Aumento di capitale Unicredit, cosa fare: conviene aderire o no? Ecco tutte le opzioni tra cui gli azionisti possono scegliere.
Aumento di capitale Unicredit, cosa fare: conviene aderire o no? Le opzioni - L’aumento di capitale Unicredit è ormai partito da diversi giorni e molti azionisti si stanno chiedendo cosa fare e soprattutto se aderire conviene davvero.
Per rendere questa scelta più semplice, per aiutare a capire cosa fare con l’aumento di capitale Unicredit, e per scegliere se aderire conviene, cercheremo di evidenziare nel modo più chiaro possibile tutte le opzioni che gli azionisti hanno di fronte.
Tutti i dettagli sull’aumento di capitale Unicredit sono stati resi noti dalla banca la scorsa settimana e l’operazione di ricapitalizzazione partita lunedì ha iniziato a far pensare al cosa fare e al aderire conviene o no?
Prima di evidenziare tutte le opzioni per gli azionisti, prima di decidere cosa fare e prima di scegliere se aderire conviene, ricordiamo che l’aumento di capitale Unicredit si concluderà definitivamente il prossimo 10 marzo, mentre i diritti di opzione saranno esercitabili dal 6 al 23 in Italia e Germania, e dall’8 al 22 in Polonia. Essi saranno invece negoziabili sul MTA dal 6 al 17 febbraio e sul WSE dall’8 al 17 febbraio. A questo punto ci si chiede cosa fare con l’aumento di capitale Unicredit.
Conviene aderire o no all’aumento di capitale Unicredit, il più imponente mai tentato in Italia e tra i più grandi d’Europa? Ecco le opzioni tra cui gli azionisti possono scegliere ed ecco cosa fare davanti all’aumento di capitale Unicredit.
Aumento di capitale Unicredit, cosa fare: conviene aderire o no? La sottoscrizione
La prima opzione per chi pensa che conviene aderire potrebbe essere ovviamente quella di sottoscrivere in toto l’aumento di capitale Unicredit. Questa scelta è ovviamente più consona per coloro che credono nella buona riuscita della ricapitalizzazione e per coloro che si ritengono soddisfatti delle performance della banca in generale. Cosa fare allora?
Decidere di aderire all’aumento di capitale Unicredit significa, per l’azionista che possiede ad esempio 100 diritti, sottoscrivere 260 nuove azioni a un prezzo di 8,09 euro ciascuna. La spesa aggiuntiva è dunque di 2.103,4 euro. Con la sottoscrizione dell’aumento di capitale Unicredit l’azionista si troverà in mano 360 azioni. Aderire conviene?
- (100:5)=20
- (20x13)=260
- (260x8,09)=2.103,4
Aumento di capitale Unicredit, cosa fare: conviene aderire o no? La vendita dei diritti
Cosa fare se penso che non conviene aderire all’aumento di capitale Unicredit? La seconda alternativa è quella della vendita dei diritti di opzione entro e non oltre il 17 febbraio. In questo caso molti consigliano di vendere al più presto in quanto il prezzo di tali diritti tende a scemare con il passare dei giorni.
Scegliendo questa opzione l’azionista dimostra di non credere all’aumento di capitale Unicredit e prende le distanze dall’operazione rischiando però una diluizione della propria quota. Gli azionisti che decidono di non aderire all’aumento vedranno diluita del 72,22% la loro quota nel capitale nel caso in cui la ricapitalizzazione venga sottoscritta per intero. Ecco cosa fare se penso che non conviene all’aumento di capitale Unicredit.
Aumento di capitale Unicredit, cosa fare: conviene aderire o no? La sottoscrizione parziale
A chi si chieda cosa fare in merito all’aumento di capitale Unicredit, si potrebbe rispondere tramite una via alternativa. Se né aderire, né non aderire sembrano scelte azzeccate, davanti agli occhi degli azionisti c’è anche una possibilità intermedia.
In questo caso, infatti, l’azionista può scegliere di vendere solo una parte dei diritti e utilizzare i restanti per comprare nuove azioni. Si ricordi, tuttavia, che ove nulla fosse comunicato in merito ai diritti entro il 17 febbraio, la banca li venderà l’ultimo giorno di contrattazione. A chi si chiede cosa fare, ecco quali sono le opzioni tra cui gli azionisti possono scegliere. Conviene aderire all’aumento di capitale Unicredit?
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