Banconote rovinate o strappate, come cambiarle e quando i soldi perdono valore

Simone Micocci

17 Aprile 2023 - 17:51

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Che succede se la banconota viene danneggiata o strappata? I soldi perdono valore oppure si possono sostituire? E si possono utilizzare per pagare? Facciamo chiarezza.

Banconote rovinate o strappate, come cambiarle e quando i soldi perdono valore

Può capitare di ricevere, ad esempio come resto, una banconota rovinata, oppure di commettere un errore che può portare al danneggiamento dei soldi. Pensiamo ad esempio al caso in cui un figlio per gioco strappa i soldi presi dal portafoglio del genitore, oppure a chi dimentica le banconote in tasca e finisce per rovinarle in lavatrice: tutti malaugurati casi che possono far pensare alla perdita di valore dei soldi, ma è bene sapere che solitamente è possibile risolvere il problema.

Sono rari, infatti, i casi in cui i soldi rovinati, danneggiati, o strappati, perdono di valore visto che solitamente è possibile richiederne la sostituzione rivolgendosi agli sportelli della Banca d’Italia.

Anziché disperarsi, quindi, è bene sapere cosa fare in caso di banconota rovinata: dalla possibilità che questa possa essere ancora utilizzata per pagare alla procedura per richiederne il cambio, ecco tutte le informazioni di cui avete bisogno per recuperare al danno.

Quando una banconota è logora, danneggiata e strappata

Come anticipato, non è raro il caso in cui una banconota venga danneggiata o strappata per errore. D’altronde essendo prodotte in carta di puro cotone le banconote sono molto delicate e subiscono inevitabilmente il deterioramento dovuto all’uso; quindi al fine di mantenere un elevato livello qualitativo del denaro circolante la Banca d’Italia garantisce la sostituzione delle banconote rovinate e strappate con altre di nuova produzione.

È la stessa Banca d’Italia a fare chiarezza su quando una banconota si definisce logora, danneggiata o mutilata, indicando come comportarsi a seconda dei casi.

Nel dettaglio, per banconota logora si intende quella che ha subito un normale processo di deterioramento dovuto all’uso.

Tuttavia la banconota può essere danneggiata anche a causa di agenti esterni, come ad esempio l’acqua, il fuoco o agenti chimici. Ad esempio si definisce danneggiata la banconota che risulta sporca, macchiata o scolorita a causa di eventi accidentali.

Un lavaggio accidentale o anche un bagno in piscina con il portafoglio dimenticato nella tasca possono portare alla mutilazione della banconota, ossia alla mancanza di una parte.

Come anticipato la sostituzione dei soldi dipende dallo stato in cui questi si trovano; vediamo quali sono le caratteristiche che questi devono avere per essere sostituiti dalla Banca d’Italia.

Quando la banconota può essere sostituita

Spetta alla Banca d’Italia stabilire quando una banconota presenta i requisiti per la rimborsabilità.

In linea generale è importante che la sua condizione ne permetta l’autenticazione. Ad esempio per le banconote strappate e mutilate la regola generale vuole che si possano sostituire quelle che rappresentano più del 50% della banconota originale. In questo modo si vuole evitare che una persona strappando una banconota in due ne richieda una doppia sostituzione.

Qualora la parte presentata sia inferiore al 50% sarà comunque possibile ottenere il cambio ma bisognerà provare che l’altra parte è stata distrutta accidentalmente.

Viste le suddette regole la Banca d’Italia consiglia a tutti coloro che accidentalmente hanno strappato una banconota in due o più parti di conservarla all’interno di un foglio di carta trasparente insieme ad ogni singolo frammento. È sconsigliato, invece, l’uso di scotch e colla per attaccare i vari pezzi.

Quando una banconota perde di valore

Come visto sopra, requisito essenziale per il cambio è quello per cui, nonostante il danneggiamento, la banconota risulti ancora autenticabile. Devono quindi sussistere quelle parti che consentono di valutare se si tratta di una banconota vera oppure contraffatta. E laddove il danneggiamento dovesse essere talmente grave da non permetterne l’autenticazione non ci sarà più nulla da fare: quella banconota non avrà più valore e non potrà essere utilizzata neppure per pagare.

Si può pagare con una banconota rovinata?

Non ci sono norme che vietano il pagamento con una banconota logora, danneggiata o strappata; allo stesso tempo però viene concesso al venditore di rifiutarsi di accettarla come metodo di pagamento qualora abbia dei dubbi sulla sua effettiva rimborsabilità.

Come anticipato, infatti, una banconota talmente rovinata da risultare del tutto o parzialmente illeggibile potrebbe non essere sostituita dalla Banca d’Italia. Ecco perché il venditore potrebbe rifiutarsi di assumere questo rischio non accettando il pagamento.

Per lo stesso motivo vi consigliamo di chiedere immediatamente la sostituzione di una banconota danneggiata ricevuta come resto; richiesta alla quale il venditore non si potrà opporre.

Una banconota danneggiata, rovinata o mutilata, quindi, non cessa di essere valida tuttavia qualsiasi persona si può rifiutare di accettarla come metodo di pagamento.

Per evitare problemi di sorta, quindi, conviene rivolgersi immediatamente alla Banca d’Italia per richiederne la sostituzione.

Come sostituire una banconota danneggiata?

Quando si entra in possesso di banconote rovinate o strappate conviene chiedere il cambio rivolgendosi ad uno degli sportelli della Banca d’Italia.

Una volta presentata la banconota spetterà all’incaricato valutare se questa soddisfa i requisiti per l’immediata rimborsabilità. In caso di giudizio positivo questo provvederà immediatamente alla sostituzione con una di nuova produzione; se invece l’incaricato ha dei dubbi sulla sua rimborsabilità invia la banconota all’Amministrazione Centrale alla quale spetta l’ultima decisione.

Nel dettaglio, qualora questa venga giudicata rimborsabile sarà distrutta dall’Amministrazione Centrale mentre il suo controvalore sarà pagato al richiedente tramite la stessa filiale della Banca d’Italia alla quale questo si è rivolto. Se invece una banconota non è giudicata rimborsabile viene restituita al possessore e di conseguenza perde di validità.

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