Le azioni Tesla crollano dopo i risultati del Q3 2025: utili sotto le attese e margini in calo. Il mercato dubita delle promesse di Musk su robotaxi e AI e chiede fatti più concreti.
Dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2025, le azioni Tesla Inc. hanno subito una battuta d’arresto. Ma non è solo il dato sugli utili deludente a spiegare la discesa. È piuttosto la crescente distanza tra la comunicazione ambiziosa dell’azienda - per mezzo di Elon Musk - e la realtà operativa ad aver acceso i dubbi degli investitori.
Al momento della scrittura il titolo TSLA perde il 3,10% nel pre-market, a quota 425,34 dollari.
I numeri non mentono, ma raccontano una storia ambivalente
Tesla ha annunciato ricavi pari a circa 28,1 miliardi di dollari nel Q3 2025, in crescita rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’utile adjusted per azione (0,50 dollari) è risultato inferiore alle attese degli analisti (intorno agli 0,54 dollari).
Inoltre, il margine operativo si è ridotto sensibilmente, penalizzato da costi più elevati, dazi, sconti e calo delle vendite di crediti regolamentari. Il risultato? Una fiducia in parte erosa e un’azione che reagisce male nonostante il buon dato dei ricavi.
Cosa sta davvero muovendo il mercato su Tesla?
Il CEO Elon Musk ha dedicato gran parte della conference call al racconto di visioni futuristiche: robotaxi, intelligenza artificiale, veicoli autonomi. In particolare, ha confermato l’obiettivo di lanciare in 8-10 aree metropolitane USA il servizio di robotaxi senza conducente entro la fine del 2025 (es. Nevada, Florida, Arizona).
Peccato che gli investitori chiedano fatti concreti, non solo promesse. E in questo senso la scarsità di dettagli operativi e tempistiche reali hanno generato una certa frustrazione.
L’ottimismo verso la robotaxi e l’AI funziona finché gli investitori credono nella transizione. Ma il mercato si è forse fatto prendere la mano dall’entusiasmo per il robotaxi. Le aspettative sono altissime, ma al momento mancano segnali sufficientemente solidi per “giustificarle”.
La narrativa si sta sempre di più spostando dal “vendo automobili” ad un “aspetto il salto nel futuro”. E nel frattempo i margini erodono. Tesla non è più solo un produttore di veicoli elettrici. Ma oggi è ancora l’attività principale - vendere auto, appunto - a sostenere gran parte del business. E se questo motore mostra qualche crepa (margini più stretti, maggiore concorrenza, il potenziale impatto degli ecoincentivi in scadenza negli USA) allora il “domani” diventa fragile.
Il vero motivo dietro il calo dell’azione
Come abbiamo già accennato, non è solo la delusione degli utili a spingere la delusione del mercato. È l’incoerenza temporale tra visioni e risultati.
Quando Musk parla di robotaxi senza conducente entro l’anno e di veicoli autonomi che salgono su un nuovo livello, gli investitori si aspettano segnali tangibili. Quando i margini operativi si comprimono e il business core dell’auto dà segni di rallentamento, il futuro prossimo diventa più incerto.
Il mix tra “oggi” e “domani” non sta convincendo: le promesse sono grandi, i numeri meno. Le azioni TSLA oggi riflettono maggiormente la cautela del mercato sul tempo e sulla fattibilità della transizione che non la sola performance trimestrale.
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