La Cina ha un’arma segreta per far crollare gli Usa

Alessandro Nuzzo

11 Maggio 2025 - 12:47

Nella guerra commerciale scatenata da Trump, la Cina ha un’arma segreta in grado di far crollare il mercato immobiliare statunitense. Ecco quale.

La Cina ha un’arma segreta per far crollare gli Usa

Dopo mesi di scontri a causa dei pesanti dazi imposti dal presidente Donald Trump, tra Cina e Stati Uniti iniziano a emergere i primi segnali di distensione sul fronte commerciale. A Ginevra, in un luogo segreto, i rappresentanti dei due Paesi si stanno incontrando per cercare di risolvere la guerra commerciale in corso. Al termine del primo giorno di colloqui, Trump ha espresso grande soddisfazione, definendo l’incontro «molto costruttivo» e parlando di «grandi progressi» raggiunti. Sul suo social network Truth, Trump ha parlato di un «reset totale» delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, descrivendo i negoziati come «amichevoli ma costruttivi».

Un negoziato era l’obiettivo dichiarato dello stesso Trump, consapevole che i dazi elevati non potevano essere sostenuti a lungo senza gravi conseguenze per l’economia americana. Anche il presidente cinese Xi Jinping è ben consapevole che, per preservare il massiccio surplus commerciale della Cina, è fondamentale mantenere un rapporto strategico con gli Stati Uniti. Il commercio bilaterale tra le due maggiori economie del mondo rappresenta un pilastro fondamentale non solo per i loro mercati interni, ma anche per l’equilibrio dell’economia globale.

Ma cosa accadrebbe se i negoziati dovessero fallire? La Cina ha un’arma segreta che potrebbe utilizzare per destabilizzare l’economia statunitense: la sua massiccia detenzione di titoli americani.

La Cina detiene grosse quantità di titoli statunitensi

La Cina detiene infatti circa 1,2 trilioni di dollari in titoli statunitensi, inclusi titoli del Tesoro e circa il 15% dei mutui ipotecari in essere negli Stati Uniti. Se volesse, Pechino potrebbe vendere rapidamente questi asset, causando un terremoto sui mercati finanziari statunitensi.

Guy Cecala, presidente esecutivo di Inside Mortgage Finance, ha spiegato: «Se la Cina volesse colpirci duramente, potrebbe vendere i titoli del Tesoro statunitense. È una minaccia? Assolutamente. Cercheranno di esercitare pressione e agire di conseguenza. Prendere di mira i tassi immobiliari e ipotecari sarebbe un’arma potente in questo scenario».

L’impatto di una tale mossa sarebbe devastante:

  • aumento dei tassi di interesse: la vendita massiccia di titoli del tesoro farebbe schizzare i tassi di interesse, aggravando il costo dei mutui per milioni di americani;
  • effetto domino sui mercati globali: altre nazioni, come Giappone e Canada, potrebbero essere spinte a vendere i propri titoli per evitare di rimanere esposte;
  • crollo della fiducia globale: una crisi del debito statunitense innescata dalla Cina avrebbe conseguenze globali, minando la fiducia nel dollaro come valuta di riserva.

Sebbene in condizioni normali sia difficile immaginare che paesi come Giappone o Canada adottino una misura così drastica, il contesto attuale è tutt’altro che normale. Trump ha preso di mira entrambe le nazioni con dazi, anche se non così pesanti come quelli imposti alla Cina. In risposta, sia il Giappone che il Canada stanno rafforzando i loro legami con Pechino.

In altre parole, la situazione resta incerta e un fallimento dei negoziati potrebbe innescare una crisi globale. Gli equilibri geopolitici e commerciali sono in bilico, e ogni decisione presa da Washington e Pechino potrebbe avere ripercussioni profonde sul resto del mondo.

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