Zone arancioni in Italia già dalla prossima settimana? Cosa cambia da lunedì 3 gennaio

Alessandro Cipolla

27/12/2021

27/12/2021 - 10:46

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Sono ben sette le Regioni a rischio zona arancione a partire dalla prossima settimana: dopo Capodanno l’Italia si appresta a cambiare colore a causa della forte impennata dei casi Covid?

Zone arancioni in Italia già dalla prossima settimana? Cosa cambia da lunedì 3 gennaio

Sette Regioni rischiano di passare in zona arancione a partire da lunedì 3 gennaio. Questo è lo scenario che emerge dall’ultimo monitoraggio esteso pubblicato dall’Istituto superiore di sanità in merito alla situazione Covid in Italia.

Ricordiamo che una Regione passa in zona arancione quando vengono superati i 150 casi Covid ogni 100mila abitanti, l’occupazione dei posti letto in area medica supera il 30% e quella nelle terapie intensive il 20%.

L’ultimo bollettino in Italia parla di quasi 25.000 nuove positività accertate, meno delle oltre 54.000 del giorno precedente ma ovviamente in questo calcolo pesa molto il periodo delle Feste: ieri sono stati fatti 219.000 tamponi contro il milione del giorno precedente.

A preoccupare è soprattutto il balzo del tasso di positività schizzato all’11,5%, praticamente il doppio rispetto al 5,6% che si è registrato nel giorno di Natale. In questo scenario sono diverse le Regioni a rischio di passare in zona arancione a partire dalla prossima settimana.

Rischio zona arancione per le Regioni

Il nuovo anno in Italia potrebbe iniziare con diverse Regioni in zona arancione e altre in quella gialla. Il forte aumento dei casi dovuto in parte anche all’avanzata della variante Omicron ha riacceso nel nostro Paese l’allarme Covid, tanto che il Governo è dovuto intervenire in tutta fretta per emanare l’ennesimo decreto contente ulteriori misure restrittive.

Le sette Regioni che in questo momento sono gialle a partire dal 3 gennaio rischiano di ritrovarsi così in zona arancione. Si tratta di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Calabria, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano e quella di Trento.

Se l’incidenza dei casi Covid ogni 100.000 abitanti è ampiamente oltre la soglia dei 150 praticamente in tutto lo Stivale, nonostante il record dei contagi giornalieri che si è registrato alla vigilia di Natale la pressione ospedaliera ancora sembrerebbe essere sotto controllo.

Alcune Regioni come Lazio e Lombardia sembrano essere destinate alla zona gialla, ma servirà un forte peggioramento nei prossimi giorni per far scattare l’arancione nei territori più a rischio.

C’è un dato che fa la spia di quella che al momento è la situazione. Il Veneto che è una delle regioni a rischio zona arancione in questo momento ha 528 casi per ogni 100.000 abitanti, il 16% delle terapie intensive occupate e il 18% dell’area medica piena.

Un anno fa invece con 450 casi per ogni 100.000 abitanti il tasso di ospedalizzazione oscillava tra il 30 e il 45%, quasi a livelli da zona rossa. I vaccini di conseguenza stanno arginando i ricoveri, ma il calo di protezione riscontrato dopo cinque mesi renderebbe i preparati secondo l’Iss efficaci solo al 30% per evitare il contagio.

L’efficacia dei vaccini invece resterebbe ancora alta per prevenire le ospedalizzazioni: insieme alla diffusione della variante Omicron questo è il motivo per cui in Italia ora abbiamo tanti casi ma un numero di ricoveri ancora sostenibile, con il Governo che non a caso ha deciso di accelerare con le terze dosi.

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