Campari vende Cinzano per €100 mln. Il marchio entra nel gruppo calabrese dell’Amaro del Capo

Giorgia Paccione

27 Giugno 2025 - 15:24

Caffo 1915 acquisisce Cinzano e Frattina. Contribuivano al 2% del fatturato di Campari, che si concentra ora sulle etichette core, lasciando al nuovo gruppo l’eredità dei due storici brand.

Campari vende Cinzano per €100 mln. Il marchio entra nel gruppo calabrese dell’Amaro del Capo

Campari Group ha annunciato la cessione dei marchi Cinzano e Frattina a Caffo 1915 per una cifra pari a 100 milioni di euro. L’operazione sancisce l’ingresso di Cinzano nel portafoglio del gruppo calabrese che, con il Vecchio Amaro del Capo, si è già imposto come protagonista del settore spirits a livello internazionale.

La cessione comprende non solo il vermouth e gli spumanti Cinzano, ma anche il business legato alla grappa e agli sparkling wine Frattina. L’accordo prevede la costituzione di una nuova società a cui saranno conferiti marchi, magazzini, alcuni dipendenti e asset produttivi, mentre gli stabilimenti italiani e argentini di Campari resteranno esclusi dal perimetro della vendita. Il closing è atteso entro il 2025, con Campari che continuerà temporaneamente a distribuire i prodotti Cinzano in alcuni mercati strategici prima del passaggio completo alla rete commerciale di Caffo.

Cinzano e Frattina passano da Campari a Caffo: le ragioni della cessione

Cinzano, fondato a Torino nel 1757, rappresenta un simbolo della tradizione italiana. Nonostante il suo glorioso passato, negli ultimi anni il marchio aveva assunto un ruolo secondario nel portafoglio Campari, contribuendo per circa il 2% al fatturato del gruppo con vendite pari a 75 milioni di euro nel 2024. La strategia di Campari, guidata dall’amministratore delegato Simon Hunt, punta ora a razionalizzare il portafoglio e concentrarsi sulle etichette a più alto potenziale di crescita, lasciando spazio a nuovi investitori per il rilancio di marchi storici come Cinzano. Lo stesso AD ha sottolineato come Caffo sia il“ player ideale per sostenere lo sviluppo futuro di questi brand”.

Il passaggio di proprietà segna anche un cambio di paradigma geografico e culturale, dal Piemonte industriale al dinamismo imprenditoriale calabrese. Nuccio Caffo, amministratore delegato del gruppo omonimo, ha dichiarato che “Cinzano sarà la chiave per l’espansione internazionale”, sottolineando come l’acquisizione permetterà al gruppo di rafforzare la presenza in oltre 100 mercati e di ereditare un know-how unico, oltre a un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore.

La strategia Caffo: rilancio internazionale e valorizzazione del Made in Italy

Per il Gruppo Caffo 1915, che festeggia quest’anno il 110° anniversario dalla fondazione, l’acquisizione di Cinzano rappresenta dunque una svolta epocale. Già presente in oltre 70 mercati, il gruppo punta ora a raddoppiare i volumi e a investire lungo tutta la filiera per sostenere la nuova dimensione operativa. L’obiettivo è di rafforzare la posizione nel segmento degli spumanti (Prosecco, Asti, Brachetto) e rilanciare il vermouth, categoria in forte riscoperta a livello globale e in cui Cinzano occupa la posizione di secondo marchio più bevuto al mondo.

La strategia di crescita di Caffo passa anche per la valorizzazione della storia e dell’identità del brand. L’acquisizione comprende infatti il prezioso archivio storico Cinzano, con manifesti, etichette e campagne pubblicitarie che raccontano oltre due secoli di cultura enologica italiana. Il gruppo intende investire non solo sul prodotto, ma anche sul recupero della memoria visiva e identitaria del marchio, con particolare attenzione alla qualità, all’innovazione e al canale ho.re.ca e mixology.

L’operazione Campari-Caffo avrà dunque impatti rilevanti sull’intero comparto beverage italiano. Da un lato, il colosso torinese potrà focalizzarsi sulle sue etichette core e su mercati ad alta marginalità; dall’altro, il gruppo calabrese si prepara a una profonda riorganizzazione interna per gestire l’aumento dei volumi e la complessità di un portafoglio che ora include uno dei marchi più antichi e riconosciuti del Made in Italy. “Il nostro impegno – ha ribadito Nuccio Caffo – sarà concentrato da subito nel rilanciare in Italia un marchio in cui crediamo, e che vogliamo contribuire a preservare e a sostenere”.

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