Cedolare secca uffici e negozi, spunta l’ipotesi del ripristino

Patrizia Del Pidio

22 Settembre 2025 - 14:36

Potrebbe ritornare la cedolare secca per gli affitti commerciali in Legge di Bilancio 2026. Vediamo la proposta.

Cedolare secca uffici e negozi, spunta l’ipotesi del ripristino

Nella Legge di Bilancio 2026 potrebbe entrare anche la cedolare secca per negozi e uffici. Nel 2026, quindi, potrebbe esserci una nuova edizione della flat tax per gli immobili commerciali.

La cedolare secca per gli affitti commerciali è stata prevista nel 2019, ma la legge delega sulla riforma fiscale prevede che la flat tax sia estesa anche a uffici e negozi. Per questo ora l’ipotesi spunta tra quelle da valutare per l’inserimento nella manovra di fine anno.

Cedolare secca immobili commerciali

Negli ultimi anni si è assistito a una graduale chiusura dei negozi urbani, impossibilitati a proseguire l’attività commerciale per il dilagare dei centri commerciali e degli acquisti online con prezzi più convenienti e per gli affitti da sostenere sempre più alti. La chiusura dei negozi di prossimità, però, non è un fenomeno che ha avuto un impatto solo a livello economico, ma ha portato alla desertificazione dei centri storici che, sempre più spesso, non hanno più negozi in cui poter comperare beni di prima necessità (il fenomeno interessa soprattutto gli anziani e coloro che non hanno la possibilità di accedere agli acquisti su internet e ai centri commerciali per mancanza di un mezzo di trasporto).

Tassare in modo agevolato i redditi che derivano dalle locazioni commerciali potrebbe aiutare a rilanciare il settore: con una tassazione più bassa, infatti, i proprietari potrebbero scegliere di calare sensibilmente il costo dell’affitto e permettere, quindi, ai piccoli negozi di rimanere aperti anche a fronte magari di minori vendite.

L’idea è di ricalcare la cedolare secca sugli affitti commerciali che era stata prevista, in via transitoria, qualche anno fa con una flat tax al 21%. Una delle proposte avanzate è quella di sottoporre a tassazione agevolata gli immobili commerciali con superficie fino a 600 mq ubicati nei centri storici. Questa la proposta presentata dal deputato Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, rilanciata dal ministro Foti, il quale suggerisce di estendere la flat tax agli immobili fino a 1.500 mq.

Anche se la proposta di una cedolare secca per gli immobili commerciali trova spazio nella legge delega, va sottolineato che è ancora in fase di definizione ma potrebbe trovare applicazione già nella Legge di Bilancio 2026.

Come sarebbe la cedolare secca per uffici e negozi?

La legge delega prevede l’estensione della cedolare secca anche alle locazioni per immobili non residenziali a patto che il conduttore eserciti attività d’impresa, arti o professioni. Oggi la cedolare secca per gli affitti commerciali resta in vigore solo per i contratti di locazione di uffici e negozi stipulati entro la fine del 2019 per i quali si è scelta l’applicazione del regime agevolato.

La flat tax, quindi, è valida per immobili accatastati nella categoria C/1 con superficie non superiore a 600 mq. Il contratto con cedolare secca era stipulabile solo qualora sottoscritto nell’anno 2019 a condizione che, alla data del 15 ottobre 2018, non fosse già in vigore un contratto tra gli stessi soggetti, ancora valido e interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.
La discussione per un ripristino della cedolare secca commerciale potrebbe partire proprio dalla sperimentazione del 2019.

Argomenti

Iscriviti a Money.it