Il rapporto 2023 sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier vede in ripresa l’Italia: il nostro Paese è al 41° posto, meglio dello scorso anno ma le criticità restano.
Qual è lo stato di salute dell’informazione in Italia? Stando al World Press Freedom Index 2023, l’annuale rapporto sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier, il nostro Paese non sembrerebbe passarsela molto bene anche se il miglioramento rispetto al report del 2022 è palese.
La classifica 2023 sulla libertà di stampa stilata da Rsf vede l’Italia al 41° posto - su 180 Paesi presi in esame - di questa speciale graduatoria, tornando così ai livelli del 2021 visto che lo scorso anno il Belpaese era scivolato indietro di diciassette posizioni.
Un notevole passo in avanti anche se le criticità restano. Giusto per rendere l’idea, siamo appena dietro a Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord. In classifica però siamo davanti agli Stati Uniti, dove il livello di libertà dell’informazione sarebbe peggiore rispetto all’Italia. Se però prendiamo in considerazione l’Unione europea, sono pochi i Paesi messi peggio di noi.
Ai primi posti di questa classifica sulla libertà di stampa troviamo invece quasi tutti i Paesi nordici: sul podio in rigoroso ordine ci sono Norvegia, Irlanda e Danimarca, con Svezia e Finlandia a completare la top 5.
In generale la libertà di stampa nel mondo sarebbe peggiorata stando al World Press Freedom Index 2023, con la guerra in Ucraina che avrebbe contribuito a “una maggiore aggressività da parte delle autorità di molti Paesi e di una crescente animosità nei confronti dei giornalisti sui social media e nel mondo reale” come spiegato da Christophe Deloire, segretario generale di RSF.
Libertà di stampa: Italia in ripresa
Il World Press Freedom Index è una classifica annuale in cui viene valutata la situazione dei vari Paesi, esclusi quelli più piccoli, relativa alla libertà di stampa focalizzandosi soprattutto sulle pressioni e gli attacchi diretti ricevuti dai media.
Alla base del dossier c’è un questionario che è stato inviato alle organizzazioni partner di Reporter sans frontier, oltre che ai suoi 150 corrispondenti in tutto il mondo e a diversi giornalisti, giuristi e attivisti per i diritti umani.
Alla base della valutazione ci sono cinque criteri: contesto politico, quadro normativo, contesto economico, contesto socioculturale e sicurezza. Per ogni voce è stato dato un punteggio che va da 0 a 100.
L’Italia con un punteggio medio di 72.05 di si trova nella fascia “soddisfacente”. Rispetto allo scorso anno c’è stato un netto miglioramento visto che il nostro Paese aveva raggiunto un punteggio di 68.16. Se però guardiamo al 2021, quando eravamo stati accreditati di un punteggio di 76.61, appare evidente come siamo ancora in una situazione di criticità.
In particolare l’Italia nel report 2023 brilla poco negli indicatori economici, dove non raggiungiamo la sufficienza, e in quelli politici dove ci sarebbe stato un passo indietro rispetto allo scorso anno. Siamo migliorati invece per quanto riguarda la sicurezza e gli aspetti legislativi, anche se il divario con la stampa del Nord Europa resta sempre molto ampio.
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