4 ragioni che permetteranno al Bitcoin di diventare un bene rifugio

Luca Fiore

15 Aprile 2020 - 17:06

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Il Bitcoin potrebbe diventare un bene rifugio. A dirlo è Christian Miccoli, Fondatore e Co-Ceo di Conio. Vediamo per quale motivo la criptovaluta potrebbe iniziare a rappresentare un porto sicuro per gli investitori.

4 ragioni che permetteranno al Bitcoin di diventare un bene rifugio

L’enorme dose di incertezza che ha caratterizzato, e che promette di caratterizzare, le prossime settimane ha spinto gli operatori verso i beni rifugio. In particolare, quello che è da sempre considerato la quintessenza del bene rifugio, l’oro, nell’ultimo mese ha guadagnato 15 punti percentuali.

Ieri il metallo giallo si è spinto a livelli che non si vedevano da quasi 8 anni a 1.788,8 dollari l’oncia.

Nessuno sa dire quanto l’attuale situazione sia destinata a durare ma su una cosa tutti gli operatori sono concordi: per il ritorno ad uno stato di “normalità” serviranno parecchi mesi. In questo contesto, poter contare sui c.d. beni rifugio riveste particolare importanza.

Bitcoin: 4 ragioni che gli permetteranno di diventare bene rifugio

Secondo Christian Miccoli, Fondatore e Co-Ceo di Conio, il primo portafoglio Bitcoin italiano che funziona attraverso una app per smartphone, il Bitcoin potrà funzionare come un bene rifugio per quattro ragioni:

  • il Bitcoin è un bene finito (come l’oro): “l’algoritmo alla base della sua creazione è stato sviluppato in modo da poter immettere sul mercato una quantità massima di 21.000.000 di monete (target che sarà raggiunto nel 2140)”.
  • Il Bitcoin è decentralizzato: “il che lo rende non manipolabile da un ente centrale. Non appartenendo a nessun Paese è praticamente immune dagli effetti che i cambiamenti geopolitici possono avere sulle valute tradizionali”.
  • Il Bitcoin, a differenza delle valute tradizionali, non è influenzato dagli interventi delle banche centrali. “Ogni volta che una Banca Centrale immette liquidità sul mercato, diminuisce il potere d’acquisto della valuta, fenomeno che si associa a un incremento dei rischi di inflazione, a cui però il Bitcoin non è soggetto”.
  • Il Bitcoin può essere influenzato dal panic selling che sta colpendo gli investitori (“è normale che le persone preferiscano detenere più soldi sul proprio conto in caso di necessità”) ma, quando per far fronte alla crisi, le banche centrali immettono liquidità sul mercato, “torna utile avere beni rifugio come Oro e Bitcoin”.

Bitcoin: altre 4 ragioni per acquistarlo

Oltre a possedere le caratteristiche di un bene rifugio, rileva Miccoli, il Bitcoin può diventare interessante anche per altri 4 motivi:

  • L’halving. È il momento in cui si dimezzano gli incentivi ai miner: è previsto per maggio 2020 (consiste nel dimezzamento della ricompensa destinata ai miner per l’estrazione di nuovi blocchi della blockchain). Storicamente, il prezzo del Bitcoin tocca il suo punto più basso prima dell’halving, per poi risalire subito dopo.
  • La diffusione. Oggi, rileva il fondatore di Conio, “l’ingresso sul mercato di Hype segnala la disponibilità delle banche ad integrare Bitcoin nella propria offerta”.
  • Le serie storiche. “Al di là di fluttuazioni anche repentine nel breve periodo, il Bitcoin ha registrato, dalla sua nascita, performance positive”.
  • Diversificazione. “Una diversificazione che preveda l’investimento di una piccola percentuale del portafoglio (1-2%) in Bitcoin offre la possibilità di aggiungere un boost all’alpha complessivo di portafoglio e, come tutte le diversificazioni, mitiga il rischio del portafoglio complessivo”.

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