Allarme Dengue in Italia, arriva il tampone obbligatorio?

Luna Luciano

10 Marzo 2024 - 10:25

condividi

Nuova stretta sui controlli in aeroporto e nei porti italiani per individuare casi positivi alla Dengue. Al via le sperimentazioni per un tampone rapido. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Allarme Dengue in Italia, arriva il tampone obbligatorio?

È allarme Dengue e zanzara Aedes Aegypti in Italia.

Con la seconda circolare in un mese, il ministero della Salute aumenta la stretta sui controlli in porti e aeroporti per individuare casi positivi alla malattia infettiva tropicale. È questo l’effetto diretto di ciò che sta accadendo in Sud America, dove la Dengue si sta diffondendo rapidamente.

Solo nei primi due mesi dell’anno, il Brasile ha sfiorato il milione di infezioni e ben 200 morti, un numero elevato se si considera che in tutto il 2023 i decessi per Dengue sono stati 149. Ancora, solo in Perù sono stati registrati ben 31mila casi.

Questi dati hanno immediatamente allertato e allarmato le autorità sanitarie internazionali che temono che la febbre Dengue possa diventare endemica anche in altre latitudini, compresa l’Italia.

Intanto la direzione generale della prevenzione del ministero della Salute, guidata da Francesco Vaia, propende per evitare allarmismi, puntando a un sistema di prevenzione con maggiori controlli che prevederà forse anche un test rapido. Ecco come si sta preparando l’Italia e cosa serve sapere sulla Dengue.

Dengue, cos’è e sintomi

La Dengue è una malattia virale che si origina da quattro virus differenti, ognuno dei quali si trasmette tramite la puntura di una zanzara tigre. Non esiste, quindi, il contagio diretto tra esseri umani, ma è necessario che una zanzara punga una persona infetta, entro 2-7 giorni dal contagio, e poi punga un’altra persona.

In un mondo sempre più globalizzato e scosso dall’emergenza climatica, le infezioni, da sempre considerate “lontane” rischiano di trovare habitat e condizioni favoreli per una diffusione endemica anche in Europa e quindi in Italia. Ad oggi, infatti, la malattia infettiva tropicale era tipica delle zone tropicali e subtropicali di:

  • Africa;
  • Sudest asiatico;
  • Cina;
  • India;
  • Medioriente;
  • America latina e centrale;
  • Australia;
  • parte del Pacifico.

Ma negli anni si sono verificati anche “casi d’importazione” nel resto d’Europa. Il principale sintomo della dengue è una febbre elevata, accompagnata spesso da irritazioni ed eruzioni cutanee che si manifestano dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Ma il quadro sintomatologico è più complesso, la dengue infatti si può manifestare anche con

  • mal di testa;
  • dolori intorno e dietro gli occhi;
  • dolori muscolari;
  • dolori alle articolazioni;
  • nausea;
  • vomito.

Al momento non esiste un trattamento specifico per curare questa malattia infettiva, solitamente l’infezione sparisce nell’arco di due settimane. È però essenziale che durante la degenza la febbre sia tenuta sotto controllo, in quanto questa può portare a forme emorragiche, la principale causa dei rari decessi.

Allarme Dengue, arriva il tampone obbligatorio in Italia?

Guardando ai precedenti casi Dengue in Italia, nel 2023 sono stati registrati nella penisola ben 362 casi, di cui solo 82 autoctoni. Al 21 febbraio 2024, sono stati identificati in territorio nazionale solo 48 casi di Dengue. tutti importati.

Davanti a un simile quadro, il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha rassicurato i cittadini:“ la situazione in Italia oggi non risulta allarmante”, ma è bene che le autorità sanitarie “giochino d’anticipo” prevenendo i contagi, intensificando i controlli del personale Usmaf-Sasn (Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera) in porti e aeroporti italiani.

Sarà quindi caccia alla zanzara Aedes aegypti, evitando che il vettore di diffusione della febbre Dengue entri in Italia. Ecco quindi che sarà posta la massima attenzione per disinfestazioni degli aerei e delle navi, incluse quelle da crociera. Tra le ipotesi, inoltre, si starebbe lavorando anche alla sperimentazione di un test rapido in aeroporto per chi giunge dalle zone a rischio.

Sono state quindi avviate le sperimentazioni. Il test rapido si dovrebbe ricavare dagli esami del sangue, il cui risultato dovrebbe giungere solo dopo 3-4 ore. Al responso positivo, scatterà l’isolamento, raccomandato per una settimana.

Iscriviti a Money.it