Chi è Massimiliano Sestito, il killer della ’Ndrangheta evaso dai domiciliari

Claudia Mustillo

1 Febbraio 2023 - 16:12

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Chi è Massimiliano Sestio il killer della ’Ndrangheta evaso dai domiciliari in provincia di Milano.

Chi è Massimiliano Sestito, il killer della ’Ndrangheta evaso dai domiciliari

Nella tarda serata del 30 gennaio è evaso dai domiciliari Massimiliano Sestito. Sembrerebbe che il killer legato alla ’Ndrangheta, Massimiliano Sestito, sia evaso dall’appartamento del padre a Pero, in provincia di Milano.

Condannato una prima volta all’ergastolo nel 1993, poi ridotto a trent’anni, e una seconda volta per l’omicidio del boss Femia, Massimiliano Sestito era stato scarcerato dal penitenziario di Terni e sottoposto ai domiciliari dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma dal 12 gennaio a casa del padre.

Sestito era in attesa della pronuncia della Cassazione prevista per il 3 febbraio. Già in passato era evaso, nell’agosto del 2013, durante un permesso premio. Era poi stato catturato un mese dopo in spiaggia a Palinuro (Salerno). Nella notte tra lunedì e martedì i carabinieri avrebbero fatto un controllo e non trovandolo hanno subito dato l’allarme. Secondo quanto si apprendere sembrerebbe che Massimiliano Sestito abbia spaccato il braccialetto elettronico per fuggire.

Chi è Massimiliano Sestito

Massimiliano Sestito era stato condannato a 30 anni per l’omicidio dell’appuntato dei Carabinieri Renato Lio, ucciso il 20 agosto del 1991 durante un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro. Al momento era in attesa della sentenza della Cassazione per un altro omicidio, quello del boss Vincenzo Femia, in arrivo il 3 febbraio prossimo.

Si ritiene che Massimiliano Sestito sia tra gli esponenti della cosca «Iozzo Chiefari Procopio». Fu proprio Sestito a sparare tre colpi all’appuntato che stava per perquisire l’auto, sulla quale si trovava con altri - giudicati poi estranei ai fatti - durante il controllo. Dopo una latitanza di circa un anno era stato arrestato e condannato all’ergastolo in primo grado nel 1993, pena poi ridotta a trent’anni in Appello.

L’omicidio del boss Vincenzo Femia, 76 anni, calabrese della cosca di San Luca, invece avvenne sull’Ardeatina il 24 gennaio 2013, ucciso con nove colpi mentre era in auto. Un omicidio che sembrerebbe nascere da uno scontro tra ’ndrine, con un conflitto per l’egemonia sul traffico di cocaina, spostato dalla Calabria a Roma. Nel 2021 per quel delitto, Massimiliano Sestito era stato condannato all’ergastolo.

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