Importante accordo commerciale tra le due potenze, gli Stati Uniti hanno importato lo scorso maggio tonnellate di questo minerale.
Russia e Stati Uniti proseguono il loro rapporto nel segno della distensione. Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, i rapporti con il suo omologo russo sembrano essere migliorati. Punto nevralgico dei vari colloqui telefonici avvenuti in questi mesi resta la guerra in Ucraina, con il presidente USA che continua a spingere per un cessate il fuoco e per il raggiungimento di un accordo, cosa che però, al momento, non è ancora avvenuta.
C’è però anche un altro fronte su cui Russia e Stati Uniti sembrano convergere: quello commerciale. È infatti notizia diffusa che, lo scorso maggio, gli Stati Uniti hanno acquistato dalla Russia grandi quantità di zirconio per un valore di poco superiore al milione di dollari. Si tratta di un accordo commerciale significativo che torna a concretizzarsi dopo uno stop iniziato nel giugno 2022. Dati alla mano, l’acquisto di maggio rappresenta il quantitativo più elevato dal 2002 ad oggi. Per gli anni precedenti, i dati non sono disponibili.
Si prevede che da ora in poi le forniture di zirconio dalla Russia agli Stati Uniti continueranno in modo regolare. La Russia, tuttavia, non è stata l’unico fornitore: a maggio, infatti, gli Stati Uniti hanno acquistato zirconio anche dall’Australia (10 milioni di dollari), dal Sudafrica (891,6 mila dollari), dalla Malesia (120,7 mila dollari) e dal Canada (29,1 mila dollari).
Cos’è lo zirconio e per cosa si usa
Lo zirconio è un elemento chimico identificato con il numero 40 nella tavola periodica. È di colore grigio-biancastro, simile al titanio, e trova applicazione in diversi settori, tra cui reattori nucleari, leghe metalliche e, soprattutto, in ambito odontoiatrico.
Per quanto riguarda i reattori nucleari, lo zirconio è utilizzato come materiale di rivestimento grazie alla sua bassa capacità di assorbire neutroni e alla sua resistenza alla corrosione in acqua. Come metallo, lo zirconio trova impiego in numerose applicazioni industriali per via delle sue ottime proprietà meccaniche e della notevole resistenza alla corrosione.
In ambito odontoiatrico, lo zirconio viene utilizzato per realizzare corone, ponti e altre protesi dentali, grazie alla sua biocompatibilità, alla resistenza e all’aspetto molto simile al dente naturale.
I principali produttori mondiali sono l’Australia e il Sudafrica. Altre riserve significative di zirconio sono presenti in Paesi come India, Mozambico e Indonesia. Si stima che nel mondo ci siano circa 78 milioni di tonnellate di riserve di zirconio. L’Australia e il Sudafrica detengono le quote maggiori, rispettivamente il 65,38% e il 17,95% delle riserve globali.
Se con la Russia l’accordo riguarda lo zirconio, con la Cina gli Stati Uniti stanno portando avanti un’altra importante intesa commerciale, questa volta sulle terre rare. A fine giugno, la Cina ha comunicato l’intenzione di iniziare ad approvare le richieste di esportazione di terre rare verso gli Stati Uniti, lasciando intravedere un possibile allentamento delle tensioni nei negoziati commerciali tra le due principali potenze economiche mondiali. In una nota diffusa dai media statali, il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che «le domande di esportazione dei beni soggetti a controllo saranno esaminate e approvate in conformità con la normativa vigente».
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