Come diventare tutor universitario e quanto si guadagna

Giorgia Bonamoneta

15 Maggio 2025 - 09:46

Come si diventa tutor universitario? Requisiti, percorso, mansioni e stipendio. Ecco quanto guadagna chi svolge questa professione.

Come diventare tutor universitario e quanto si guadagna

Se il mondo accademico è una passione, lavorare nelle università può essere un’opportunità interessante anche a livello remunerativo. Per questo, molti si domandano come diventare tutor universitario e quanto si guadagna.

Questa è una figura cruciale per gli studenti e sempre più ricercata per ottenere supporto, chiarimenti, informazioni indispensabili a orientarsi tra le offerte didattiche e le pratiche burocratiche senza perdere inutilmente tempo tra un esame e l’altro.

Diventare tutor universitario è possibile per studenti e laureati, ma i requisiti e le modalità variano in base all’ateneo. Di seguito, ecco come bisogna fare per lavorare come tutor universitario, quanto si guadagna e le mansioni della professione.

Chi è e cosa fa un tutor universitario: mansioni e responsabilità

Un tutor universitario svolge un ruolo di supporto e guida per gli studenti all’interno dell’università.

Si tratta, in sintesi, di una figura preposta al sostegno degli studenti, ovvero colui o colei che offre assistenza su diversi ambiti dall’attività di orientamento a inizio percorso, fino al rapporto con gli uffici universitari.

Le sue funzioni specifiche possono variare a seconda dell’ateneo e del corso di studi, ma in generale un tutor universitario si occupa di:

  • cura dell’orientamento universitario, ossia accoglienza e supporto delle matricole verso la strutturazione del piano di studi;
  • semplificazione delle procedure burocratiche (iscrizione agli esami, perfezionamento delle domande per studiare all’estero, richieste di esoneri e nulla osta);
  • assistenza nella preparazione degli esami universitari;
  • supporto al recupero didattico per studenti con lacune di apprendimento;
  • realizzazione di gruppi di studio e laboratori didattici per gli studenti;
  • supporto nella stesura della tesi di laurea;
  • intermediazione con il corpo docenti, segreteria didattica e studentesca, per individuare e risolvere inefficienze dei corsi o incomprensioni tra studenti e docenti

Il tutor universitario è quindi un ex studente che ha studiato presso l’università, e in particolare nello stesso ateneo, che ha acquisito ampie capacità di gestione della rete di relazioni e opportunità all’interno dell’università. Conosce, per esempio, le segreterie didattiche e amministrative, gli orari in cui sono aperte e le date dei bandi più utili.

Come diventare tutor universitario? Requisiti e percorso

Per svolgere questa funzione all’interno dell’università occorrono alcuni requisiti di base, anche se ogni ateneo può avere la sua speciale lista di richieste di competenze o titoli.

In generale, il tutor pari o didattico deve rispettare questi requisiti:

  • essere iscritto a un corso di laurea magistrale (biennio), oppure laurea a ciclo unico, oppure a un dottorato di ricerca;
  • avere un buon rendimento accademico con una media alta (es. ≥ 27/30, ma varia) e un totale di CFU già acquisiti (es. almeno 120 CFU per chi viene da triennale);
  • essere in corso o al massimo fuori corso da un anno (dipende dall’ateneo);
  • avere capacità comunicative, organizzative, uso di strumenti informatici

Per diventare un tutor specialistico o accademico occorre:

  • essere dottorandi, assegnisti o giovani ricercatori oppure essere già laureati in possesso di titoli avanzati (magistrale o master);
  • avere esperienza in insegnamento, tutorato, ricerca o supporto a studenti;
  • conoscere bisogni educativi speciali (per tutor DSA/BES)

Ogni università pubblica bandi ufficiali con requisiti dettagliati, che possono includere anche certificazioni linguistiche, certificazioni informatiche (es. ECDL), conoscenza di specifici software o piattaforme, eventuale cittadinanza italiana o UE (per alcuni incarichi).

Qual è, nello specifico, il percorso di selezione? Le università pubblicano bandi di selezione per tutor universitari una o più volte all’anno. Questi sono pubblici e si trovano sul sito dell’università, nella sezione “bandi”, “avvisi agli studenti”, “opportunità” o simili.

La candidatura di solito prevede la presentazione di una domanda online o tramite email/PEC, del CV e talvolta una lettera motivazionale, del certificato di esami sostenuti con CFU e media.

Alcuni atenei fanno una valutazione dei titoli, altri prevedono anche un colloquio.

Quanto guadagna un tutor universitario? Lo stipendio in Italia

A quanto ammonta lo stipendio dei tutor universitari? Il guadagno dipende dall’attività e dalle mansioni richieste, ma anche dal periodo di tempo di assunzione che può variare tra i 6 e i 12 mesi.

Per esempio, un tutor pari o didattico ha un compenso medio orario compreso tra €10 e €20 lordi/ora e con incarichi a progetto può guadagnare dai €500 e €2.000 lordi per tutto l’incarico (durata variabile: da 3 a 12 mesi).

Un tutor specialistico o accademico (laureati, dottorandi, assegnisti) ha una qualifica più alta e, quindi, una remunerazione maggiore.

Questa figura può guadagnare €1.000–2.500 lordi per incarichi annuali o semestrali.

I compensi sono spesso erogati con contratti di collaborazione occasionale o borse di tutorato.

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