Come boicottare i prodotti americani (e smettere di dare soldi agli USA)

P. F.

1 Agosto 2025 - 17:26

Numerosi cittadini dell’Unione Europea stanno boicottando i beni di consumo statunitensi a causa dei dazi imposti da Donald Trump.

Come boicottare i prodotti americani (e smettere di dare soldi agli USA)

Negli ultimi mesi, si è consolidato in Europa un movimento di protesta economica contro i prodotti statunitensi. Tra le motivazioni più rilevanti spiccano i dazi imposti all’Unione Europea da Donald Trump e le crescenti tensioni politiche internazionali, in particolare il sostegno degli Stati Uniti a Israele nel sanguinoso conflitto con la Palestina, ma anche la più “datata” guerra tra Russia e Ucraina.

Il boicottaggio, nato inizialmente in Canada come risposta alle pressioni commerciali statunitensi, si è rapidamente diffuso attraverso i social media e le reti di attivisti, trovando terreno fertile nei Paesi dell’Unione Europea. Tra questi, la prima nazione a sollevarsi è stata la Danimarca, in reazione alle minacce del tycoon di annettere la Groenlandia agli Stati Uniti. Questo movimento rappresenta una forma di diplomazia economica dal basso, in cui i cittadini utilizzano il proprio potere d’acquisto come strumento di pressione politica.

L’esempio di Francia, Danimarca e Svezia

In Francia, un sondaggio condotto dall’Istituto francese dell’opinione pubblica (IFOP) ha evidenziato un netto cambiamento nelle abitudini di consumo dei cittadini. Circa un terzo della popolazione ha smesso di acquistare marchi americani, mentre il 64% sostiene apertamente il boicottaggio dei prodotti provenienti dagli Stati Uniti. I brand più colpiti sono Coca-Cola e McDonald’s, considerati veri e propri simboli dell’economia americana.

In Danimarca, Salling Group – uno dei principali gruppi della grande distribuzione nel Paese – ha introdotto un nuovo sistema di etichettatura che permette ai consumatori di distinguere chiaramente i prodotti di origine europea da quelli importati da Paesi extra-UE. Sempre nel Nord Europa, la Svezia ha adottato una forma di boicottaggio più sottile. In alcune catene di supermercati svedesi, i prodotti statunitensi vengono posizionati sugli scaffali con l’etichetta rivolta verso il muro, un trucco che li rende così poco visibili e meno attraenti per i clienti.

Le alternative europee ai prodotti USA

Boicottare i prodotti statunitensi può sembrare - almeno all’inizio - una sfida impegnativa, ma esistono numerosi strumenti che rendono l’impresa più semplice. Su piattaforme online come Reddit, ad esempio, si trovano molte sezioni dedicate in cui gli utenti condividono consigli su alternative di acquisto. Inoltre, per facilitare le scelte al supermercato, sono disponibili app specifiche come TrumpTax, Buy European e Buy From EU, pensate proprio per evitare prodotti statunitensi ed extra UE.

Tra i tanti marchi americani popolari in Italia, non mancano valide alternative nostrane in grado di sostituirli efficacemente. Nonostante le catene di fast food made in USA come McDonald’s, Burger King e KFC siano diventate punti fermi per un pasto veloce ed economico, esistono alternative più sane e vicine alla nostra cultura gastronomica, come La Piadineria e Alice Pizza, ma anche ristoranti “american style” come Old Wild West e Roadhouse.

Per chi cerca un’alternativa al caffè di Starbucks, realtà come Caffè Vergnano 1882, Caffè Borbone e le caffetterie Lavazza offrono esperienze autenticamente italiane, mentre gli amanti di soft drink come Coca-Cola, Pepsi e Fanta possono apprezzare alternative locali come il Chinotto Sanpellegrino o Neri, le bibite agrumate Lemonsoda e Oransoda e le numerose varianti di Levissima, Ferrarelle e San Benedetto.

Anche gli amanti dei dolci possono stare tranquilli: snack iconici come Mars, Snickers, M&M’s e Oreo possono essere facilmente sostituiti dalla linea Ferrero, che con prodotti come Nutella, i dolcetti Kinder e le caramelle Tic Tac ha conquistato mercati nazionali e internazionali. A livello di biscotti e merendine, Mulino Bianco (Barilla), Bauli, Motta e Loacker offrono alternative valide legate a ingredienti semplici e tradizioni locali.

Per la colazione, i cereali Kellogg’s sono sostituibili con gli svizzeri Fitness Nestlé, mentre le salse Heinz possono essere scambiate con quelle Calvé. Infine, per formaggi e latticini, marchi tradizionali italiani come Galbani, Parmareggio, Auricchio, Nonno Nanni e Latteria Soresina possono prendere il posto del Philadelphia.

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