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Wall Street, analisi tecnica: S&P500 perde di vista supporti a 2.700 e 2.660. Cosa aspettarsi?

venerdì 23 marzo 2018, di Alessio Trappolini

Ieri è stata decisamente una brutta seduta per Wall Street. I venti del protezionismo scuotono i mercati, e i principali listini azionari d’Oltreoceano hanno accusato una brusca correzione che, in effetti, ha amplificato il movimento ribassista di medio periodo partito lo scorso 30 gennaio.

L’indice S&P 500, dal canto suo, sta mostrando segni di cedimento strutturale che hanno alterato la conformazione tecnica di breve e medio termine. La tendenza di lungo periodo, invece, sembra ancora intatta ma non è detto che non possa esser messa in discussione nel futuro prossimo.

Con l’accelerazione ribassista disegnata ieri l’indice S&P 500 è tornato sotto quota 2.700 punti, confermando la prevalenza nel mercato delle forze venditrici. Il segnale di maggior preoccupazione è stato generato con la candela del 19 marzo scorso: in quell’occasione le quotazioni hanno violato il supporto dinamico ottenuto con la trendline che passa per i minimi del 9 febbraio e 2 marzo.

Questi elementi rafforzano le tesi che avevamo esposto nell’analisi di una settimana fa (per rivedere l’analisi clicca qui), dove avevamo ipotizzato una conformazione tecnica di continuazione rispetto al movimento ribassista principale in atto da fine gennaio/inizio febbraio.

Questa tesi, inoltre, si basava sul segnale di debolezza emerso il 13 marzo con il mancato breakout delle resistenze a 2.800 punti. Al momento è su questo livello che l’S&P si gioca parte del suo futuro. Un miglioramento significativo dello scenario dovrebbe passare inderogabilmente per la barriera statica a 2.800 punti, la “linea Maginot” che separa nettamente una visione rialzista da una ribassista.

Analisi algoritmica e volumetrica

Come avevamo anticipato nella precedente analisi (clicca qui per approfondire), un primo segnale di vendite che non doveva essere sottovalutato è partito dall’oscillatore RSI. Proprio nella seduta del 19, marzo l’oscillatore ha incrociato dall’alto verso il basso il livello neutro a 50 rilevando il rafforzamento delle forze in vendita. Al momento RSI si sta avvicinando, ma non ha ancora toccato, l’area di Ipervenduto, segnalando che le spinte al ribasso potrebbero non essersi ancora del tutto esaurite. Spunti interessanti anche sui volumi, con la seduta del 16 marzo che ha visto passare di mano 1.7 miliardi. Per trovare eguali bisogna risalire alla seduta del 18 marzo 2016.

Spunti operativi

Il close della candela di ieri sotto i supporti a 2.660 punti potrebbe indicare che l’attuale fase di breve non si è ancora esaurita. In questa direzione il supporto statico più importante è posizionato a 2.600 punti. Per raggiungerlo l’S&P 500 dovrebbe scendere ancora di circa 1,8 punti.

Partendo da queste premesse, una strategia dal profilo risk/reward favorevole potrebbe prevedere ingressi a 2.660 punti e stop sul massimo della candela di ieri a 2.695 punti.

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