Borsa di Milano oggi, 21 settembre: Ftse Mib sostenuto da Leonardo e Tim

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

21/09/2022

23/09/2022 - 08:43

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Borsa di Milano oggi, 21 settembre: Ftse Mib in rialzo. Rimangono, però, le preoccupazioni degli investitori: la Fed sta per aumentare i tassi di interesse e Putin minaccia ancora in tv l’Occidente.

Borsa di Milano oggi, 21 settembre: Ftse Mib sostenuto da Leonardo e Tim

Borsa di Milano oggi, 21 settembre: il Ftse Mib e le altre piazze europee virano al rialzo. Il listino milanese guadagna l’1,20% e chiude a 22.035,81 punti.

La giornata finanziaria è piuttosto complessa. Da una parte c’è l’attesa della decisione Fed sui tassi di interesse, probabilmente in rialzo di altri 75 punti base (lo si saprà nella serata italiana, a contrattazioni europee chiuse). La mossa si accompagnerà alle parole di Powell e alle proiezioni sui prossimi interventi, oltre che a nuove stime su Pil e inflazione. In un quadro di previsioni cupe, la conferenza stampa è molto attesa. Un tono molto aggressivo contro i prezzi farà moltiplicare i timori di una recessione.

Dall’altra parte, però, l’Europa vede complicarsi la situazione del conflitto. Putin ha annunciato una parziale mobilitazione militare in Russia, mettendo la popolazione e l’economia del Paese su un piano di guerra e ha affermato che l’Occidente vuole distruggere la Russia e ha cercato di “trasformare il popolo ucraino in carne da cannone”, secondo i commenti riportati da Reuters, ripetendo precedenti affermazioni in cui ha incolpato Nazioni occidentali per aver iniziato una guerra per procura con la Russia.

La minaccia di guerra del presidente russo Putin suscita nuove preoccupazioni geopolitiche. L’euro, anche per questo motivo, sta consolidando le perdite e rimane ancora sotto la parità con il dollaro.

Borsa di Milano oggi, 21 settembre aggiornamento delle 18.00: Ftse Mib in rialzo

Il Ftse Mib guadagna l’1,20% e chiude a 22.035,81 punti. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, invece, continua ad aggirarsi attorno ai 225 punti base.

Sul listino principale di Piazza Affari svettano Leonardo (+5,54%), Tim (+5,71%), Stm (+3,25%), Tenaris (+2,87%) ed Eni (+1,80%). Bene anche Unicredit (+1,70%). In coda, infine, Intesa Sanpaolo (-0,68%), Atlantia (-0,18%), Hera (-0,21%), Pirelli (-0,53%) e Recordati (-0,13%).

Aggiornamento delle 13.00: sul Ftse Mib spicca Leonardo

I venti di guerra aggravati dalle parole di Putin non affondano gli indici alle ore 13.00.

Il Ftse Mib viaggia sui 21.955,61 punti, con un +0,84%. Svetta il +5,36% di Leonardo, che come gli altri titoli europei legati al settore della difesa militare ha fatto il balzo. Anche Tenaris va in ralli, con un aumento di oltre il 4%, così come Prysmian e Terna, legate all’energia, avanzano di oltre l’1%. In recupero il settore bancario.

Aggiornamento delle 9.30: Ftse Mib oscilla

Il Ftse Mib parte senza convinzione, recuperando l’inizio di seduta in rosso e scambiando a 21.804,11, +0,14% alle ore 9.30 circa. Sul listino i bancari tentennano, con i soli rialzi di UniCredit e Mediobanca. Eni svetta con un +1,62%.

Lo spread scende a 224 punti. L’Italia è osservata speciale in questi giorni prima del voto. Bloomberg Economics prevede una certa volatilità nel mercato nazionale dopo le elezioni. Data per certa la vittoria del centrodestra, il focus è sui rapporti con l’Ue, sulla tabella di marcia per il Pnrr, sulle riforme del fisco e sulla sostenibilità del debito.

Seppure in lieve calo, il rendimento del Btp decennale è superiore al 4%.

Asia chiude in perdita

L’Asia non recupera le perdite della seduta e chiude in rosso. Ci si prepara alla mossa aggressiva della Fed, mentre nuove stime sulla crescita del continente vedono la Cina ancora in difficoltà sul target di ripresa.

Wall Street aspetta il rialzo dei tassi

Le azioni sono scese martedì il primo giorno della riunione del Federal Open Market Committee. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 313,45 punti, ovvero l′1,01%. L’S&P 500 e il Nasdaq Composite sono scesi rispettivamente dell′1,13% e dello 0,95%.

I rendimenti sono aumentati. Il rendimento del Treasury Usa a 2 anni è salito al 3,99%, il livello più alto dal 2007. Il rendimento del Treasury a 10 anni ha toccato brevemente il 3,6%, il massimo dal 2011.

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