Bollette, come controllare se gli aumenti sono legali

Ilena D’Errico

14 Dicembre 2023 - 11:09

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Ecco cosa controllare per scoprire se gli aumenti nelle bollette delle utenze sono legali secondo quanto stabilito dal Codice del consumo.

Bollette, come controllare se gli aumenti sono legali

Gli aumenti in bolletta sono una triste realtà con cui deve far i conti la maggior parte dei consumatori e oltre ad adottare qualche accorgimento per risparmiare non è sempre possibile far molto. Prima di perdere le speranze, però, bisognerebbe verificare se gli aumenti sono legali.

L’Antitrust, dopo le proteste dei consumatori, ha decretato numerose sanzioni ad alcune società di fornitura proprio per degli aumenti illegittimi. Non si pensi che nell’occhio del mirino ci siano società instabili o comunque poco affidabili, perché tra le forniture multate compaiono alcune delle compagnie più importanti.

Tra queste Enel Energia, Eni Plenitude e Edison Energia, tanto per citarne alcune. L’elenco completo si può vedere nella pagina delle sanzioni di Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato). Nello specifico, le sanzioni riguardano la violazione del Decreto Aiuti bis che vietava la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali fino ad aprile 2023. Un errore che è costato molto caro alle compagnie, tra multe salatissime e rimborsi.

Per il momento, gli indennizzi ai consumatori sono ancora oggetto di discussione, ma per esempio Edison ha provveduto volontariamente al rimborso. La vicenda è ancora lunga, contando anche i possibili ricorsi, ma intanto i consumatori dovrebbero verificare se gli aumenti sono legali per opporsi fin da subito. Ecco come fare.

Come controllare se gli aumenti in bolletta sono legali

Uno dei casi in cui gli aumenti in bolletta sono illegittimi riguarda quelli legati a modifiche contrattuali unilaterali intervenute tra il 10 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, come avevamo spiegato. Si fa riferimento alla violazione del Decreto Aiuti bis, ma sono molte altre le regole che devono rispettare le compagnie fornitrici.

Sono infatti molti i principi che devono seguire le società di servizi energetici nell’ottica della trasparenza e dell’onestà; infatti, i consumatori devono essere debitamente informati ed esprimere il consenso. Vediamo quali sono le regole principali che, se disattese, possono portare ad aumenti incongruenti e contestabili. Bisogna quindi munirsi di pazienza per verificare con attenzione tutte le voci in bolletta, il contratto sottoscritto con la società insieme ai rinnovi e ad eventuali variazioni intercorse o offerte.

Le modifiche unilaterali del contratto

Le modifiche unilaterali del contratto sono quelle imposte dalla società fornitrice, ad esempio pena la conclusione del contratto in corso. Oltre ai limiti su questo tipo di variazioni nel periodo tra il 10 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, la legge prevede che siano comunicati in forma scritta e dettagliata con un termine di preavviso:

  • Di 2 mesi per le variazioni automatiche;
  • di 3 mesi d’anticipo per le variazioni di rinnovo non definite nel contratto iniziale.

Le informazioni devono essere inserite nella sezione “Comunicazioni” della bolletta su supporto cartaceo o digitale se acconsentito dal consumatore.

Le pratiche commerciali scorrette

I consumatori possono opporsi a tutti gli interventi della compagnia erogatrice di servizi intervenuti a seguito di pratiche commerciali scorrette. Si fa riferimento alle pratiche e alle pubblicità false e ingannevoli oppure aggressive, che paventano conseguenze immotivate per indurre il cliente ad acconsentire.

Ne abbiamo parlato anche in tema di truffe sull’uscita dal mercato tutelato, in tema di false minacce ai consumatori sullo stop della fornitura.

Contratti a distanza e fuori dall’esercizio commerciale

I contratti conclusi a distanza devono essere inviati al consumatore per il consenso in forma durevole, vale a dire su supporto cartaceo o digitale per iscritto. La comunicazione avviene dopo il consenso del cliente, che può avvenire anche telefonicamente (ma non obbligatoriamente), cosicché ci sia la possibilità di esercitare il diritto di recesso o presentare un reclamo.

In ogni caso, anche il consenso espresso a telefono deve essere provabile dalla società in caso di contestazioni.

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