Come fare lo scrutatore alle elezioni 2024

Simone Micocci

17/04/2024

17/04/2024 - 14:27

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Scrutatore, la guida completa: come e quando iscriversi all’apposito Albo, mansioni e compensi aggiornati per le elezioni 2024.

Come fare lo scrutatore alle elezioni 2024

Fare lo scrutatore alle elezioni politiche, amministrative, europee, come pure al referendum, è una buona opportunità per guadagnare qualche soldo con pochi giorni di “lavoro”.

Specialmente nel 2024 visto che i compensi dello scrutatore sono momentaneamente aumentati.

Ci sono però delle regole da rispettare. C’è chi, infatti, non può fare lo scrutatore in quanto non soddisfa i requisiti minimi per ricoprire questo importante incarico.

Così come pure bisogna fare attenzione alle tempistiche, in quanto solitamente per fare lo scrutatore serve inviare la candidatura qualche mese prima dalla data delle elezioni (ma va detto che negli ultimi anni, vista la carenza di persone nel ricoprire questo ruolo, c’è anche la possibilità di essere chiamati in extremis).

Ad esempio, chi volesse fare lo scrutatore alle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno (comprese le Amministrative in alcuni Comuni) non ha più tempo per iscriversi, in quanto l’aggiornamento dell’apposito Albo è annuale e tiene conto delle candidature pervenute entro il 30 novembre. Quindi, l’unica speranza è quella di essere chiamati laddove il fabbisogno nei vari seggi non dovesse essere soddisfatto.

In vista di questo importante appuntamento, ecco una guida su come fare lo scrutatore per le elezioni 2024 e per quelle in programma nei prossimi anni, con tutto quello che serve sapere sull’invio della candidatura e i compensi spettanti.

Requisiti scrutatore

È l’articolo 1 della legge n. 95 del 1989 a fissare i requisiti per ricoprire la carica di scrutatore, mentre all’articolo 38 del Testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del presidente della Repubblica n. 361 del 1957 e all’articolo 23 del Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali (decreto del presidente della Repubblica n. 570 del 1960) vengono descritte le ragioni ostative.

Partiamo dai requisiti, quali:

  • possedere la cittadinanza italiana;
  • aver compiuto la maggiore età;
  • godere dei diritti civili e politici;
  • avere assolto agli obblighi scolastici (licenza media);
  • essere iscritto alle liste elettorali del Comune.

Chi non può fare lo scrutatore

Sono motivi di esclusione dall’Albo degli scrutatori:

  • non aver compiuto la maggiore età;
  • non avere la licenza media;
  • essere dipendente del ministero dell’Interno;
  • appartenere alle Forze Armate;
  • essere segretari comunali o dipendenti dei Comuni addetti o comandati a prestare servizio presso gli uffici elettorali comunali;
  • essere tra i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.

Chi è in regola con tutte le suddette condizioni, quindi, può procedere all’iscrizione all’Albo degli scrutatori del Comune (di seguito spiegheremo come fare) e sperare di essere scelti.

Come iscriversi all’albo degli scrutatori

Come anticipato, il primo step per fare lo scrutatore alle elezioni o al referendum è iscriversi all’Albo degli scrutatori del Comune di residenza. L’aggiornamento dell’albo è annuale.

A prescindere dalla data della votazione, l’iscrizione all’albo può essere effettuata secondo le tempistiche specificate dal Comune di residenza (solitamente dall’1 ottobre) e in ogni caso entro il 30 novembre di ogni anno.

La domanda d’iscrizione può essere fatta di persona presso l’ufficio elettorale del Comune oppure via Pec, indirizzo email o anche attraverso raccomandata con avviso di ricevimento. Ci sono Comuni, come quello di RomaC Capitale, dove invece ci si può candidare attraverso il form online.

Alla domanda deve essere allegata la copia di un valido documento di riconoscimento.

In ogni caso la domanda deve indicare:

  • nome cognome;
  • anno di nascita;
  • residenza/domicilio;
  • titolo di studio;
  • assenza dei motivi di esclusione.

Nel caso in cui il numero degli iscritti all’albo non sia sufficiente, gli ulteriori scrutatori sono scelti fra gli elettori.

Chi e come sceglie gli scrutatori

Per molti anni gli scrutatori sono stati scelti tramite sorteggio. Questa modalità non è più in vigore; oggi si procede con l’individuazione soggettiva da parte del sindaco o dai consiglieri comunali.

L’assegnazione viene effettuata tra il ventesimo e il venticinquesimo giorno che precede la data stabilita per la votazione e comunicata con un messo notificatore.

Cosa fa lo scrutatore?

Ogni seggio è composto da scrutatori (in numero proporzionato agli elettori), da un presidente, da un vicepresidente e da un segretario.

La giornata di uno scrutatore si compone di diverse fasi. Intanto questi sono tenuti ad allestire il seggio e a preparare tutto il materiale che serve per votare.

Durante il voto, ogni scrutatore è tenuto a identificare gli elettori, verificare la validità dei documenti presentati, annotare il numero di tessera elettorale e timbrare. Gli scrutatori devono vigilare sulla correttezza dello svolgimento del voto, per esempio mantenendo l’ordine e il silenzio e vigilando circa l’utilizzo dei cellulari.

Quando la votazione si è conclusa, lo scrutatore deve procedere allo spoglio e al conteggio dei voti validi e di quelli da annullare. Di questi dovrà redigere un’apposita tabella.

Durante tutte le attività legate alla votazione, gli scrutatori sono considerati pubblici ufficiali e quindi rispondono anche penalmente delle omissioni o irregolarità commesse.

Rinunciare al ruolo di scrutatore

Una volta scelti come scrutatori bisogna rispettare l’impegno preso. È possibile rinunciare in caso di gravi e giustificati motivi. La rinuncia deve essere comunicata entro 48 ore dalla notifica dell’incarico.

È punito con la multa da 206 a 516 euro chi, senza giustificato motivo:

  • rifiuta l’incarico;
  • non si presenta al momento dell’insediamento del seggio;
  • si allontana prima del termine delle operazioni elettorali.

Quanto guadagna uno scrutatore?

Non tutti gli scrutatori vengono pagati allo stesso modo. Il compenso totale infatti dipende dalla tipologia di elezione, dall’importanza del seggio e dal numero di schede da controllare. I compensi sono i seguenti:

  • per il referendum il compenso è di 104 euro (53 euro per i seggi speciali);
  • per le elezioni politiche o amministrative il compenso è di 120 euro (61 euro per i seggi speciali);
  • per le elezioni europee gli scrutatori vengono pagati 96 euro (49 euro per i seggi speciali).

Nel caso in cui nello stesso giorno vi siano più consultazioni allora lo scrutatore guadagna di più. Il compenso infatti viene maggiorato:

  • di 25 euro per amministrative, politiche ed europee;
  • di 22 euro per il referendum fino a un massimo di 4 maggiorazioni.

Ma c’è un ulteriore fattore da considerare: con il decreto Elezioni approvato dal Consiglio dei ministri del 25 gennaio, infatti, è stato autorizzato un incremento del 15% per i compensi degli scrutatori, un disincentivo contro la disaffezione dovuto anche dal fatto che c’è stato un allungamento della fascia oraria per votare (il sabato dalle 14 alle 22, la domenica dalle 7:00 alle 23:00).

A tal proposito, ecco una tabella che sintetizza i compensi aggiornati per le prossime elezioni in base a quali sono le operazioni di voto di ogni singolo Comune.

Tipologia elezioni Compenso scrutatori Compenso presidente di seggio
Europee 2024 110,40 euro 138 euro
Europee + Comunali 139,15 euro 180,55 euro
Europee + Comunali + Circoscrizionali 167,90 euro 223,10 euro
Europee + Regionali 139,15 euro 180,55 euro
Europee + Regionali + Comunali 167,90 euro 223,10 euro
Europee + Regionali + Comunali + Circoscrizionali 196,65 euro 265,65 euro

Questi importi non costituiscono reddito e quindi sono da considerare al netto delle tasse (e non vanno né nell’Isee né in dichiarazione dei redditi).

Lo scrutatore prescelto che è lavoratore dipendente ha diritto a un giorno di riposo retribuito per la domenica in cui si tiene la votazione e anche a uno o due giorni di assenza retribuita se questa è necessaria ad allestire e smontare il seggio.

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