Con l’approvazione del decreto proroga della Voluntary Disclosure la scadenza viene spostata al 31 dicembre 2015. Approvato anche il dl che “congela” l’aumento delle accise sui carburanti.
Via libera alla fase due della Voluntary Disclosure con l’approvazione in Cdm, riunitosi ieri mattina, del decreto legge che allunga i tempi sul rientro dei capitali spostando la scadenza finale a fine anno.
Dopo lo stop di venerdì scorso del Quirinale al decreto omnibus sulle misure urgenti per la finanza pubblica che, oltre al delicato tema delle operazioni di emersione, includeva argomenti molto eterogenei tra cui la questione delle accise, clausole di garanzia, crisi d’impresa ed enti locali, arriva oggi a 24 ore di distanza dalla prima scadenza per l’adesione al programma di rientro, la comunicazione ufficiale dei nuovi termini entro cui presentare la domanda di collaborazione:
- entro il 30 novembre dovrà essere presentata la domanda di collaborazione per il rientro dei capitali (prima dichiarazione)
- entro il 31 dicembre dovranno pervenire le istanze integrative della documentazione e della relazioni finale.
Il Governo ha anche varato il dl che blocca l’aumento delle accise sui carburanti che sarebbe scattato il 1° ottobre per effetto della clausola di salvaguardia sulla reverse charge (prevista dalla Legge di Stabilità 2015) a seguito della bocciatura dell’Ue dell’estensione dell’inversione contabile dell’Iva alla grande distribuzione.
Resta ancora da risolvere il nodo delle sanzioni. Se l’Agenzia delle Entrate e una parte della maggioranza sarebbero per l’aumento delle sanzioni, il Governo propenderebbe per ridurre l’ammontare delle sanzioni da applicare ai ritardatari beneficiandoli di un ulteriore sconto che sarebbe esteso poi anche a chi ha già aderito o perfezionato la domanda. Coloro che hanno aderito hanno già goduto di importanti sconti su sanzioni e interessi, divieto di raddoppio dei termini di accertamento fiscale. La questione rimane tuttavia ancora da risolvere.
Il rientro dei capitali è un prezioso strumento alternativo per lo Stato per recuperare nuove fonti di finanziamento e per ridurre i tagli alla spesa pubblica anche in relazione alla nuova Legge di Stabilità in lavorazione e che dovrà essere inviata a Bruxelles entro il 15 ottobre. Con la riapertura dei termini si punta a non far scattare l’aumento degli acconti Ires e Irap previsto da Novembre.
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