Banco BPM non nasconde la propria soddisfazione per il ritiro dell’OPS da parte di UniCredit. Ma occhio alle parole di Castagna.
Dopo otto mesi di ansie e di continui colpi di scena, i vertici di Banco BPM hanno tirato un sospiro di sollievo alla notizia della decisione di UniCredit di ritirare quell’OPS tesa a fagocitare Piazza Meda.
Lo hanno fatto ufficialmente oggi, mercoledì 23 luglio 2025, diramando un comunicato, nello stesso giorno in cui Piazza Gae Aulenti ha pubblicato i suoi conti e il suo CEO Andrea Orcel, nel commentare i risultati di nuovo record incassati dalla banca, ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a rinunciare alla conquista di BAMI, non risparmiando dichiarazioni al vetriolo contro il management della preda mollata.
Per Banco BPM, così come si legge nella nota, il motivo per cui UniCredit ha scritto la parola fine al dossier del risiko bancario che dallo scorso novembre ha visto le due banche grandi protagoniste di Borsa è semplice: quella offerta pubblica di scambio non è stata mai adeguata.
Il gruppo ha annunciato di avere preso atto che nella giornata di ieri UniCredit ha annunciato il ritiro dell’offerta pubblica di scambio volontaria promossa in data 25 novembre 2024 sulle azioni ordinarie Banco BPM, inizia il comunicato, aggiungendo che, “nel respingere quanto asserito da UniCredit in merito al comportamento del management di Banco BPM, si evidenzia che tali argomentazioni poco hanno a che fare con l’insuccesso dell’OPS partita il 28 aprile che, alla data di ieri, aveva raggiunto un livello di adesioni pari ad appena lo 0,52% delle azioni oggetto dell’OPS ”.
Piazza Meda ha risposto dunque per le rime alle accuse mosse dall’offerente, che ieri e anche oggi ha spiegato la scelta di gettare la spugna con un processo di offerta che “è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di BPM, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di BPM nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito”.
“I vertici di BPM”, si è lamentata Piazza Gae Aulenti nell’annunciare nello specifico ieri, in data 22 luglio 2025, la scelta di rinunciare a portare avanti l’OPS su BAMI, “ hanno dunque privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti”.
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BPM risponde ad accuse UniCredit rinfacciando inadeguatezza offerta
Niente del genere, contesta Banco BPM, che ha sottolineato che, “al contrario, l’insuccesso dell’OPS è legato ad un’offerta evidentemente inadeguata, così come Banco BPM ha sostenuto sin dall’annuncio e, in particolare, nelle valutazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione nel Comunicato dell’Emittente pubblicato in data 24 aprile 2025”.
Colpa insomma di un’OPS che si è confermata subito a sconto, come l’emittente, ovvero la banca guidata da Giuseppe Castagna, ha “già evidenziato nel Comunicato”.
Insomma, la verità è che “ l’OPS, non concordata, non riconosceva sostanzialmente alcun premio agli azionisti di Banco BPM” - si legge nel comunicato del gruppo - che ha ricordato che “il premio alla data di annuncio dell’OPS era dello 0,5% rispetto ad un premio del 45% circa di altre precedenti offerte su banche italiane ritenute comparabili ”, ribadendo che “la valorizzazione implicita nel corrispettivo dell’Offerta si posizionava significativamente al di sotto del range identificato sulla base delle analisi condotte con il supporto degli advisor finanziari di Banco BPM”.
In poche parole, l’OPS promossa da UniCredit era “quindi non conveniente e il corrispettivo non congruo per gli azionisti della Banca, con un differenziale rispetto alla media del range sopra indicato pari, alla data di riferimento delle analisi medesime, a circa €4,6mld ”.
Non finisce qui, in quanto Banco BPM ha fatto notare anche che, “a seguito dell’annuncio dell’OPS, il corrispettivo implicito dell’offerta è stato costantemente a sconto rispetto al prezzo delle azioni di Banco BPM (nell’ultimo mese oscillato tra il 5% e il 7% circa) ed è rimasto a sconto anche oggi dopo il ritiro dell’OPS”.
Non sono mancate ulteriori riflessioni, con cui BPM ha indicato come, a suo avviso, l’OPS lanciata da Piazza Gae Aulenti sia stata fin dall’inizio, praticamente, fuori luogo al punto che, se si fosse concretizzata, a guadagnarci sarebbero stati solo gli azionisti di UniCredit, a detrimento di quelli di BPM:
“Sulla base del corrispettivo offerto, agli azionisti di Banco BPM sarebbe spettato circa il 14% dell’utile 2027 dell’entità combinata UniCredit-Banco BPM (ante sinergie attese), nonostante il fatto che l’utile di Banco BPM rappresentasse circa il 18% dell’utile dell’entità combinata. Tale differenza avrebbe determinato per gli azionisti di Banco BPM un differenziale complessivo negativo rispetto allo scenario stand alone stimabile – anche tenendo conto delle sinergie previste (al netto dei costi di integrazione) e dei possibili benefici derivanti dall’esecuzione dell’ipotesi di buyback prospettata dall’offerente – in circa €-2,43mld, mentre per gli azionisti di UniCredit si sarebbe generato un beneficio complessivo stimabile in circa €7,52 miliardi”.
Il giudizio di Piazza Meda è stato netto: “l’OPS di UniCredit presentava significativi rischi ed elementi di incertezza derivanti dall’assenza di un piano industriale dettagliato sia di UniCredit – con importanti fattori di aleatorietà connessi agli investimenti internazionali del Gruppo, quali la Russia e quelli in corso in Alpha e Commerzbank – sia dell’entità combinata”.
Tutto questo, mentre “Banco BPM ha presentato il proprio piano industriale il 12 febbraio 2025, con risultati estremamente positivi già raggiunti al primo trimestre 2025 e che hanno permesso alla Banca di incrementare la guidance di utile per il 2025 a €1,95 miliardi (rispetto alla guidance iniziale di €1,7 miliardi) ”.
La risposta di Banco BPM non si è fermata tuttavia al comunicato diramato dalla banca guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna.
Non poteva mancare il commento proprio di Castagna che, in una lettera ai dipendenti, si è così espresso: “Con grande soddisfazione, vi scrivo all’indomani del ritiro dell’Offerta Pubblica di Scambio da parte di UniCredit, uno dei pochi casi di operazioni straordinarie non andate a buon fine ”.
Il CEO ha ricordato che “fin da principio abbiamo dichiarato che si trattava di una ’non offerta’, perché il corrispettivo è sempre stato a sconto rispetto al prezzo dell’azione Banco Bpm e non avrebbe generato valore per nessuno stakeholder: azionisti, clienti, colleghi, territori e comunità di riferimento”.
Castagna sbandiera rendimento > 1000% in 5 anni. Ma non è del tutto tranquillo
Questo, a fronte di numeri di Banco BPM che “parlano chiaro”, visto che “ in cinque anni abbiamo generato un rendimento totale per gli azionisti superiore al 1000% , tra i primi in Europa, e senza mai ricorrere ad aumenti di capitale”.
Detto questo, oltre a confermare la propria soddisfazione per il flop dell’OPS di UniCredit, Castagna è stato costretto a fare un’altra ammissione: “La soddisfazione di oggi potrebbe non durare a lungo perché è ormai evidente che rimaniamo sotto i riflettori di chiunque abbia progetti di aggregazione in Italia”, e questo significa, è stato l’invito dell’amministratore delegato, che “spetterà a tutti noi continuare a impegnarci con passione e professionalità per confermare i risultati che stiamo realizzando e che sono l’unica vera difesa per la nostra indipendenza e la nostra centralità nel sistema bancario ”.
Banco BPM ora è libera di muoversi come vuole, come si legge nello stesso comunicato del gruppo, che ha ricordato che il nuovo assetto permetterà all’istituto di credito “di raggiungere un utile netto pari a €2,15 miliardi nel 2027, con un ROTE >21%, e di distribuire dividendi cumulati 2024-27 per oltre € 6 miliardi, grazie ad un payout pari all’80%, mantenendo allo stesso tempo un CET1 ratio non inferiore al 13% ”.
“Inoltre, e in parallelo, essendo stata ritirata l’OPS, e quindi venendo meno i vincoli della passivity rule che per 8 mesi hanno limitato la piena flessibilità strategica e operativa della Banca, Banco BPM può ora vagliare attentamente tutte le opzioni strategiche ed opportunità di crescita che si dovessero presentare sul mercato, nell’interesse dei propri azionisti e di tutti gli stakeholder”.
Sempre che tuttavia qualcuno non si faccia avanti per rimettere nel mirino la banca.
Potrebbe essere, per l’ennesima volta, la stessa UniCredit? Di un possibile nuovo attacco di Orcel teso a conquistare di nuovo la banca, magari nel mese di settembre, a Piazza Affari si è d’altronde parlato fino a poco prima del ritiro dell’OPS.
Oggi, alla fine della giornata di contrattazioni del Ftse Mib, le azioni UniCredit hanno chiuso in rialzo del 3,63%, a quota 60,19 euro, mentre i titoli BAMI hanno accusato una perdita del 2,47%, a quota 10,07 euro.
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