Crisi Astaldi: crollano azioni in Borsa, titolo fa segnare flessione 50%

Azioni Astaldi ancora in piena crisi nella prima sessione di una nuova, impegnativa settimana.

All’apertura degli scambi il titolo non è riuscito a fare prezzo ed ha messo a segno un teorico -25%, valore che si è ampliato nel corso delle ore fino a superare la soglia del 50% di perdita di valore.

Il tutto dopo il tonfo già registrato nella sessione di venerdì, seduta nella quale con la chiusura a 0,80 euro per azione (-29,82% sul giorno precedente) il titolo aveva fatto segnare i nuovi minimi storici. Aggiornati oggi.

A pesare sull’andamento della quotata sono stati diversi elementi, in primis l’aggiornamento sul debito societario e sulla sua sostenibilità. Ai dati, però, si è anche accompagnata la drastica riduzione di target price operata dagli analisti di Kepler Cheuvreux, che hanno deciso di abbassare il prezzo obiettivo delle azioni Astaldi da €1,70 a €0,20.

Azioni Astaldi: la crisi morde il titolo

Ancora una volta la quotata di Piazza Affari ha messo a segno rossi a doppia cifra percentuale che, nella sessione di oggi, le hanno impedito di fare prezzo. Come accennato, a pesare sull’andamento delle azioni Astaldi sono stati i dati sul debito resi noti nella tarda serata di venerdì dai quali sono emersi anche debiti scaduti per 414,7 milioni.

Stando a quanto riportato dalla stessa società in crisi, l’indebitamento netto è schizzato dagli 1,27 miliardi di inizio anno agli 1,76 miliardi di fine giugno. Un balzo che Astaldi ha cercato di giustificare parlando di dinamiche del capitale circolante gestionale e fenomeni non ricorrenti.

Intanto, sul fronte della ristrutturazione del capitale, la società ha chiesto alle banche creditrici di sospendere la verifica dei covenant finanziari applicabili nel primo semestre 2018 e ha comunicato che il nuovo piano in continuità aziendale è già in fase avanzata.

Le dichiarazioni del management non sono risultate sufficienti a frenare la pioggia di vendite oggi osservata sulle azioni Astaldi, che negli ultimi 12 mesi hanno bruciato circa il 90% del proprio valore, portando la capitalizzazione societaria sotto i 100 milioni di euro.