Un asteroide ha sfiorato la Terra: ecco quando e perché non lo abbiamo scoperto prima

Giorgia Bonamoneta

17 Luglio 2023 - 23:04

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Un asteroide ha sfiorato la Terra, ma non ce ne siamo accorti. Ecco quando è accaduto e perché non lo abbiamo scoperto in tempo. Cosa stiamo facendo per la difesa planetaria?

Un asteroide ha sfiorato la Terra: ecco quando e perché non lo abbiamo scoperto prima

Un asteroide ha sfiorato la Terra, ma non l’abbiamo scoperto prima del possibile impatto. Se questo si fosse trovato sulla rotta della Terra l’impatto avrebbe avuto effetti disastrosi. L’asteroide si chiama “2023 NT1” ed è uno dei tanti asteroidi che sfiora la Terra, ma in questo caso ha transitato ad “appena” 100.000 km dal nostro pianeta. Si tratta di una distanza piuttosto ridotta, perché pari più o meno a un quarto di quella che c’è fra la Terra e la luna.

La notizia non è quella dello sfiorato impatto con l’asteroide, quanto che nessuno strumento ha rilevato la presenza dell’asteroide in rotta verso le vicinanze della Terra. A bloccare la vista degli strumenti terrestri è stata la direzione di provenienza del corpo: il blocco di roccia, proveniente dalla direzione del sole, non era visibile.

Il primo avvistamento dell’asteroide che ha sfiorato la Terra è avvenuto due giorni dopo, quando l’impatto era ormai scongiurato. Questo evento sfiorato ci obbliga ad alzare lo sguardo al cielo e a domandarci quanto stiamo facendo per la protezione planetaria. Se l’asteroide 2023 NT1 avesse colpito la Terra gli effetti sarebbero stati devastanti, pari ad almeno 600 bombe atomiche secondo i primi calcoli.

In che modo ci stiamo organizzando per contrastare un possibile impatto?

Asteroide (quasi) contro la Terra: quando è accaduto

L’assurda storia dell’asteroide 2023 NT1 rimette in prospettiva le capacità umane di prevenire un impatto con un corpo celeste capace di generare ingenti danni. Detto in altre parole: siamo stati fortunati. Giovedì 13 luglio un asteroide di dimensioni notevole ha sfiorato la Terra. In dimensioni spaziali “sfiorare” vuol dire che è transitato a circa 100.000 km dal nostro pianeta. La distanza è grande certo, ma pari più o meno a un quarto di quello che c’è tra la Terra e la luna. In termini astronomici si tratta quindi di un passaggio molto vicino, che però non è stato rilevato da nessuno strumento.

Non è la prima volta che un corpo celeste ci sfiora, ma recentemente siamo sempre stati in grado di anticipare il passaggio di questi. La notizia dell’asteroide 2023 NT1 arriva invece come un asteroide a ciel sereno.

Asteroide 2023 NT1: valore distruttivo sfiorato

Quello che lascia esterrefatti della storia della asteroide 2023 NT1 che ha sfiorato la Terra è la consapevolezza che l’impatto era sarebbe stato devastante. Secondo le prime stime l’asteroide, della dimensione di 70 metri circa di diametro, avrebbe avuto una potenza distruttiva pari a 600 bombe atomiche. Non uno dei più grandi asteroidi mai visti, ma il cratere generato dall’impatto avrebbe superato il chilometro di diametro.

Per fare un paragone sarebbe stato all’incirca come il Meteor Crater in Arizona, creato dall’impatto di un meteorite 50 mila anni fa. Per la potenza invece si può fare riferimento a un altro caso, ovvero quello del meteorite di Chelyabinsk. Il meteorite è esploso all’impatto con l’atmosfera sopra la Russia nel 2013; il suo diametro aveva le dimensioni di un terzo dell’asteroide 2023 NT1, eppure gli effetti sulla Terra sono stati evidenti: un’onda d’urto ha frantumato vetri e muri e centinaia di persone sono rimaste ferite.

Cosa facciamo per la difesa planetaria?

L’episodio dell’asteroide 2023 NT1 ci ricorda quanto sia essenziale potenziare la difesa planetaria e il primo passo è aumentare la nostra capacità di osservare ciò che ci circonda. Secondo l’Agenzia spaziale europea circa1 milione di blocchi di roccia con un diametro tra i 30 e 100 metri passano vicino al nostro pianeta e il 98,9% di questi non è visibile ai nostri sistemi di rilevazione.

In particolare l’angolo cieco dei nostri strumenti è quello in direzione del sole. Aumentare la capacità di osservare lo spazio che circonda la Terra permetterebbe di vedere i corpi provenienti dall’intero sistema solare e organizzare evacuazioni mirate nel caso ce ne fosse bisogno. Un futuro strumento in grado di dirci quanti e quali asteroidi sono in avvicinamento alla Terra è quello del satellite portato in orbita dalla missione Neomir dell’Esa nel 20230.

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