La Francia introduce il divieto di fumo in quasi tutti i luoghi pubblici all’aperto. Ecco dove non si potrà più fumare e perché è stata introdotta la norma.
La Francia ha deciso di dire addio alle sigarette. A partire dalla mezzanotte nel Paese entrerà in vigore il divieto di fumare nella maggior parte dei luoghi pubblici all’aperto.
Una decisione storica quella del governo francese, che segna un nuovo capitolo nella lotta contro il tabagismo. Dopo anni di campagne informative e restrizioni graduali, il divieto di fumare si estende ora a una lunga lista di luoghi all’aperto frequentati anche da bambini e famiglie. Si tratta di una misura che va ben oltre i classici divieti nei locali chiusi e che mira a proteggere in particolare i più piccoli dagli effetti nocivi del fumo passivo.
A lanciare questa nuova offensiva contro il tabacco è stata la ministra della Salute e della Famiglia, Catherine Vautrin, che ha definito la misura un passo fondamentale verso l’obiettivo di una “generazione senza fumo”. Il provvedimento entrerà in vigore da subito, con il supporto di dati recenti che mostrano una diminuzione del numero di fumatori abituali in Francia.
Ma non tutti sono d’accordo: tra chi plaude alla nuova norma per ragioni sanitarie e chi invece la vede come un attacco alla cultura francese, il dibattito è aperto e acceso. Ecco cosa rischia chi fuma nei luoghi pubblici a Parigi e nel resto della Francia: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.
La Francia ha introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici: ecco perché
Il divieto nasce da un obiettivo chiaro: ridurre drasticamente l’esposizione dei cittadini, in particolare dei bambini, al fumo passivo. Catherine Vautrin, ministra della Salute, ha dichiarato che la priorità assoluta è tutelare la salute delle nuove generazioni. “Dove ci sono bambini, il tabacco deve scomparire”, ha affermato in un’intervista, sottolineando la volontà di creare un ambiente sano e sicuro fin dalla prima infanzia.
Il piano della ministra è ambizioso: fare in modo che i bambini nati nel 2025 crescano in una società libera dal fumo. Il momento è propizio, dato che secondo l’Osservatorio francese sulle droghe e le tossicodipendenze, il numero di fumatori abituali in Francia è al minimo storico: meno del 25% degli adulti si dichiara fumatore quotidiano.
Ciononostante, l’impatto del tabacco sulla salute pubblica resta drammatico. Circa 200 persone muoiono ogni giorno in Francia per malattie legate al fumo. La norma vuole dunque anche ridurre i costi sanitari e migliorare la qualità della vita.
Molti cittadini e associazioni per la salute pubblica hanno accolto con favore il provvedimento; tuttavia, non sono mancate le critiche. Alcuni fumatori e imprenditori del settore ritengono la norma eccessiva e invadente, e temono che possa alterare profondamente lo stile di vita e la cultura del Paese.
Luc Baudry, commerciante parigino, ha espresso il malumore di molti: “Fumare fa parte della nostra identità. Togliete le sigarette, e cosa ci resta? Frullati di cavolo nero?” Una frase che mostra quanto il fumo sia considerato come un elemento radicato nella vita sociale francese
Divieto di fumo in Francia: ecco dove, eccezioni e sanzioni
Il nuovo regolamento stabilisce in maniera chiara dove non sarà più possibile accendere una sigaretta. Il divieto di fumo si applica:
- a tutti parchi pubblici;
- alle spiagge;
- alle fermate degli autobus;
- all’esterno di scuole, biblioteche e piscine.
Si tratta di luoghi frequentati soprattutto da bambini e famiglie. Una scelta che segue l’esempio già adottato da alcune città in Francia negli ultimi anni, ma che ora diventa vincolante a livello nazionale. Le autorità locali saranno incaricate di far rispettare il divieto, e sono già pronte le sanzioni per chi non si adeguerà: i fumatori colti in flagrante nei luoghi vietati rischiano una multa di 135 euro.
Tuttavia, il governo ha previsto alcune eccezioni per evitare un impatto eccessivamente rigido. Ad esempio, sarà ancora possibile fumare ai tavolini all’aperto di bar, caffè e ristoranti. Questa concessione è stata accolta positivamente da molti esercenti, che temevano ripercussioni economiche negative sul settore della ristorazione.
Inoltre, non sono previsti divieti nelle aree residenziali o nei luoghi privati, come cortili condominiali o balconi. Il messaggio del governo è chiaro: si vuole ridurre l’esposizione passiva nei luoghi pubblici, ma senza compromettere in modo totale le abitudini personali dei cittadini.
La nuova misura entrerà in vigore immediatamente, ma saranno concessi alcuni giorni di “tolleranza” per permettere a cittadini e autorità di adattarsi. Intanto, campagne informative sono state lanciate in tutto il Paese per sensibilizzare la popolazione, soprattutto i giovani, sull’importanza di un ambiente libero dal fumo, riducendo i danni alla salute pubblica. Il tempo delle sigarette in luoghi condivisi è ormai al tramonto.
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