Che succede a Mediolanum dopo la morte di Silvio Berlusconi?

Alessandro Nuzzo

13/06/2023

13/06/2023 - 21:31

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Banca Mediolanum è il progetto finanziario fondato agli inizi anni 80 da Ennio Doris e Silvio Berlusconi. Che ripercussioni ci saranno dopo la morte del Cavaliere?

Che succede a Mediolanum dopo la morte di Silvio Berlusconi?

Tra le attività di Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi c’è anche il progetto bancario nato agli inizi anni 80 con Programma Italia, il seme di ciò che è oggi Banca Mediolanum. Le basi furono gettate in un incontro avvenuto a Portofino nel 1981 tra il broker della Dival del gruppo Ras Ennio Doris e Silvio Berlusconi all’epoca immobiliarista con ambizioni nella Tv. «Mio padre si ricordò di un’intervista che il Cavaliere aveva rilasciato qualche tempo prima, in cui invitava imprenditori in gamba e con buone idee a farsi avanti. E così fece» - ha raccontato Massimo Doris, figlio di Ennio scomparso nel 2021.

L’idea era affidarsi alla rete di broker finanziari della Dival per collocare fondi e prodotti assicurativi e vendere, nel contempo, gli immobili che Berlusconi stava costruendo a Milano. Grazie a questa mossa il Cavaliere iniziò a vendere case ma anche a finanziarsi l’ingresso in televisione acquistando Italia 1 dalla famiglia Rusconi. Da quella stretta di mano a Portofino è nata quella che è oggi Banca Mediolanum, una della banche più solide in Europa capace di capitalizzare 6 miliardi di euro.

Il 40% delle quote societarie è in mano alla famiglia Doris, Fininvest ne detiene il 30% mentre le restanti sono proprietà di soci terzi. Quei 250 milioni di lire di investimento iniettati da Berlusconi a inizio anni 80, valgono oggi 1,8 miliardi di euro e gli utili generali in questi ultimi anni fanno capire quanto sia stato azzeccato l’investimento. Banca Mediolanum dal 2013 ha generato per Fininvest utili per 900 milioni di euro. Ora che Berlusconi non c’è più ci saranno ripercussioni sul 30% di quote?

Banca Mediolanum, gli scenari futuri dopo la morte di Berlusconi

Gli scenari futuri di Banca Mediolanum non subiranno ripercussioni dopo la morte di Silvio Berlusconi. A chiarire la faccenda ci ha pensato l’attuale Ceo della banca Massimo Doris raccontando un aneddoto avvenuto soltanto due settimane fa ad Arcore nel corso di una cena alla presenza anche dei figli del Cavaliere.

In quel frangente Berlusconi ha chiarito che la quota del 30% della banca in mano a Fininvest non si tocca. "Nell’occasione di questo incontro ad Arcore, Berlusconi, e con lui tutti i suoi figli, hanno voluto ringraziare per i risultati raggiunti da Mediolanum e ribadire l’intenzione di continuare sulla rotta tracciata e di non voler toccare nulla nell’azionariato" - ha detto Doris al Sole24ore.

Quindi nessun cambiamento di rotta negli asset ma si proseguirà sulla stessa strategia che punta anche a non intaccare l’area manageriale con la massima fiducia a Massimo Doris confermato e che gode di massima autonomia.

Inoltre con la scomparsa di Berlusconi cadono anche le incognite legali che dal 2017 pesavano sul 20% di diritti di voto dopo la condanna subita dal Cavaliere per frode fiscale. A quanto pare il problema ora decade perché le quote passeranno ai figli.

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