Iniziano i contenziosi sul diritto d’autore contro i colossi Ai. Sarà questa la goccia che farà traboccare il vaso?
Il mondo dell’informazione digitale è di fronte a un bivio. Penske Media, società proprietaria di Rolling Stone, Billboard e Variety, ha deciso di portare Google in tribunale per le cosiddette “panoramiche AI”, i riassunti automatici che l’intelligenza artificiale genera in cima ai risultati di ricerca.
Secondo l’editore, questi strumenti sfruttano senza autorizzazione i contenuti giornalistici, sottraendo traffico ai siti originali e riducendo entrate pubblicitarie e da abbonamenti. Penske denuncia un calo di oltre un terzo dei ricavi da affiliazione rispetto al picco del 2024, e teme che la situazione peggiori man mano che l’AI Overview verrà estesa a un numero sempre maggiore di ricerche.
Al centro della disputa c’è anche la questione del potere di mercato. Google detiene circa il 90% delle ricerche negli Stati Uniti, e questo gli permette, secondo gli editori, di imporre regole unilaterali senza riconoscere compensi per i contenuti utilizzati. In pratica, chi non consente l’integrazione dei propri articoli nei riassunti AI rischia di essere penalizzato nei risultati di ricerca tradizionali. Senza meccanismi di remunerazione, il lavoro giornalistico rischia di perdere valore, mentre l’AI diventa la principale fonte di informazioni per gli utenti, riducendo i clic verso le fonti originali. [...]
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