Assegno unico 2023, aumenti fino a 100 euro per figlio: quanto spetta in più e da quando

Simone Micocci

02/01/2023

Assegno unico universale figli a carico, da gennaio 2023 aumenti fino a 100 euro per figlio. Tuttavia, come annunciato dall’Inps, l’aumento verrà riconosciuto solamente da febbraio.

Assegno unico 2023, aumenti fino a 100 euro per figlio: quanto spetta in più e da quando

L’assegno unico, e universale, per i figli a carico da febbraio 2023 sarà più alto: a confermarlo è l’Inps, con un comunicato stampa datato 30 dicembre con cui vengono riassunte le novità introdotte da gennaio 2023 per uno dei più importanti bonus famiglia in vigore quest’anno.

Nel dettaglio, le ragioni per cui l’assegno unico per figli a carico è destinato ad aumentare sono perlopiù due: da una parte le modifiche alla normativa introdotte dalla legge di Bilancio 2023, dall’altra la rivalutazione dell’importo come prevista dalla normativa.

Due novità che si applicano con decorrenza da gennaio 2023, ma l’Inps procederà al ricalcolo degli importi solamente il mese successivo, con l’assegno unico pagato a febbraio quindi. In quell’occasione, però, verranno riconosciuti anche gli arretrati.

Il tutto si tradurrà con più soldi per le famiglie, specialmente per quelle con bambini piccoli, con aumenti che in alcuni casi possono persino superare i 100 euro per figlio, incrementando notevolmente la quota di assegno unico per figli a carico spettante alla famiglia.

Assegno unico e aumento grazie alla rivalutazione

La normativa stabilisce che ogni anno l’importo base dell’assegno unico - che va da un massimo di 175 euro a un minimo di 50 euro per i figli minorenni, e da 85 euro a 25 euro per i maggiorenni (entro i 21 anni di età) - deve essere aggiornato in base alla variazione dell’indice dei prezzi registrata per il 2022.

Per il momento, l’indice di rivalutazione provvisorio accertato è del 7,3%, percentuale applicata per la perequazione delle pensioni, ma per l’assegno unico si attenderà il tasso definitivo, il quale verrà comunicato intorno alla metà di gennaio. Secondo le previsioni dovrebbe essere leggermente più alto rispetto a quello provvisorio, tra il 7,5% e il 7,8%.

Nel peggiore dei casi, comunque, verrà confermato il tasso provvisorio del 7,3%: in quel caso l’importo massimo dell’assegno unico beneficerà di un incremento di circa 12 euro, arrivando così a 187 euro, mentre il minimo passerà da 50 a 53,65 euro.

Per quanto riguarda gli importi spettanti ai maggiorenni, invece, si passa da 85 a circa 91 euro per la quota massima, e da 25 a 26,80 euro per la quota minima.

Va detto che allo stesso tempo la rivalutazione si applicherà anche sulla soglia Isee. Ad esempio, per avere diritto al massimo dell’importo non sarà più necessario avere un Isee non superiore a 15.000 euro, in quanto la soglia dovrebbe salire - considerando la rivalutazione del 7,3% - fino a 16.095 euro.

Vantaggi, quindi, per chi ha un Isee compreso tra i 15.000 e i 16.095 euro, poiché anche loro da gennaio 2023 potranno godere del massimo dell’importo, e di conseguenza anche per tutte le altre famiglie, in quanto tutte le soglie Isee verranno riviste e quindi si arretrerà nelle fasce inferiori, le quali danno diritto a un importo maggiore.

Maggiorazioni dell’assegno unico nella legge di Bilancio

Altra ragione per cui l’assegno unico per figli a carico è destinata ad aumentare riferisce alle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2023. La manovra, infatti, ha stabilito che:

  • per tutti i figli di età inferiore a 1 anno spetta una maggiorazione del 50% della quota base;
  • per le famiglie con almeno tre figli la maggiorazione del 50% spetta, per ciascun figlio, fino al compimento dei 3 anni, ma solo per chi ha un Isee inferiore a 40.000 euro;
  • la maggiorazione forfettaria di 100 euro spettante a chi ha almeno 4 figli, sale a 150 euro;

Ad esempio, per un figlio di 5 mesi l’assegno unico godrà di un incremento del 50%, il quale verrà calcolato sull’importo già rivalutato. Ad esempio, per chi percepisce la quota massima, che come visto sopra salirà fino a 187 euro, l’assegno unico aumenterà di ulteriori 93 euro (circa), arrivando così a 280 euro mensili. Un bel salto avanti rispetto ai 175 euro fino a oggi erogati.

L’aumento varrà fino al compimento di 1 anno, oppure fino ai 3 anni nel caso di figli successivi al secondo per chi ha un Isee inferiore a 40.000 euro.

Allo stesso tempo, ci sarà un ulteriore aumento di 50 euro al mese per le famiglie con almeno 4 figli, grazie all’incremento della maggiorazione forfettaria prevista dalla manovra.

Da quando aumenta l’assegno unico

Come indicato nel messaggio Inps del 30 dicembre, tutti gli aumenti appena descritti hanno decorrenza da gennaio 2023. Tuttavia, non verranno applicati sulla mensilità in pagamento questo mese in quanto l’Istituto vuole attendere prima i dati definitivi sul tasso di rivalutazione potendo così procedere correttamente al ricalcolo dell’assegno unico.

In ogni caso, come annunciato dal Direttore generale Vincenzo Caridi, l’Inps è pronto a riconoscere gli incrementi dal mese di febbraio 2023, quando contestualmente verranno corrisposti anche gli arretrati per il mese di gennaio.

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