L’allenatore di calcio è un figura molto ambita, non solo dagli ex calciatori. Ecco come prendere il patentino e diventare un “mister” ufficiale.
Si dice spesso, nel gergo sportivo, che in Italia ci sono “60 milioni di allenatori”. Una battuta informale che fa però capire quanto noi italiani siamo culturalmente affascinati non solo dal calcio, sport nazionale fino a prova contraria, ma proprio dalla figura dell’allenatore di calcio, colui che decide formazioni e schemi e che gestisce una squadra di calciatori a 360°. Il primo responsabile in caso di sconfitta, ma anche uno dei primi a prendersi i meriti in caso di vittoria.
Ma come diventare, appunto, allenatore di calcio? Esistono vari modi per arrivare a intraprendere questa carriera, alcuni più lunghi e tortuosi di altri. Infatti, coloro che hanno militato nel calcio professionistico avranno tendenzialmente meno difficoltà.
Per fortuna, c’è un modo per intraprendere la carriera da allenatore anche senza aver mai calcato un campo da calcio in vita propria. Si dovrà, infatti, seguire un percorso formativo ad hoc, con una abilitazione e una fase di pratica costante.
Ecco tutti gli step necessari per sedersi su una panchina e allenare una squadra di calcio, con costi e requisiti da maturare (e possedere).
Chi è e cosa fa l’allenatore di calcio
L’allenatore è una figura che si occupa di allenare una squadra di calcio. Nello specifico, il suo ruolo è quello di schierare la formazione per la partita e fornire ai calciatori le indicazioni tecnico-tattiche prima, durante e dopo la stessa. In realtà, il ruolo del tecnico di calcio va ben oltre gli incontri agonistici.
Le responsabilità dell’allenatore riguardano gli allenamenti da seguire, la strategia da utilizzare e lo sviluppo tecnico, atletico e fisico dei giocatori della squadra, a seconda degli obiettivi prefissati dalla società per la quale lavora e del livello in cui allena. Ad esempio, un allenatore delle giovanili avrà come primo obiettivo la crescita e la formazione dei propri calciatori, dato che, soprattutto per i ragazzi e le ragazze più giovani, il calcio è un’attività didattica oltre che sportiva. Diversamente, se si parla di un tecnico di una squadra senior, il primo obiettivo è quello di allenare la squadra per raggiungere i massimi risultati nella propria categoria.
Un vero e proprio gestore a 360 gradi, seppur nella maggior parte dei casi supportato da uno staff tecnico composto a sua volta da varie figure. Il mestiere del tecnico non è circoscritto solamente alla disciplina in sé, ma anche ad altri ambiti.
Per il benessere della squadra e dei suoi relativi risultati, l’allenatore dovrà anche prendersi cura dei rapporti che intercorrono tra i giocatori. I malumori che si possono creare all’interno potrebbero impattare negativamente su tutti gli altri interpreti. Per prima cosa, l’allenatore è, infatti, un punto di riferimento per l’intero gruppo.
Requisiti essenziali per diventare allenatore di calcio
I requisiti che bisogna possedere per diventare un allenatore di calcio in Italia, secondo il sistema della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), sono innanzitutto anagrafici e di qualificazione.
- Per il corso base Giovani Calciatori – UEFA Grassroots C Licence è sufficiente aver compiuto almeno 18 anni.
- Non è richiesta la laurea in Scienze Motorie come requisito obbligatorio per tutti i corsi allenatori: tale requisito riguarda piuttosto figure specifiche (es. preparatore atletico) o percorsi paralleli.
- Per accedere ai livelli più alti di formazione è necessario aver maturato le qualifiche precedenti e possedere l’abilitazione necessaria.
Va precisato che esistono diverse licenze e qualifiche e che il percorso seguito dipende dal livello a cui si vuole operare.
I corsi per diventare allenatore di calcio
Dai livelli più bassi a quelli più alti, sono diversi i corsi per diventare allenatore di calcio con il cosiddetto patentino.
Corso per Allenatore Giovani Calciatori – UEFA Grassroots C Licence
Si tratta del primo step per chi vuole diventare allenatore di calcio. Permette di acquisire competenze per allenare i giovani calciatori. Chi conseguirà questa qualifica potrà allenare in tutti i settori giovanili escluse le squadre Primavera.
Il corso si articola su 10 settimane, per un totale di 124 ore di lezione più 20 ore di tirocinio (10 sedute di allenamento + 5 arbitraggi nelle categorie Pulcini ed Esordienti). L’iscrizione è permessa a tutti i maggiorenni (18 anni) residenti nella regione o province limitrofe e non richiede qualifiche precedenti.
Il costo è di 720 euro, comprensivo della quota di iscrizione all’Albo dei Tecnici.
Corso per Allenatore Dilettante Regionale – Licenza D
Questo secondo step, definito Licenza D dalla FIGC, è rivolto all’allenatore che opererà nel calcio dilettantistico (maschile dalla Terza Categoria fino all’Eccellenza; femminile fino alla Serie C).
Il programma didattico è di 120 ore. Il requisito anagrafico è aver compiuto 23 anni e non è necessaria una qualifica precedente. Il costo è di 660 euro.
Il possesso della “Licenza D” insieme alla qualifica Grassroots C consente di ottenere la licenza UEFA B (che non viene più erogata separatamente).
Corso da Allenatore Professionista – UEFA A
Il corso UEFA A consente di allenare tutte le squadre giovanili (comprese le Primavera), tutte le squadre femminili (anche di Serie A) e le prime squadre maschili fino alla Serie C; inoltre permette di essere tesserati come allenatore in seconda in Serie A e Serie B.
Il programma è di 192 ore. Requisiti? Aver compiuto almeno 30 anni, possedere la qualifica precedente (UEFA B / Licenza D) e aver maturato esperienza secondo il bando. Il costo è di 2.500 euro.
Corso da Allenatore Professionista – UEFA PRO
Questo è il massimo livello riconosciuto dalla FIGC. Il corso consente di allenare qualsiasi squadra, incluse quelle dei campionati maschili di Serie A e Serie B.
Requisiti? Aver compiuto almeno 30 anni, possedere la qualifica UEFA A e aver maturato tesseramento per almeno 8 mesi dopo il conseguimento della licenza.
Il costo è di 8.000 euro e il corso ha una durata complessiva di circa 240 ore (in alcuni bandi 256 ore).
Gli altri percorsi per diventare allenatore di calcio
In alternativa al percorso ordinario per diventare allenatore di calcio troviamo anche altri due corsi: quello per preparatori dei portieri e quello per allenatore di Calcio a 5.
Questi sono articolati nella versione di primo livello per calcio giovanile e dilettantistico, mentre il secondo livello è destinato al calcio professionistico.
- Il corso per preparatori dei portieri (UEFA GK) è specializzato per la figura dell’allenatore dei portieri.
- Il corso per allenatore di calcio a 5 (UEFA Futsal B Licence / Licenza A) forma tecnici per la disciplina del futsal, che presenta regole e allenamenti differenti rispetto al calcio classico.
Quanto costa diventare allenatore di calcio? Il riepilogo dei costi dei corsi
Diventare allenatore di calcio e frequentare i specifici corsi organizzati dalla FIGC ha un costo non trascurabile.
Ecco un riepilogo aggiornato in base ai corsi centrali:
| Corso | Costo stimato |
|---|---|
| Giovani Calciatori – UEFA Grassroots C Licence | circa 720 euro |
| Allenatore Dilettante Regionale – Licenza D | circa 660 euro |
| Allenatore Professionista – UEFA A | circa 2.500 euro |
| Allenatore Professionista – UEFA PRO | circa 8.000 euro |
Seguendo tutti i corsi in sequenza e considerando tutti i passaggi, si arriverebbe a spendere circa 11.880 euro – senza contare eventuali costi accessori dovuti a trasferte, pernottamenti o materiali, che in caso di assunzione da parte di un club calcistico verrebbero spesso rimborsati.
La procedura può essere agevolata in termini di graduatorie per coloro che hanno titoli sportivi (come esperienza da calciatore o allenatore), ma non esonera automaticamente da tutti gli step formativi.
Perché gli ex calciatori sono avvantaggiati?
Gli ex calciatori professionisti o semiprofessionisti sono spesso considerati “avvantaggiati” nell’accesso alle qualifiche da allenatore per diverse ragioni pratiche, anche se non ottengono automaticamente un salto di categoria.
Innanzitutto, la loro esperienza sul campo conferisce un bagaglio di conoscenze tattiche, tecniche e relazionali che molti aspiranti allenatori, senza percorso da calciatori, devono costruire da zero. Hanno già vissuto la pressione delle partite, la comunicazione con staff e compagni, la gestione dei cambi in corso d’opera e il rapporto con la stampa e i media: tutti aspetti che formano un “occhio” tattico e capacità di leadership importanti in un tecnico.
In termini di graduatoria d’accesso ai corsi (quando i posti sono limitati e viene stilata una graduatoria in base ai titoli), l’esperienza da calciatore può rappresentare un titolo valutabile che garantisce punteggio aggiuntivo.
Inoltre, spesso gli ex-giocatori hanno già una rete di contatti nel mondo del calcio (dirigenti, allenatori, osservatori) che può aiutare nel trovare una squadra che li affianchi durante i tirocini o come collaboratori tecnici, velocizzando così l’accumulo di esperienza necessaria.
Infine, la credibilità: un club che sta scegliendo un tecnico potrebbe essere più propenso a puntare su qualcuno che ha già “vissuto” il calcio ad alto livello, reputandolo come un profilo con maggiore familiarità del contesto e capacità di motivare giocatori di livello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA