Assegno unico da restituire, in arrivo la comunicazione Inps: chi è a rischio e perché

Simone Micocci

4 Gennaio 2023 - 11:38

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Allarme assegno unico da restituire: l’Inps sta per procedere al recupero delle somme erogate per coloro che non hanno regolarizzato l’Isee entro il 31 dicembre 2022.

Assegno unico da restituire, in arrivo la comunicazione Inps: chi è a rischio e perché

Presto l’Inps potrebbe chiedere la restituzione dell’assegno unico universale, o perlomeno di una parte, erogato da marzo a dicembre 2022. Una possibilità di cui racconta la circolare Inps n. 23 del 9 febbraio 2022, recante le istruzioni contabili in vista dell’introduzione dell’assegno unico universale ai sensi del decreto legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021.

A rischiare di dover restituire l’assegno unico erogato dall’Inps in questi mesi sono tutti coloro che hanno un Isee 2022 recante omissioni o difformità e che non hanno provveduto alla regolarizzazione entro il 31 dicembre scorso. Per questi, infatti, è in arrivo una comunicazione dell’Inps con cui verrà indicata la somma da dover restituire che, a seconda dei casi, potrebbe essere molto alta.

Nel dettaglio, all’interessato verrà mantenuta solamente la quota minima dell’assegno unico universale, ossia quella che sarebbe spettata anche in assenza di Isee: per il resto ci sarà un conguaglio e tutte le somme eccedenti verranno recuperate dall’Istituto.

Quindi, alla luce di quanto può succedere, facciamo chiarezza su chi deve temere una richiesta di recupero di una parte delle somme erogate dall’Inps a titolo di assegno unico e di che importi si tratta.

Assegno unico pagato anche con Isee difforme o con omissioni

Solitamente con Isee recante omissioni o difformità non è possibile richiedere bonus o agevolazioni. Basti pensare, ad esempio, che il Reddito di cittadinanza viene sospeso con Isee difforme.

Non è così però nel caso dell’assegno unico universale: come si legge nella circolare n. 23 del 2022, infatti, la domanda viene comunque istruita - e soprattutto liquidata - sulla base dell’Isee anche se difforme o con omissioni. Ad esempio, se dal calcolo dovesse risultare un Isee di 10.000 euro, ma con delle difformità, l’assegno unico universale verrà comunque pagato, e ne spetterà la quota massima di 175 euro per figlio (riconosciuta a chi non supera un Isee di 15.000 euro).

Tuttavia, questo non vuol dire che il percettore può restare con le mani in mano, in quanto deve fare in modo di regolarizzare il proprio Isee il prima possibile. Sarà l’Inps ad avvisare gli utenti interessati, i quali dovranno necessariamente correggere l’Isee entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Quindi, il 31 dicembre 2022 è scaduto il termine per chi ha ottenuto il rilascio di un Isee recante omissioni o difformità: chi non ha provveduto alla regolarizzazione, nonostante abbia ricevuto la comunicazione da parte dell’Istituto, deve attendersi al più presto un recupero delle somme indebitamente erogate.

Come correggere l’Isee recante omissioni o difformità

Entro il 31 dicembre 2022 è possibile regolarizzare l’Isee in diversi modi. Nel dettaglio, ai sensi dell’articolo 11, comma 5, del D.P.C.M. n. 159/2013, alla luce delle omissioni ovvero difformità è possibile:

  • presentare domanda per la prestazione avvalendosi comunque dell’attestazione Isee difforme. In tale ipotesi, l’Inps può richiedere al cittadino idonea documentazione per comprovare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione;
  • presentare una nuova Dsu, priva di difformità;
  • richiedere al Caf la rettifica della Dsu, con effetto retroattivo, ma solo quando l’Isee è stato presentato tramite l’intermediazione di un Caf e qualora sia stato quest’ultimo a commettere un errore materiale.

Per chi non ha regolarizzato l’Isee entro il 31 dicembre utilizzando uno dei suddetti metodi, sta per scattare la restituzione delle somme indebitamente erogate. Vediamo di che cifre si tratta.

Assegno unico universale con Isee difforme: quanto bisogna restituire?

La cifra da restituire varia di persona in persona, in base a quello che è l’importo dell’assegno unico erogato dall’Inps sulla base del valore dell’attestazione Isee 2022. In ogni caso, la regola prevede che su ogni mensilità viene mantenuta solamente la quota di assegno unico che sarebbe spettata nel caso di domanda presentata senza Isee, quindi il minimo previsto dalla legge pari a:

  • 50 euro al mese nel caso dei figli minorenni*;
  • 25 euro al mese per i figli maggiorenni*.

* Più eventuali maggiorazioni

Ad esempio, chi con Isee difforme di 10.000 euro ha percepito 175 euro per il figlio, ne dovrà restituire 125 per ogni mese erogato. Considerando che l’Auu viene pagato da marzo, dovrà restituirne 10 mensilità, per un valore complessivo quindi di 1.250 euro.

Una cifra che potrebbe persino essere più alta, ad esempio per chi ha più di un figlio o per chi ha goduto delle maggiorazioni con misura variabile in base all’Isee (come quella di 30 euro riconosciuta quando entrambi i genitori sono percettori di reddito, che per la domanda presentata senza Isee scende a 0 euro).

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