dovuto affiancarla Irene Tinagli, parlamentare europea S&D, correlatrice proprio del piano InvestEU per il Parlamento europeo e presidente della Commissione per i problemi economici e monetari, e Brando Benifei, capodelegazione del PD a Strasburgo, ma non è stato possibile.

Più corposa è stata la rappresentanza del mondo delle imprese italiane: Cristina Crupi, avvocato, specializzata in Diritto Civile e Societario, ha scritto i codici delle Pmi e delle Startup e le supporta nei loro progetti europei; Gianluca Dettori, ha fatto la storia del venture capital tecnologico italiano, chairman e partner di Primo Ventures; Davide Scodeggio, anch’egli storico manager della trasformazione digitale italiana, oggi è fondatore e Ceo di Qualifier: Pasquale Viscanti, “uomo del momento” in quanto di mestiere fa il divulgatore di intelligenza artificiale, dato che è fondatore di IA spiegata semplice.

In collaborazione con

Partner tecnico

Talk Europa

InvestEU e 370 miliardi di euro per le imprese

20 gennaio 2023

Palazzo Castiglioni, Corso Venezia, 47 (MI)

InvestEU e la moltiplicazione degli investimenti

Con InvestEU le Pmi e le startup innovative e tutte le aziende che lavorano nel digitale, quelle che hanno messo la sostenibilità al centro della propria azione paiono dunque avere una strada spianata. È sufficiente questo per convincere gli investitori a credere nel progetto imprenditoriale?
Quindi la domanda da farsi è: come si fa a far diventare 372 quei 26 miliardi di euro? In altre parole, come si richiamano gli investitori sulle Pmi e le startup? La risposta ovviamente non è né semplice né univoca.

Infatti dal convegno Talk Europa è emersa una sommatoria di indicazioni, suggerimenti, anche critiche, fornite in prevalenza dal mondo delle imprese.

Tutte riguardano la fase iniziale del processo di investimenti, e vanno alla ricerca dei metodi per fare una buona partenza sul fronte dei finanziamenti europei.
La prima indicazione, infatti, riguarda la semplificazione dei bandi e lo snellimento la burocrazia. I grandi piani europei (in questo caso InvestEU, ma il discorso può essere esteso al PNRR) non sempre sono chiari a tutti, spesso non si capisce come funzionano. All’imprenditoria non serve che siano fatti così.
Senza un grande sforzo di semplificazione delle procedure (non di banalizzazione, ma di eliminazione del superfluo) difficilmente si riuscirà nello scopo di attivare coerentemente i 26 miliardi di garanzia e di conseguenza attirare quei 372 miliardi di investimenti attesi.

La seconda è il bisogno di comunicare la propria visione in maniera strategica per attirare gli investitori. Che tradotto significa, creare eventi, coinvolgere i media e gli opinion leader chiave sui progetti e le iniziative di investimento.

Terzo elemento: è emersa la necessità di incaricare figure professionali ufficiali per l’assistenza alla compilazione e alla partecipazione dei bandi e dei finanziamenti europei.

Per quanto concerne l’agire prettamente imprenditoriale, serve creare opportunità di networking e soprattutto saper fare matchmaking fra le aziende che vogliono essere innovative e attirare investimenti. Del resto, InvestEU è un moltiplicatore di investimenti: ha bisogno che vi sia un tessuto economico fatto di reti, connessioni. In Italia dobbiamo essere capaci di stringere le maglie di questo tessuto.

InvestEU: l’esempio dei primi investimenti in Italia

InvestEU ha già portato i primi risultati all’Italia. Lo scorso ottobre infatti sono già arrivati alcuni investimenti di rilievo, per un totale di 264 milioni di euro, di cui 184 alle Pmi: 100 milioni di euro di garanzia del FEI a Intesa Sanpaolo per supportare gli investimenti e le esigenze di liquidità delle Pmi e piccole Mid-cap innovative o per sostenere la loro transizione digitale ed ecologica e 84 milioni di euro di garanzia del FEI a Mediocredito Trentino-Alto Adige per supportare gli investimenti e le esigenze di liquidità delle Pmi e piccole Mid-cap del Nord-Est.
A questi si aggiungono 45 milioni di euro dalla BEI ad Acque Bresciane per potenziare la copertura, qualità e la resilienza dei servizi per le acque reflue nella Provincia di Brescia e 30 milioni di euro investiti dal FEI in Xenon Fidec per promuovere l’economia circolare.

A riguardo Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’economia, ha detto testualmente che: “abbiamo davanti a noi una montagna di investimenti da realizzare” e che con InvestEU si può far sì che i finanziamenti vadano dove sono più necessari per generare innovazione, occupazione e crescita.
Nel ruolo di “ministro dell’economia europea” Gentiloni non si esime dal sottolineare i sostegni agli investimenti del piano InvestEU. Ma lo fa anche quando questi non riguardano direttamente il piano, come nel caso dei 32 milioni di euro stanziati dalla BEI a dicembre 2022 per il Gruppo Carraro finalizzati a sostenere la decarbonizzazione del settore agricolo.
Da novembre a oggi sono arrivati sostegni 300 milioni di euro per le Pmi spagnole che fanno rinnovabili, 700 milioni alle Pmi francesi, 53 a quelle lituane, 480 a quelle dei paesi nordici, 39 alla bioeconomia sostenibile e Pmi lettoni.

Chi può richiedere i finanziamenti e come farlo

Può quindi essere utile ricapitolare chi può richiedere quei finanziamenti iniziali che servono a far partire il volano degli investimenti e come lo deve fare.

Il Fondo InvestEU fornisce sostegno a destinatari finali che possono essere persone fisiche o giuridiche di un paese UE. Possono richiedere il finanziamento società di progetto, grandi aziende, società a media capitalizzazione, piccole società a media capitalizzazione e Pmi, enti del settore pubblico (territoriali e non), enti di tipo pubblico, partenariati pubblico-privato (PPP), società private con finalità pubblica e anche organizzazioni senza scopo di lucro.

Per richiedere un finanziamento i promotori dei progetti devono rivolgersi direttamente ai partner esecutivi che daranno soluzioni di finanziamento su misura basate sui prodotti finanziari sostenuti dalla garanzia dell’UE.

Gli intermediari finanziari possono anche consultare l’offerta di partner esecutivi attivi nelle loro regioni che propongono prodotti pertinenti: spetta infatti a loro selezionare gli intermediari finanziari attraverso procedure come gli inviti a manifestare interesse.

Le piccole imprese a media capitalizzazione, le Pmi e le imprese sociali o microimprese devono presentare domanda alle loro banche commerciali o pubbliche locali, i cui prodotti finanziari sono coperti dalla garanzia dell’UE nel loro paese o nella loro regione. 
L’intermediario locale li informerà se un particolare programma di finanziamento è coperto dal Fondo InvestEU.

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InvestEU e 370 miliardi di euro per le imprese

20 gennaio 2023

Palazzo Castiglioni, Corso Venezia, 47 (MI)

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