L’accattonaggio molesto torna reato: carcere per chi chiede l’elemosina

Isabella Policarpio

13 Novembre 2018 - 11:07

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Nel testo del Decreto Sicurezza torna il reato di accattonaggio molesto: chi chiede l’elemosina in modo insistente o fingendo malattie sarà punito con l’arresto fino a 6 mesi. Carcere anche per i parcheggiatori abusivi che coinvolgono minori.

L’accattonaggio molesto torna reato: carcere per chi chiede l’elemosina

Con l’approvazione del d.d.l. di conversione del Decreto sicurezza n. 113/2018 il Senato ha accolto il maxiemendamento che prevede il carcere per chi commette il reato di accattonaggio molesto.

Nel testo approvato, l’esercizio molesto dell’accattonaggio è punito con l’arresto da 3 a 6 mesi insieme ad un’ammenda che va da 3.000 a 6.000 euro.

Il reato di accattonaggio era stato eliminato dal Codice Penale nel 1999, quando la Corte Costituzionale lo aveva definito contrario al dovere di solidarietà sancito dall’articolo 2 della Costituzione, ma il Governo è determinato a ripristinarlo con punizioni molto severe.

Inoltre il maxiemendamento prevede anche nuove misure punitive per i parcheggiatori abusivi che si avvalgono di minori: carcere da 6 mesi a 1 anno e ammenda da 2.000 a 7.000 euro.

Il d.d.l. di conversione giungerà alla Camera dei deputati il prossimo 22 novembre per la votazione definitiva. Nell’attesa proviamo a fare chiarezza sulle novità previste dal Decreto sicurezza in merito al reato di accattonaggio molesto.

Il reato di accattonaggio molesto

Chiedere l’elemosina in modo insistente o simulando malattie e mutilazioni è reato secondo l’articolo 21-bis del testo del maxiemendamento, noto anche come Decreto Salvini.

Si tratta di un ritorno al passato: prima che la Corte Costituzionale lo abolisse nel 1999, il reato di accattonaggio era presente nel nostro Codice Penale ed il nuovo Governo sta per dargli nuova vita.

Secondo il provvedimento di Salvini, chiedere l’elemosina è reato quando il fatto è commesso “con mezzi fraudolenti, in modo vessatorio e ripugnante, ovvero simulando deformità o malattie per destare l’altrui pietà”.

La pena prevista per i mendicanti fraudolenti è l’arresto da 3 a 6 mesi accompagnato da un’ammenda da 3.000 a 6.000 euro. In aggiunta a ciò il testo prevede che sarà sempre disposto il sequestro delle cose che sono servite a commettere l’illecito e dei profitti che derivano dall’attività di accattonaggio molesto.

Punito anche chi organizza l’accattonaggio altrui

La reintroduzione del reato di accattonaggio non è la sola novità del Decreto sicurezza: si prevedono aspre punizioni anche per chi organizza e gestisce l’attività di accattonaggio altrui.

Il maxiemendamento punta a modificare l’articolo 600-octies del Codice Penale come segue:

  • al primo comma è previsto il reato di sfruttamento di minori nell’attività di accattonaggio, punito fino a 3 anni di reclusione;
  • al secondo comma si punirà chiunque organizzi l’accattonaggio altrui, se ne avvale o ne favorisca il profitto, con la reclusione fino a 3 anni.

Carcere anche per i parcheggiatori abusivi

Il Decreto Salvini contiene anche nuove disposizioni per fronteggiare il problema dei parcheggiatori abusivi.

Chi esercita senza autorizzazione l’attività di parcheggiatore o di guardiamacchine sarà punito con un’ammenda fino a 2.000 euro; mentre nel caso di reiterazione del reato dopo la sentenza definitiva o di uso di minori nello svolgimento dell’attività,l’ammenda sale a 7.000 euro.

La novità più rilevante è previsione della pena detentiva per chi coinvolgimento dei minori nello svolgimento di questa attività illecita: carcere da 6 mesi a 1 anno.

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