Vendita a distanza: cos’è e cosa prevede?

Guendalina Grossi

28 Febbraio 2018 - 16:26

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La vendita a distanza è un particolare contratto che permette ai consumatori di acquistare un bene direttamente online o tramite posta elettronica. Vediamo quali regole devono essere seguite dalle parti coinvolte nell’accordo.

Vendita a distanza: cos’è e cosa prevede?

La vendita a distanza è quel contratto che ha per oggetto i beni e i servizi e che viene stipulato tra un venditore e un consumatore senza la presenza fisica di chi vende o di chi acquista. La conclusione della vendita a distanza infatti può avvenire tramite telefono, posta elettronica o direttamente online.

La legge ha stabilito che alcuni contratti non rientrano nell’applicazione della disciplina dei contratti a distanza. Per esempio la vendita a distanza non può essere applicata ai:

  • servizi sociali e di assistenza sanitaria;
  • ai giochi d’azzardo;
  • ai servizi finanziari;
  • a quelli relativi alla creazione di immobili;
  • ai pacchetti turistici;
  • alle multiproprietà;
  • ai servizi di trasporto passeggeri.

Vediamo quindi quali sono le regole che devono essere rispettate dal consumatore e dal professionista per far sì che il contratto di vendita a distanza sia valido.

L’obbligo delle informazioni precontrattuali e la consegna del bene

Il professionista, prima che il consumatore sia vincolato da un contratto a distanza, deve fornire a quest’ultimo una serie di informazioni in maniera chiara e comprensibile.

Le informazioni che il consumatore deve ricevere prima di stipulare il contratto riguardano:

  • l’identità del professionista, indirizzo geografico, telefono, fax ed email;
  • caratteristiche principali dei beni o servizi
  • prezzo del bene o del servizio, comprensivo di imposte, spese aggiuntive di spedizione e di ogni altro costo;
  • la modalità del pagamento, di consegna, di esecuzione e data entro la quale il professionista si impegna a consegnare i beni;
  • l’esistenza o l’esclusione del diritto di recesso, le condizioni, i termini e le procedure per esercitarlo, nonché il modulo tipo di recesso;
  • la durata del contratto e le condizioni per recedere in caso di contratto a tempo indeterminato o a rinnovo automatico;
  • il promemoria dell’esistenza della garanzia legale;
  • se applicabile, l’informazione che il consumatore dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni in caso di recesso.

Una volta che il consumatore ha ricevuto le suddette informazioni si procede alla stipula del contratto a distanza.

A questo punto, entro 30 giorni dalla conclusione del contratto il professionista è tenuto consegnare la merce o il servizio al consumatore.

Se l’imprenditore non fornisce il bene al consumatore entro il termine pattuito quest’ultimo potrà invitare il fornitore ad effettuare la consegna entro un termine supplementare appropriato alle circostanze.

Se anche questo termine non viene rispettato dal professionista il consumatore può decidere di rescindere il contratto.

Il diritto di recesso

Nel caso in cui il consumatore voglia recedere dal contratto a distanza, senza specificarne il motivo e sostenendo solo i costi di spedizione, quest’ultimo lo deve fare entro 14 giorni dalla conclusione del contratto.

Per comunicare al professionista la sua decisione il consumatore può utilizzare il modulo di recesso che gli era stato consegnato dall’imprenditore oppure presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita.

Nel caso in cui il professionista non fornisca al consumatore le informazioni relative al diritto di recesso, il termine per esercitare tale diritto scade 12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale.

Se invece il professionista fornisce le suddette informazioni entro 12 mesi dalla conclusione del contratto, il periodo di recesso termina 14 giorni dopo la data in cui il consumatore ha ricevuto tali informazioni.

Il diritto di recesso inoltre non è previsto per alcune tipologie di contratto; quest’ultimo infatti non si può applicare in caso di beni confezionati su misura o di beni che rischiano di scadere rapidamente.

Restituzione della merce e rimborso del prezzo

Se il consumatore decide di recedere dal contratto è obbligato a restituire al professionista il bene entro 14 giorni dalla comunicazione del recesso. Inoltre quest’ultimo deve sostenere i costi diretti della restituzione a meno che l’imprenditore non decida di ritirare egli stesso il bene.

Ovviamente prima di recedere il consumatore può procedere ad una valutazione del bene che ha ricevuto dall’imprenditore. Se però durante le operazioni di valutazione il bene viene danneggiato il consumatore ha comunque diritto a recedere a condizione che corrisponda al professionista la diminuzione del valore del bene.

Il professionista a questo punto dovrà rimborsare al consumatore i pagamenti ricevuti entro 14 giorni dalla data in cui è stato informato del recesso con le stesse modalità con le quali ha ricevuto il pagamento.

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