La classifica delle province italiane più a rischio corruzione: solo Sud Italia tra i primi posti

Giorgia Bonamoneta

22 Luglio 2022 - 23:18

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Anac ha pubblicato l’indice delle province ad alto rischio corruzione. L’autorità anticorruzione ha usato un nuovo sistema di valutazione. Ecco quali sono le province a più alto rischio criminalità.

La classifica delle province italiane più a rischio corruzione: solo Sud Italia tra i primi posti

È stato pubblicato il nuovo indice dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha classificato le province italiane più a rischio corruzione. Le regioni e le province più a rischio sono geograficamente quelle collocate a Sud, una verità tristemente nota da decenni. Al primo posto tra le province più ad alto rischio di corruzione c’è Enna, mentre tra le più virtuose si trovano Milano, Bologna e Modena.

La Capitale si firma al 57º posto, a circa metà della classifica. Per quanto il risultato nella classifica sembra voler sottolineare ancora una volta come il Sud sia una terra corrotta, secondo Anac “non c’è giudizio né condanna” nella stesura della classifica. Infatti la classifica - è più corretto definirlo indice - è stata creata basandosi su 70 indicatori che rivelano i livelli di istruzione, il benessere economico, il capitale sociale e la criminalità. “Gli indicatori possono essere considerati i campanelli d’allarme” ha sottolineato Anac.

Ogni anno vengono stilate numerose classifiche internazionali e locali sul livello di corruzione criminalità dei paesi e delle regioni del mondo, ma spesso criminalità e corruzione somigliano più a un iceberg che a una classifica. Soltanto la punta è visibile, ma sotto il livello del mare c’è la base, quella che permette davvero alla criminalità di operare e possono essere motivi economici, sociali, culturali o un mix di questi. C’è però una novità: la tecnica utilizzata per stilare la classifica Anac potrebbe fornire un modello per le altre istituzioni che compiono simili operazioni, poiché la misura della corruzione si è basata su indicatori scientifici e non sulla percezione soggettiva.

La corruzione corre nel Sud Italia: un nuovo modo per misurare la criminalità

L’Anac ha reso noto lo studio sul livello di corruzione delle province italiane. La corruzione in genere si quantifica in base a percezioni soggettive, inchieste giudiziarie o giornalistiche, ma l’Autorità anticorruzione ha voluto studiare degli indicatori scientifici per poter accertare i reali dati di corruzione del paese. Anac ha lavorato insieme a diverse università, come la Sapienza di Roma e la Cattolica del sacro cuore, e insieme a Istat per ricostruire indicatori in grado di quantificare i livelli di corruzione territoriali e provinciali. La nuova formula di valutazione, che comprende 70 indicatori, è stata definita quasi una rivoluzione per la capacità di misurazione scientifica del rischio.

Grazie a queste informazioni si potrà lavorare per il miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione. Con queste parole Anac ha cercato di smarcarsi da possibili critiche. Non si tratta infatti di percezioni personali, ai quali siamo abituati da decenni e che vedono il Sud dell’Italia come un peso per l’evoluto Nord. “Gli indicatori sono campanelli d’allarme - ha sottolineato Anac - non sono né un giudizio, né una condanna”.

La classifica delle province più a rischio di corruzione

Gli indicatori scientifici sono stati definiti anche “indicatori di rischio corruzione” e rilevano le anomalie delle informazioni nelle banche dati, a cominciare dagli appalti. Inoltre i nuovi sistemi di classificazione del livello di criminalità tengono conto anche dell’istruzione, del capitale sociale, dell’economia del territorio e del reddito pro capite.

La classifica delle province italiane più a rischio corruzione (parziale):

  • Enna (1° posizione)
  • Crotone (2° posizione)
  • Palermo( 3° posizione)
  • Reggio Calabria (6° posizione)
  • Napoli (9° posizione)
  • Roma (57° posizione)

E ancora, altre 6 province siciliane sono tra le peggiori, con Caltanissetta, Agrigento, Catania e Siracusa. Su 106 province in esame le più virtuose sono risultate essere Milano, all’ultimo posto, Bologna e Modena.

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