Cartelle esattoriali, 120 rate per pagare i debiti con il Fisco. Come funziona?

Patrizia Del Pidio

12/03/2024

12/03/2024 - 10:44

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Un aumento progressivo che porterà il numero di rate in cui saldare le cartelle esattoriali a 120, ma anche nuove modalità per gestire i debiti inesigibili. Scopriamo i dettagli.

Cartelle esattoriali, 120 rate per pagare i debiti con il Fisco. Come funziona?

Nuovi passi avanti per la riforma fiscale con la revisione della riscossione che porterà le cartelle esattoriali a poter essere pagate in 120 rate, ovvero in 10 anni. La novità era stata annunciata già a gennaio dal Viceministro Maurizio Leo in un’intervista in cui parlava, in generale, della riforma fiscale.

La riforma della riscossione porta, a partire dal 2025, delle importanti novità per i contribuente che non riguardano solo la possibilità di approfittare di piani di dilazione più lunghi, ma anche una sorta di «scarico» delle cartelle stesse che, se non saldate, sono restituite al’ente impositore. Vediamo le novità in programma per il prossimo anno.

Cartelle esattoriali in 120 rate

La riforma fiscale, dal momento che è stata annunciata, è sempre stata una delle priorità del Governo, anche perché va ricordato che faceva parte del programma con cui la maggioranza ha affrontato la campagna elettorale.

Già diversi decreti legislativi sono stati approvati definitivamente ed entrati, ormai, in vigore, ora il Governo punta alla presentazione dei decreti che riguardano la riscossione e le sanzioni, due temi sui quali l’intervento normativo è abbastanza urgente.

Il meccanismo della riscossione, in base alla riforma, va ripensato e rivisto, soprattutto in questo momento in cui le cartelle esattoriali hanno ripreso il loro normale iter dopo le varie sospensioni per la pandemia, la crisi e le alluvioni.

La riscossione deve essere resa non solo più semplice, ma anche più accessibile soprattutto per chi ha difficoltà finanziarie nel poter saldare i debiti con il Fisco.

L’intento è quello di passare dalle attuali 72 rate mensili massime in cui è possibile dilazionare il pagamento delle cartelle, a un aumento progressivo che porterà i piani di dilazione alla durata decennale, con 120 rate.

L’introduzione dell’allungamento dei piani di dilazione sarà progressiva e dal 2025 potranno contare su piani che arrivano fino a 84 rate mensili tutti coloro che si trovano in difficoltà economica temporanea e devono al Fisco somme che non arrivano a 120.000 euro.

L’aumento del numero di rate messe a disposizione dei contribuenti per il pagamento dei debiti con l’amministrazione tributaria, è stato così previsto:

  • fino a 84 rate nel 2025;
  • fino a 96 rate nel 2026 e 2027;
  • fino a 108 rate per rateizzazioni richieste nel 2028 e 2029;
  • estensione fino a 120 rate solo per piani richiesti a partire dal 2031.

Secondo il Viceministro, infatti, partire con una dilazione a 120 rate già dal prossimo anno metterebbe a rischio le finanze pubbliche.

Dopo 5 anni le cartelle sono cestinate

Un’altra novità che interesserà i contribuenti con debiti è quella del discarico: l’Agenzia delle Entrate Riscossione, trascorsi cinque anni, deve restituire le cartelle risultate inesigibili all’ente impositore che valuterà se intraprendere nuove richieste di recupero all’agente di riscossione.

La riscossione, in questo modo si potrà concentrare sui crediti che risultano esigibili senza sprecare energie e sostanze per i crediti che, ormai, sembra impossibile riscuotere (quelli che solitamente sono oggetto di provvedimento di stralcio perché costa più riscuoterli che eliminarli).

La maggior parte dei crediti vantati dall’amministrazione, infatti, sono di soggetti deceduti, falliti o irreperibili, ma fintanto che sono affidati all’agente di riscossione figurano nei bilanci dell’ente che li esige (come, ad esempio, Comuni, Regioni o Inps).
Il discarico dei crediti automatico dopo che sono trascorsi 5 anni dall’affidamento all’Agente di riscossione, permetterà di restituire tali crediti all’ente impositore (che potrà, quindi, anche cancellarli dai bilanci).

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