Dopo un attacco terroristico a Giza in cui hanno perso la vita quattro persone, la polizia ha organizzato dei raid uccidendo 40 estremisti.
A poche ore da un attacco terroristico a Giza che ha colpito un bus provocando morti e feriti, la polizia ha ucciso 40 persone appartenenti a cellule sovversive.
Nella mattina, infatti, sono stati fatti due raid importanti che hanno colpito 30 jihadisti a Guizeh e altri 10 nel Sinai. Si è trattata di un’operazione che ha smantellato un’organizzazione con l’obiettivo di attuare una serie di attentati al settore turistico.
Attacco terroristico a Giza: colpevoli sotto tiro
Ieri a Giza, intorno alle ore 18,00, un bus è stato oggetto di un attentato estremista. Il pulmino era di turisti vietnamiti che stavano andando verso le piramidi. La cellula terroristica ha appositamente posizionato un ordigno lungo il muro di Mariyutiya Street che ha fatto esplodere nel momento in cui stava transitando il veicolo.
Quello che risulta strano è che non si sia trattata della strada abituale. Infatti sembra che, senza dare comunicazioni, il bus abbia preso un’altra traiettoria, una meno sicura e non concordata dal ministero dell’Interno.
L’impatto con la bomba ha provocato 12 feriti e 4 morti, tra cui il conducente stesso. Solo due persone non hanno recato danni fisici.
Sono anni che l’Egitto è teatro di attacchi contro i turisti, ma era dal 2017 che non si registravano episodi simili e non sarebbe stato nemmeno l’ultimo.
Infatti stamattina, il governo egiziano ha smantellato un gruppo di terroristi che stava pianificando una serie di attentati al settore turistico, ma anche alle istituzioni statali, alle forze armate e ai luoghi di culto.
Il ministero degli interni egiziano rende noto che sono stati fatti due raid determinanti per l’operazione, terminata con la morte di ben 40 estremisti di cui 30 a Guizeh e 10 nel Sinai.
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