Carige, Palazzo Chigi nega conflitto d’interessi di Conte

Marco Ciotola

08/01/2019

09/01/2019 - 06:36

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Palazzo Chigi interviene negando l’ipotesi che il decreto per il salvataggio dell’istituto ligure sia da ricondurre a un eventuale conflitto d’interessi del premier Conte. I dettagli

Carige, Palazzo Chigi nega conflitto d’interessi di Conte

Nessun conflitto d’interessi di Giuseppe Conte sulla questione Carige.

Questa la precisazione arrivata solo pochi istanti fa da Palazzo Chigi. Dalla sede del governo è infatti stata respinta con forza l’ipotesi che il decreto approvato dal Cdm per il salvataggio della banca ligure - che prevede l’emissione di bond da parte dello Stato e la ricapitalizzazione a carico del Tesoro - possa essere ricondotto a dei contatti pregressi tra il premier e i rappresentanti dell’istituto bancario nel corso della sua carriera di avvocato.

Secondo quanto precisato da una fonte di Palazzo Chigi i rapporti di Conte, veri o presunti, con l’ex consigliere Carige Guido Alpa e il socio Raffaele Mincione non possono identificarsi come legami riconducibili agli interessi dell’istituto ligure:

“Conte non ha mai avuto con Alpa uno studio professionale associato, né ha mai costituito con lui un’associazione tra professionisti. Hanno sempre svolto in maniera distinta le rispettive attività professionali. Quanto a Mincione, Conte non è mai stato suo consulente né l’ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona”.

Carige, Palazzo Chigi nega conflitto d’interessi di Conte

A originare le ipotesi di conflitto di interesse una circostanza datata maggio 2018, quando fu chiesto a Conte un parere di legittimità per conto della società Fiber 4.0, di cui Mincione è presidente.

Si tratta - sottolinea ancora la fonte di Palazzo Chigi - si una questione che non può dare adito a “nessun collegamento” con Banca Carige, che dopo il commissariamento da parte della Bce risalente al 2 gennaio ha visto arrivare il decreto di salvataggio firmato dal CdA il 7 gennaio.

Un decreto che secondo Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, è stato utile a “salvare una banca”, oltre a riconoscere in pieno il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’istituto e “tutelare i risparmiatori”:

“Si è anche data una prospettiva all’economia di un territorio come quello ligure, già fortemente provato da altre ben note situazioni. Insomma, si tratta di una vicenda positiva per la cui soluzione hanno avuto un ruolo determinante le sollecitazioni e le proposte dei sindacati di categoria”.

Intanto Standard Ethics ha sospeso il rating assegnato a Banca Carige, sulla scia della nomina di tre commissari straordinari e un comitato di sorveglianza da parte della Bce.

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