Quali sono i bonus del 2024? Le nuove agevolazioni nel 730

Patrizia Del Pidio

15 Aprile 2024 - 10:10

condividi

Ci sono delle novità nel 730/2024 che, pur non impattando su detrazioni e deduzioni, permettono al contribuente di avere dei benefici non indifferenti. Vediamo quali sono.

Quali sono i bonus del 2024? Le nuove agevolazioni nel 730

Quando si parla di bonus 2024 non si deve pensare solo a erogazioni economiche, ma anche a benefici di cui si può fruire grazie alla presentazione del modello 730/2024 per la dichiarazione dei redditi del 2023. Anche se nella dichiarazione non sono presenti grandi novità che riguardano nuove detrazioni o deduzioni, è stato apportato un cambiamento fondamentale potrebbe essere ben visto da molti contribuenti.

Il cittadino, quando si parla di dichiarazione dei redditi, è interessato alle detrazioni e alle deduzioni, ovvero alle spese sostenute che può recuperare dall’Irpef. Per quel che riguarda queste voci, novità di rilievo non ce ne sono nel modello 730/2024.

Rispetto al modello dell’anno precedente le voci detraibili e deducibili restano invariate. Ovviamente la dichiarazione presenta importanti novità per quel che riguarda la dichiarazione delle mance e il lavoro sportivo, ma non si tratta sicuramente di agevolazioni.

Vediamo, quindi, le novità che interessano maggiormente i cittadini da cui possono avere una reale convenienza economica.

I nuovi bonus nel 730/2024

La novità più importante per il contribuente è che il 730 senza sostituto di imposta a partire da quest’anno può essere presentato da tutti, anche da coloro che sono assunti e un sostituto di imposta ce l’hanno.

Fino allo scorso anno la cosa era consentita solo a lavoratori domestici (che anche se assunti non hanno un datore di lavoro che fa da sostituto di imposta) e da coloro che risultavano disoccupati. Dal 2024, però, le cose cambiano.

Anche se potrebbe sembrare un cambiamento di poco conto così non è perché fino allo scorso anno erano moltissimi i lavoratori che avrebbero preferito non passare per il datore di lavoro per il rimborso del 730. Le motivazioni sono le più disparate:

  • il datore di lavoro, in base alla capienza fiscale, può restituire il rimborso anche a rate;
  • il sostituto di imposta senza capienza fiscale potrebbe non restituire il rimborso nell’anno di spettanza.

Anche se il punto forte del 730 è proprio quello di pagare le imposte e ricevere il rimborso direttamente in busta paga dal mese di luglio (e, quindi, in maniera molto veloce), in molti casi è più conveniente attendere il rimborso di fine anno da parte dell’Agenzia delle Entrate in un’unica soluzione. Un rimborso a rate, infatti, potrebbe non impattare più di tanto sullo stipendio e soprattutto lavoratori il cui sostituto di imposta potrebbe non avere capienza fiscale non vogliono rischiare di dover attendere la dichiarazione dell’anno venturo per avere il rimborso fiscale spettante.

Il rimborso del 730 può avere importi anche abbastanza importanti

Non sempre il rimborso fiscale che deriva dal 730 ammonta a poche centinaia di euro. Va ricordato, infatti, che le spese detraibili e deducibili sono numerose e proprio per questo motivo il contribuente potrebbe aver accumulato, nel 2023, un buon numero di oneri da poter scalare dall’Irpef (si pensi soltanto che questi sono gli anni delle ristrutturazioni edilizie che danno diritto a rimborsi abbastanza importanti).

Un conto è ricevere la cifra in un’unica soluzione e un conto è riceverla, magari, in cinque rate nella busta paga. Il rimborso dilazionato, pur ammontando allo stesso importo finale, è come se perdesse di «importanza» andandosi a perdere nelle spese mensili che ognuno deve affrontare. Un’entrata corposa, invece, anche se con qualche mese di ritardo, permette di affrontare un spesa importante messa in preventivo da tempo. Una differenza non da poco che potrebbe fare la differenza per molti lavoratori.

Iscriviti a Money.it