Vaccino obbligatorio per over 60 e alcuni lavoratori: così si rischia il caos

Alessandro Cipolla

5 Gennaio 2022 - 08:42

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Il Governo starebbe delineando le misure da inserire nel nuovo decreto: più smart working, vaccino obbligatorio per gli over 60 ed estensione del super green pass solo per alcune categorie di lavoratori.

Vaccino obbligatorio per over 60 e alcuni lavoratori: così si rischia il caos

Sulla estensione del super green pass, che in pratica sarebbe una introduzione indiretta del vaccino obbligatorio per alcune categorie, il Governo va in confusione stretto nella morsa delle difficoltà applicative e dei malumori politici.

Andiamo per ordine. Nonostante la serie record di decreti Covid licenziati nelle ultime settimane, quest’oggi si tornerà a riunire il Consiglio dei Ministri per varare un nuovo pacchetto di misure per contrastare l’epidemia.

Il piatto forte doveva essere l’estensione a tutti i lavoratori del super green pass, una decisione che per gli spifferi di Palazzo vedrebbe favorevoli PD, Forza Italia, Italia Viva e soprattutto Mario Draghi, con Lega e Movimento 5 Stelle invece indicati come molto scettici a riguardo.

Nella giornata di ieri Mario Draghi ha convocato a Palazzo Chigi i ministri Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione) e Patrizio Bianchi (Istruzione) oltre al commissario straordinario Francesco Figliuolo.

In tarda serata ecco che le agenzie di stampa hanno iniziato a far filtrare le prime indiscrezioni: niente più super green pass per tutti i lavoratori a causa di difficoltà applicative e resistenze politiche, ma un sostanziale obbligo di vaccinarsi contro il Covid per alcune categorie mirate di lavoratori e tutti gli over 60.

Super green pass: le novità del prossimo decreto

Con il passare delle ore sono emersi ulteriori dettagli di come potrebbe essere strutturato questo nuovo decreto. Per prima cosa ci sarà un aumento dello smart working sia nel settore privato sia nella Pubblica Amministrazione, nonostante l’anacronistica resistenza del ministro Brunetta.

Il Governo poi si sarebbe convinto di estendere l’obbligo del super green pass per tutti gli over 60: al momento in Italia sarebbero circa 1,5 milioni gli anziani ancora non vaccinati. La soglia però potrebbe essere abbassata agli over 50, con la decisione finale che verrà presa soltanto durante il Consiglio dei Ministri.

Una mossa questa per “mettere a riparo” la fascia più fragile della popolazione, ma che sarebbe figlia dei problemi applicativi (e politici) riscontrati per l’estensione del super green pass a tutti i lavoratori.

A riguardo si dovrebbe continuare a procedere a macchia di leopardo, con il Corriere della Sera che parla di una estensione del super green pass per “ allenatori delle squadre sportive e chi lavora nelle palestre e nei circoli , alcuni dipendenti che hanno contatti con il pubblico, gli altri lavoratori che hanno contatto diretto con le categorie più fragili”.

Italia a rischio caos normativo

La domanda a questo punto è una: cosa potrebbe succede a un anziano che dovesse continuare a rifiutarsi di fare il vaccino? Visto che dal 10 gennaio chi non ha il super green pass sostanzialmente non potrà fare nulla, per un pensionato si potrebbe seguire l’esempio della Grecia: 100 euro di multa al mese.

Mentre la variante Omicron dilaga nel Paese il Governo ancora una volta è chiamato a inseguire il virus cercando di mettere qualche toppa. Il risultato è una cervellotica selva di regole che ormai confonde anche i cittadini più attenti.

L’Italia così rischia di sprofondare in una sorta di caos normativo pieno di contraddizioni, con la beffa che tutte le misure prese nelle scorse settimane si stanno rivelando inefficaci nell’arginare Omicron e stoppare l’aumento dei ricoveri.

Con il Covid che si intreccia anche con la machiavellica corsa per il Quirinale e con gli echi delle elezioni politiche del prossimo anno, il Governo continua a estendere il perimetro del super green pass viste le difficoltà nel prendere l’unica decisione da tempo invocata da scienziati, sindacati e imprese: rendere il vaccino obbligatorio come deciso dall’Austria e a breve, forse, anche dalla Germania.

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