Che fine ha fatto Fausto Bertinotti? Cosa fa oggi l’ex leader di Rifondazione Comunista

Alessandro Cipolla

09/10/2023

09/10/2023 - 16:32

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La biografia e cosa fa oggi Fausto Bertinotti, l’ex presidente della Camera e segretario di Rifondazione Comunista che è stato uno dei big dell’inizio della Seconda Repubblica.

Che fine ha fatto Fausto Bertinotti? Cosa fa oggi l’ex leader di Rifondazione Comunista

Che fine ha fatto Fausto Bertinotti? Una domanda questa più che lecita visto che stiamo parlando di uno degli assoluti protagonisti dei primi anni della Seconda Repubblica, essendo stato per oltre dieci anni il segretario di Rifondazione Comunista.

Durante la sua lunga carriera politica - prima che onorevole è stato un sindacalista -, Bertinotti è stato presidente della Camera dal 2006 e il 2008, quattro volte deputato e tre volte europarlamentare.

La figura di Fausto Bertinotti però è legata in maniera indissolubile alla fine del governo Prodi I, visto che il voto contrario di Rifondazione Comunista alla legge di Bilancio fece cadere nel 1998 quello che è stato il primo governo di centrosinistra nella storia dell’Italia.

Uno strappo quello con Romano Prodi che poi con il tempo è stato ricucito, tanto che nel 2006 Rifondazione ha deciso di entrare a far parte dell’Unione, coalizione erede politica dell’Ulivo, che vinse le elezioni del 2006 riportando il professore alla guida del Paese.

Anche il secondo governo Prodi però ha avuto una vita assai breve, con Fausto Bertinotti che alle successive elezioni del 2008 si è presentato come il leader della Sinistra Arcobaleno, un listone che comprendeva Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani.

Il flop però è stato totale con Sinistra Arcobaleno che non è riuscita a superare la soglia di sbarramento: a seguito della disfatta elettorale, Bertinotti ha deciso di fare un passo indietro abbandonando di fatto la scena politica.

Ma cosa fa oggi Fausto Bertinotti? Diamo uno sguardo allora alla biografia dell’ex presidente della Camera e a quali sono i suoi attuali impegni.

La biografia di Fausto Bertinotti

Nome: Fausto Bertinotti

Data di nascita: 22 marzo 1940

Luogo: Milano

Famiglia: sposato ha un figlio

Istruzione: diploma di perito elettronico

Lavoro: sindacalista

Partito: ex presidente di Rifondazione Comunista, in precedenza ha militato nel Pci, nel Psi e per un breve periodo nel Pds

Ruolo: è stato presidente della Camera, per quattro volte deputato e per tre volte europarlamentare

Curiosità: è un grande tifoso del Milan

Cosa fa oggi Fausto Bertinotti

Visto il suo lavoro da sindacalista e la lunga militanza in Parlamento, a cui vanno sommate anche le tre legislature a Strasburgo, attualmente Fausto Bertinotti è un pensionato che non ha smesso di seguire la politica.

Stando a un articolo del Fatto Quotidiano datato novembre 2016, Bertinotti percepirebbe una pensione pari a 4,852 euro. Quanto al vitalizio, un articolo del Mattino di Padova del 2018 ha spiegato che con la riforma l’ex presidente della Camera “si ritrova con 9.800 euro contro gli 8450 di oggi”.

Dopo il ritiro dalla politica, così il Corriere della Sera nel 2020 ha parlato di Fausto Bertinotti:

Prima sindacalista tra gli operai tessili di Sesto San Giovanni e poi formidabile consumatore di cachemire, il leader di Rifondazione comunista che Giampaolo Pansa chiama il «Parolaio rosso» e che, in età avanzata, scopre i preti, i salotti romani e il Dom Perignon, diventando così il mitico «BertiNight» (copyright Dagospia): eccolo seduto nella sua casa romana - tre Mao di Andy Warhol alle spalle - e la sua voce che rimbomba uscendo dal convegno «Morale e politica»: «Se rinuncerei al vitalizio? Domanda stupida a cui sarebbe stupido rispondere di sì».

Ultimamente Fausto Bertinotti spesso è stato ospite di diverse trasmissioni televisive, facendo notizia per il suo commento alla visita alla Magneti Marelli di Carlo Calenda con gli operai che si sono rifiutati di incontrare il leader di Azione. “In altri momenti - ha dichiarato a riguardo l’ex segretario di Rc - ci sarebbe stata una contestazione a suon di fischi e di urla nei confronti del leader di politico. Ci sarebbe stato, insomma, un rapporto anche conflittuale. Qui siamo oltre: i lavoratori rifiutano il confronto perché ritengono inattendibile il politico. Non ti prendo in parola perché quello che dici non è credibile e non ha rapporto con la realtà. Stiamo parlando di una crisi della politica e della democrazia”.

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