ChatGPT: ecco cosa deve fare OpenAI per avere il via libera dal Garante

Niccolò Ellena

12 Aprile 2023 - 18:20

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Il Garante della Privacy ha comunicato le sue condizioni per sospendere la limitazione provvisoria di ChatGPT, il chatbot di OpenAI. Ecco quali sono.

ChatGPT: ecco cosa deve fare OpenAI per avere il via libera dal Garante

Il Garante della Privacy ha posto le sue condizioni per sospendere la limitazione provvisoria a ChatGPT, il chatbot di OpenAI.

L’azienda di Sam Altman avrà tempo fino al 30 aprile per adeguarsi alle richieste dell’Autorità italiana. Poi, se le condizioni lo permetteranno, il Garante si è reso disponibile a rivedere il suo provvedimento.

Il chatbot ha smesso di essere disponibile per gli utenti italiani dopo che il Garante della Privacy aveva comunicato che ChatGPT non rispettava la normativa sulla privacy italiana ed europea. Per tutta risposta, OpenAI aveva tempestivamente reso irraggiungibile il servizio dall’Italia.

Le due realtà si sono poi incontrate in videoconferenza il 6 aprile e si sono trovate d’accordo nel voler collaborare per ripristinare il servizio in Italia, considerato molto importante per l’innovazione del Paese.

ChatGPT: le condizioni del Garante per sospendere la limitazione

Come prima cosa OpenAI dovrà rendere disponibile un’informativa trasparente in cui siano illustrate la modalità e la logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di ChatGPT così come i diritti attribuiti agli utenti e agli interessati non utenti.

L’informativa per gli utenti italiani dovrà essere resa disponibile prima del completamento della registrazione per i nuovi utenti; mentre per gli utenti già registrati questa dovrà essere mostrata al primo accesso dopo la riattivazione del servizio.

In secondo luogo, il Garante ha richiesto è l’implementazione di un sistema di richiesta dell’età per la registrazione al servizio.

In particolare l’Autorità ha ordinato all’azienda di Sam Altman di sottoporle un piano di azione (entro il 31 maggio) che preveda, entro il 30 settembre 2023, l’implementazione di un sistema di verifica dell’età, in grado di impedire l’accesso agli utenti con meno di 13 anni e ai minorenni senza il consenso dei genitori.

La terza richiesta del Garante riguarda la messa a disposizione di strumenti utili per permettere agli utenti (registrati e non), di chiedere la rettifica dei dati personali che li riguardano, qualora questi siano stati generati in modo inesatto dal servizio, o la cancellazione degli stessi, nel caso la rettifica non fosse possibile.

Sarà inoltre necessario permettere agli utenti registrati e non il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei dati personali utilizzati per l’esercizio degli algoritmi.

Infine, entro il 15 maggio, OpenAI dovrà iniziare a promuovere insieme al Garante una campagna sui vari mezzi di informazione come radio, televisione, giornali e web per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale.

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