Ecco quando toglieremo le mascherine, c’è una data

Emiliana Costa

26/01/2022

26/01/2022 - 12:35

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Il picco dei contagi è stato raggiunto e gli esperti prevedono un crollo dei casi tra marzo e aprile. Ecco quando, secondo le previsioni, potremo togliere le mascherine.

Ecco quando toglieremo le mascherine, c’è una data

Lo ha annunciato il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid: «Sembra che siamo arrivati al plateau della curva per ciò che riguarda Omicron e si sta andando in discesa». Non solo. A foraggiare le buone notizie, arriva la proiezione dell’Ihme, l’Istituto dell’Università di Washington.

Secondo l’istituto americano, infatti, tra fine marzo e inizio aprile l’ondata Omicron sarà quasi passata, con un crollo dei contagi. Si passerà dagli oltre 180 mila al giorno attuali ai 12 mila di marzo e ai 1.800 di aprile. Omicron, inoltre, potrebbe portarci fuori dalla pandemia e c’è anche una presunta data per l’addio alle mascherine. Entriamo nel dettaglio.

Crollo dei contagi tra marzo e aprile

Da tempo, l’Ihme (Istituto dell’Università di Washington) aveva previsto correttamente il numero attuale dei morti in Italia, tra i 350 e i 400 al giorno. E ora, arriva la nuova stima. Secondo gli esperti americani tra fine marzo e inizio aprile l’ondata Omicron sarà quasi passata, con poche migliaia di casi al giorno. Ieri ci sono stati 186.740 nuovi contagi e altri 468 morti. Il dato più alto della quarta ondata.

Secondo i ricercatori dell’Ihme, la discesa è cominciata e «toccherà terra» tra marzo (quando i casi saranno circa 12 mila al giorno) e aprile (quando si arriverà a 1.800 contagi).

Previsioni simili anche per Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università di Trento, secondo il quale i casi sono destinati a scendere a breve. «Ieri i nuovi positivi sono stati 186 mila ma le persone che hanno concluso l’isolamento sono state 206 mila. Per il secondo giorno consecutivo, quindi, il totale degli infetti sta scendendo, anche se di poco. Questo significa che il picco è passato. È ragionevole indicare marzo come il mese del superamento di Omicron, se la curva scende velocemente come è salita», ha spiegato l’esperto a Repubblica.

Quando toglieremo le mascherine?

In un’intervista all’Adnkronos, Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, ha parlato della possibile endemizzazione del virus grazie a Omicron. Dando anche una possibile scadenza all’utilizzo delle mascherine.

«Direi che il picco dei contagi Covid ormai è raggiunto. Come avevamo previsto a fine mese è iniziata la fase di discesa, ma attenzione. Non è che possiamo dire ’la curva sta diminuendo, togliamoci le mascherine’. Questo no».

E aggiunge: «Noi stiamo andando nella direzione in cui dobbiamo andare ma non dobbiamo fare come fanno in Inghilterra o in Spagna, siamo più cautelativi. Le mascherine si toglieranno al momento giusto, presumibilmente in estate. Ora noi andremo verso una primavera in una situazione più tranquilla, ma con le stesse regole, solo che gli ospedali cominceranno a essere meno sotto pressione. Spero poi che per maggio/giugno la curva sarà quasi piatta».

Non solo. Secondo Ciccozzi, in autunno potremmo raggiungere la fase di endemizzazione del virus. Se la curva non andrà a ricrescere a settembre-ottobre «vorrà dire che avremo raggiunto la fase di endemizzazione del virus. E se la raggiungiamo, è fatta. La variante Omicron, come ha detto l’Oms, potrebbe portarci fuori dalla pandemia».

L’esperto sostiene che questa variante potrebbe rappresentare la svolta, perché è molto contagiosa ma poco letale. «È una variante - conclude - che finalmente si comporta come fanno i virus, ovvero infetta e si moltiplica il più possibile, quindi fa il suo lavoro proprio a livello evolutivo. Perciò tenderà a diventare endemica, resterà con noi e questo potrà significare che i fragili magari faranno un vaccino ogni anno come per l’influenza».

Tutto questo a meno di brutte sorprese. Secondo Ciccozzi, infatti, resta ancora l’incognita «passaggio animale» che va sorvegliata. «Dobbiamo anticipare il virus».

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