Wellbeing economy, le aziende italiane verso un futuro sostenibile

Martino Grassi

28/10/2020

30/10/2020 - 17:37

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La sostenibilità sarà la parola d’ordine per il prossimo futuro e la wellbeing economy l’obiettivo verso cui le aziende dovranno dirigersi.

Wellbeing economy, le aziende italiane verso un futuro sostenibile

È ormai inevitabile il fatto che il mondo stia cambiando, e con lui, anche i risparmiatori e gli investitori dovranno iniziare a procedere in modo diverso rispetto al passato se si vuole evitare l’estinzione di massa. Il futuro è green e il cambiamento verso un’economia lontana dai combustibili fossili è ormai iniziato.

Le nostre scelte attuali avranno delle conseguenze sul futuro, e dunque cosa fare per il bene del nostro pianeta e per i nostri figli? Proprio questo è stato il tema trattato nel corso della prima conferenza della seconda giornata della Family Economy Week, dedicata alla sostenibilità.

Le aziende verso un futuro green

Nel corso degli anni il PIL, seppur rimanga un fattore di estrema importanza, sta lasciando sempre più spazio ad altri indici che hanno come obiettivo il raggiungimento della wellbeing economy, un’economia del benessere che tenga in considerazione i veri valori della famiglia, della società e dell’ambiente oltre a quelli tipicamente economici. Ad aprire il dibattito sul tema è stato proprio Lorenzo Fioramonti, economista e deputato, secondo il quale “un modello economico diverso è possibile. Un’economia che sia davvero utile al miglioramento del nostro benessere. Bisogna riflettere su come possiamo ridisegnare in modo diverso il sistema economico”.

La presa di coscienza da parte del sistema politico orientato a scelte green e sostenibili ha impiegato un po’ di tempo per radicarsi, ma adesso sembra ormai una strada che tutti vogliono calcare, spiega Joe Colombano, consigliere di MainStreet Partners nonché uno dei fautori degli SDGs dell’ONU

Il rapporto tra finanza e sostenibilità

Anche il binomio finanza-sostenibilità sarà un matrimonio destinato a consolidarsi sempre più nel corso dei prossimi anni, dal momento che “gli investimenti responsabili non sono una moda, sono un qualcosa di tangibile. Si investe in aziende virtuose, impegnate davvero sui temi legati alla sostenibilità”, spiega Antonio Volpe, Head of External Distribution di Amundi.

Diverse ricerche, inoltre, confermano il fatto che i prodotti green possono offrire dei rendimenti sostenibili anche nel lungo periodo: “Finanza e sostenibilità sono compatibili, non c’è nessuna contrapposizione tra obiettivi di profitto e morali”. Dello stesso parere anche il professore Michele Calcaterra, dell’Università Bocconi, secondo il quale gli investimenti sostenibili non sono degli asset class, ma una strategia di investimento applicabile a qualsiasi asset class: “Bisogna analizzare l’investimento prima sotto il profilo della performance e del rischio, dopodiché va valutata la trasparenza”.

L’importanza della trasparenza

All’interno degli investimenti green la trasparenza assume un ruolo ancora più importante spiega Alberto Cascione, analista finanziario di Altroconsumo, poiché il risparmiatore deve essere pienamente consapevole di quello che andrà ad acquistare e dunque deve avere la certezza che si sta trattando di un prodotto davvero green, “se non c’è la giusta comunicazione e la giusta trasparenza, si rischia di far disinnamorare gli investitori di questo tipo di strumenti. In questo è molto importante una regolamentazione, delle norme precise”.

La sostenibilità si traduce quindi in un miglioramento del modo in cui viviamo, e il cambiamento verso un futuro sostenibile deve per forza passare anche dalla nostra tavola, precisa Lucio Cavazzoni, presidente di Goodland:

“Noi ci occupiamo di agricoltura e notiamo tante criticità in questo settore. Bisogna poi ridurre l’uso di prodotti chimici e di allevamenti industriali. Il consumatore dev’essere messo al corrente di tutto questo, deve porsi delle domande, perché oggi l’alimentare gioca un ruolo fondamentale sul piano ambientale e su quello sociale”.

Un altro tema affrontato nel corso della tavola rotonda è stato quello delle imprese sociali e dell’importanza ruolo della donna. Carola Carazzone, segretario generale di Assifero ha infatti precisato che: “Le imprese sociali hanno aperto strade innovative, per sperimentare ritorni economici e sociali allo stesso tempo. Il cambio di prospettiva è nell’uso dei patrimoni finalizzati alla missione filantropica. Poi, vorrei sottolineare quanto il tema dell’uguaglianza di genere sia fondamentale: bisogna dare maggior spazio alle donne, perché possano esprimere tutto il loro valore”.

La sostenibilità passa anche dalle pensioni

Anche le pensioni integrative possono procedere di pari passo con la sostenibilità spiega Massimo Giusti, presidente del Fondo Arca: “Sebbene la sostenibilità fosse sempre al centro degli investimenti, oggi il fondo vede una transizione nella sua gestione”. Nel corso degli anni il Fondo Arca è passato dall’escludere investimenti in aziende produttrici di armi, nucleare, all’inclusione di realtà sostenibili e ESG.

Il futuro della sostenibilità

Nel prossimo futuro dunque appare sempre più palese la necessità di investire “in tecnologia ed accelerare nei prossimi anni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 come produzione di energia verde, riduzione della Co2 ed efficienza energetica. Un altro obiettivo è poi il raggiungimento dell’emissione zero al 2050 che prevede una trasformazione integrale della produzione, distribuzione e consumo dell’energia”, conclude Toni Volpe, amministratore delegato e direttore generale di Falck Renewables SpA. Inoltre sarà di fondamentale importanza tenere in considerazione il fatto che “in futuro tutti gli oggetti fisici diventeranno digitali” e “i clienti a cui ci si rivolgerà, che saranno soprattutto Millennials e Gen Z, i quali sono nativi digitali e quindi già di per sé consumatori evoluti” chiosa Walfredo Della Gherardesca, CEO di Genuin Way SA.

In collaborazione con Fidelity International

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