Assegno unico, che fare quando nasce un figlio e quanto spetta

Simone Micocci

17 Gennaio 2024 - 11:23

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Assegno unico universale, guida ai passaggi da seguire quando nasce un figlio. Isee e nuova domanda, cosa conviene fare prima e come cambia l’importo.

Assegno unico, che fare quando nasce un figlio e quanto spetta

Alla nascita di un figlio si può presentare immediatamente domanda di Assegno unico universale, così da poter beneficiare non solo di un sostegno mensile ma anche di una sorta di premio nascita.

A spiegare cosa fare con l’Assegno unico universale (Auu) quando nasce un figlio, indipendentemente che si tratti del primo, del secondo o così via, è l’Inps con la circolare n. 23 del 2022 integrata dal messaggio n. 1947 del 2023. È qui che si trovano le informazioni su quando va presentata la nuova domanda, o la variazione di quella già presente, nonché le tempistiche entro cui va richiesto il nuovo Isee.

Ricordiamo, infatti, che nonostante sia “universale”, spettando così a tutte le famiglie indipendentemente dalla condizione economica, l’importo è legato all’Isee: più è basso e più aumenta il valore dell’Assegno unico.

Ecco perché in caso di nuova nascita va nuovamente richiesto l’Isee, aggiungendo così il nuovo componente. Un’operazione che solitamente genera una riduzione dell’attestazione e di conseguenza un aumento dell’importo per tutti i figli presenti nel nucleo.

Dunque, vediamo cosa fare quando nasce un figlio, un momento di felicità in famiglia a cui seguono dei piccoli procedimenti burocratici: dall’iscrizione all’anagrafe alla richiesta di tessera sanitaria, fino appunto alla domanda di assegno unico così da iniziare a ricevere un contributo economico mensile per il nuovo nato.

Nuovo Isee

La procedura da seguire varia a seconda che si tratti di primo figlio o di figlio successivo al secondo. In ogni caso, la prima cosa che consigliamo di fare è richiedere un nuovo Isee in cui includere nel nucleo familiare anche il nuovo, o la nuova, componente.

L’aggiornamento dell’Isee è infatti essenziale affinché l’Inps disponga di tutte le informazioni utili per procedere al calcolo dell’importo dell’assegno unico (altrimenti ne verrà riconosciuto l’importo minimo.

Ovviamente la richiesta della nuova Dsu ai fini Isee andrà presentata solo alla nascita del figlio, una volta ottenuto il codice fiscale.

Per quelle famiglie che per lo stesso anno avevano già ottenuto un Isee in corso di validità si tratta di effettuare un piccolo aggiornamento che richiede poco tempo: basta copiare l’ultima Dsu presentata, senza variare redditi e patrimoni visto che il periodo preso in esame è lo stesso, e aggiungere il codice fiscale del minore che ha appena fatto l’ingresso in famiglia (vale anche per gli affidamenti e adozioni ovviamente).

A questo punto basterà attendere qualche giorno per ottenere la nuova certificazione Isee, la quale avrà una sorpresa: dal momento che redditi e patrimoni restano invariati, infatti, l’Isee sarà più basso in quanto la nascita di un nuovo figlio porta all’aumento della scala di equivalenza. E più quest’ultima è elevata e tanto più l’Isee si abbassa (qui maggiori informazioni a riguardo).

Nuova domanda o variazione

Attenzione, come spiegato dall’Inps non basta rinnovare l’Isee per avere diritto all’Assegno unico. L’Istituto, infatti, non erogherà la prestazione nonostante abbia appreso dell’esistenza del nuovo nato dalla Dsu aggiornata. La nuova domanda, o la variazione di quella già presentata, è quindi sempre obbligatoria.

Nel dettaglio, per il primo figlio una volta ottenuto l’Isee bisogna presentare una domanda di Assegno unico: la richiesta è telematica e si può inviare direttamente dal sito dell’Inps o anche chiamando l’apposito numero verde. In alternativa ci si può rivolgere a caf e patronati.

Laddove si tratti di figlio successivo al primo, invece, basta comunicare la variazione e aggiungere il codice fiscale del nuovo nato. La procedura è la stessa: lo si può fare in autonomia sul sito dell’Inps, oppure chiamando il contact center o rivolgendosi a un patronato. Nell’area personale MyInps, alla quale si può accedere con credenziali Spid, Cie o Cns, è disponibile infatti la funzione “aggiungi figlio alla domanda già presentata”.

Basterà cliccarci su, compilare gli appositi spazi - partendo dall’inserire il codice fiscale del minore, specificando poi se l’altro genitore è quello già indicato per gli altri figli - e aggiornare la domanda.

Conseguenze dell’Isee presentato dopo la nuova domanda

Come avete avuto modo di leggere, il nostro consiglio è di rinnovare prima l’Isee e poi comunicare all’Inps il nuovo nato al fine di percepire l’Assegno unico dell’importo corretto.

In caso contrario, ossia di Isee presentato successivamente alla domanda, c’è il rischio che l’importo dell’Assegno unico percepito, almeno per il nuovo nato, sia quello minimo.

Tuttavia, non tutto è perduto: come specificato dall’Inps nel messaggio n. 1947 del 26 maggio scorso, c’è tempo fino a 120 giorni dalla nascita del figlio per aggiornare l’Isee e percepire, in sede di conguaglio, degli importi di Auu ricalcolati correttamente.

Cosa succede alla nascita di un altro figlio

Una volta effettuati entrambi i suddetti passaggi, l’Inps effettuerà un ricalcolo dell’assegno unico considerando appunto il nuovo minore a carico.

Intanto è importante sottolineare che questo sarà considerato già per il periodo successivo al 7° mese di gravidanza. Con il primo pagamento - atteso nel mese successivo a quello in cui è stata aggiornata la domanda - dunque, l’Inps pagherà anche le due mensilità riferite al periodo suddetto. Una sorta di premio nascita quindi.

Inoltre, come anticipato la nascita di un nuovo figlio comporta generalmente un abbassamento dell’Isee e di conseguenza un aumento dell’Assegno unico percepito per tutti i figli.

Dopodiché, ricordiamo che al terzo e al quarto figlio scattano delle maggiorazioni dell’importo. Nel dettaglio, nel caso di figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione che nel 2024 dovrebbe avere un importo compreso tra 97,13 a 17,12 euro (a seconda dell’Isee).

Per il quarto figlio, invece, si applica una maggiorazione forfettaria, che comprende tutti i figli, di 150 euro.

E ancora, si ricorda che la legge di Bilancio 2023 ha introdotto una maggiorazione del 50% fino al compimento del 1° anno. E nel caso dei nuclei con almeno 3 figli, la maggiorazione della metà vale fino al compimento dei 3 anni.

Quindi, con il primo pagamento successivo all’aggiornamento della domanda l’Inps terrà conto anche del diritto a eventuali maggiorazioni.

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