Nuovo incentivo per l’occupazione di under 30 in aggiunta allo sgravio contributivo per chi assume lavoratori con meno di 36 anni che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato.
Nel 2023 assumere un giovane, specialmente se di età inferiore ai 30 anni, diventa più conveniente per l’azienda.
Ai bonus occupazione già in vigore - come ad esempio quello previsto dall’articolo 1, comma 297, della legge n. 197 del 2022 per le assunzioni di under 36 - infatti, si aggiunge l’ultimo incentivo finanziato dal Decreto lavoro appena pubblicato in Gazzetta ufficiale che si rivolge a coloro che non hanno ancora compiuto i 30 anni.
Le aziende che stanno per assumere un giovane, quindi, potranno risparmiare sui costi dell’assunzione beneficiando di un incentivo calcolato sulla retribuzione imponibile lorda e risparmiando tutta o una parte della contribuzione dovuta (che ricordiamo è pari al 23,81% dello stipendio lordo per la parte che grava sul datore di lavoro).
E ovviamente, laddove se ne soddisfino le condizioni, sarà possibile approfittare anche di altri bonus, come ad esempio quello destinato a chi assume un percettore di Reddito di cittadinanza.
Nuovo incentivo per l’occupazione di under 30
Sulle nuove assunzioni effettuate dal 1° giugno al 31 dicembre 2023, quindi, si potrà godere di una doppia agevolazione nel caso in cui si tratti di giovani con meno di 30 anni che soddisfano i seguenti requisiti:
- non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione (i cosiddetti neet);
- sono registrati al Programma operazione nazionale iniziativa Occupazione giovani.
In tal caso ai datori di lavoro privati viene riconosciuto, a domanda, un incentivo pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo di 12 mesi.
Tuttavia, nel caso in cui tale incentivo dovesse essere cumulato con altri, come ad esempio con lo sgravio contributivo di cui parleremo di seguito, la misura verrebbe ridotta al 20%.
Se ne potrà godere solamente per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato (anche per i contratti di somministrazione), compreso l’apprendistato professionalizzante o di mestiere. Non si applica però per le assunzioni nell’ambito del rapporto di lavoro domestico: ne sono esclusi, ad esempio, colf, badanti e baby sitter.
L’importo ottenuto a titolo d’incentivo verrà corrisposto mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili, previa domanda che dovrà essere inviata telematicamente all’Inps entro i 7 giorni che precedono l’assunzione.
Sgravio assunzioni 2023 (fino a 36 anni)
Per le assunzioni di un giovane con meno di 36 anni i datori di lavoro possono approfittare anche dello sgravio riconosciuto dall’ultima legge di Bilancio (prorogando di fatto l’incentivo introdotto dalla legge n. 178/2020 e innalzandole il limite).
Nel dettaglio, a esserne beneficiari sono coloro che alla data dell’assunzione non hanno ancora compiuto i 36 anni e nel corso della loro vita non hanno mai sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, invece, lo sgravio vale solamente per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche se part-time.
Per le assunzioni che soddisfano i requisiti richiesti, spetta un esonero contributivo del 100% ma fino a un massimo di 8.000 euro l’anno (precedentemente il limite era di 6.000 euro) per un totale di 36 mesi. Nel caso delle assunzioni effettuati dalle Regioni del Sud, quali Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, la durata dello sgravio si estende invece per 48 mesi.
Quanto si risparmia?
Pensiamo ad esempio all’assunzione di un lavoratore con retribuzione lorda annua di 20.000 euro. Su questo il datore di lavoro dovrà farsi carico di una contribuzione annua pari al 23,81% della retribuzione lorda, quindi 4.762 euro l’anno; costo che però viene completamente abbattuto dallo sgravio del 100% della legge di Bilancio 2023, grazie al quale per ben 3 anni, o 4 nel caso delle aziende del Sud, il datore di lavoro sarà esonerato dal farsi carico della contribuzione dovuta.
Inoltre spetterà al datore di lavoro, ma solo per 12 mesi, un incentivo di 4.000 euro - il 20% della contribuzione annua - che verrà riconosciuto in sede di conguaglio contributivo.
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