Azioni MPS, ancora risarcimenti per gli investitori italiani. Recuperi per oltre 73mila euro

Recupero di € 44.159,83 per un investitore siciliano: quando la banca dimentica il proprio ruolo

Un investitore siciliano ha acquistato tramite la propria piattaforma di home banking azioni emesse da MPS, aderendo anche ai successivi aumenti di capitale. L’evoluzione negativa delle vicende finanziarie della banca senese ha avuto per lui un impatto devastante: perdita quasi totale del capitale.

Martingale Risk ha individuato diverse responsabilità imputabili all’intermediario bancario. In particolare, la banca non ha rispettato i propri obblighi informativi preliminari, che valgono anche per operazioni effettuate online.

Inoltre, non è stato fornito un set informativo personalizzato sugli aumenti di capitale, limitandosi alla semplice pubblicazione dei documenti di offerta. Grave anche l’assenza di una valutazione di appropriatezza dell’investimento, nonostante l’esecuzione in autonomia da parte dell’investitore.

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L’ACF ha accolto le argomentazioni dei legali di Martingale Risk, condannando la banca a risarcire l’investitore per un importo di 44.159,83 euro.

Risarcimento di €14.774,50 per un investitore lombardo: un questionario MiFID datato costa caro alla banca

Anche un investitore lombardo ha subito una perdita totale investendo in azioni MPS tramite l’home banking. L’intervento di Martingale Risk ha fatto emergere un grave difetto informativo da parte della banca: nessuna documentazione specifica era stata fornita in relazione all’operazione.

Non solo: la valutazione di appropriatezza dell’investimento era stata effettuata sulla base di un questionario MiFID risalente a cinque anni prima – e che descriveva un profilo di investitore con scarsa esperienza e bassa propensione al rischio. Anche in questo caso, l’ACF ha dato ragione a Martingale Risk e al cliente, riconoscendo un risarcimento di 14.774,50 euro.

Recupero di € 14.783,91 per un altro investitore lombardo: anche l’online ha regole da rispettare

Il terzo caso riguarda un altro investitore, sempre lombardo, che aveva acquistato titoli MPS attraverso operazioni di trading online. Nonostante l’acquisto diretto tramite piattaforma, la banca non è stata esonerata dai propri obblighi informativi.

L’unico documento fornito è stato una nota informativa post-vendita, relativa all’esecuzione dell’ordine. Un comportamento giudicato insufficiente dall’ACF, che ha riconosciuto le violazioni degli obblighi di trasparenza e tutela del cliente. Il risultato? Un risarcimento di 14.783,91 euro per l’investitore, sempre con il supporto legale di Martingale Risk.

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Una lezione per tutto il settore

I tre casi hanno un comune denominatore: le banche devono rispettare i propri obblighi informativi anche quando l’investitore opera in autonomia tramite canali digitali. La giurisprudenza dell’ACF conferma che la protezione del risparmiatore non viene meno nell’era dell’online banking.

Martingale Risk si conferma così un riferimento fondamentale per chi, da semplice risparmiatore, si trova a combattere contro colossi bancari. In tempi di turbolenza finanziaria e crescenti responsabilità per gli intermediari, queste storie sono una testimonianza concreta che tutelare i propri diritti è possibile – e può portare risultati concreti.

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