Il vaccino aumenterà il PIL mondiale di $9.000 miliardi, ma a una condizione

Riccardo Lozzi

16 Ottobre 2020 - 16:00

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Lo sviluppo di un vaccino potrebbe guidare la ripresa economica aumentando di 9.000 miliardi di dollari il reddito mondiale, ma solo con una forte cooperazione internazionale.

Il vaccino aumenterà il PIL mondiale di $9.000 miliardi, ma a una condizione

Il vaccino coronavirus potrebbe valere 9.000 miliardi di dollari per la crescita del PIL mondiale entro il 2025.

Questa è la previsione di Kristalina Georgieva, economista del Fondo Monetario Internazionale, la quale però pone una condizione fondamentale affinché il trattamento spinga - e di molto - la ripresa economica in tutto il mondo.

Il vaccino COVID spingerà la ripresa

Secondo Georgieva sarà necessario distribuire il vaccino in modo uniforme nel pianeta, dalle nazioni più ricche ai Paesi in via di sviluppo.

Solo in questo modo sarà possibile una crescita davvero significativa, poiché si innescherebbe un processo di recupero di fiducia di investimenti in diversi settori, riguardanti ad esempio i viaggi e gli scambi commerciali internazionali.

In molti negli ultimi mesi avevano lanciato l’allarme sui pericoli di un vaccino sviluppato da alcuni Stati in forma nazionalista, cioè tenendolo all’interno dei propri confini senza distribuirlo ad altri Paesi.

In questo scenario la crisi economica potrebbe addirittura aggravarsi, lasciando quindi ferite aperte nei rapporti commerciali tra i vari Stati e mettendone a rischio definitivamente anche le relazioni politiche e diplomatiche.

Necessaria cooperazione internazionale

Oltre ai benefici di aumento del reddito e di accelerazione di una ripresa, si aggiungerebbe la possibilità di ridurre il divario tra gli Stati più ricchi e quelli più poveri, dando vita così ad una nuova globalizzazione positiva.

L’accesso equo al vaccino permetterebbe quindi di evitare di aumentare le divisioni, le quali, in caso contrario, saranno sempre più difficile da ricomporre.

In quest’ottica, come sottolineato da Georgieva, diventa fondamentale anche la partecipazione alla cancellazione del debito per i Paesi del terzo mondo, sia da parte degli Stati che dei creditori privati che lo detengono.

Proprio questi ultimi, insieme alla Cina, dovrebbero fare maggiori sforzi per permettere un rilancio anche alle nazioni in maggiore difficoltà con le proprie finanze pubbliche.

FMI: “Cancellare il debito per i Paesi del terzo mondo”

Il G20 ha recentemente esteso per 6 mesi il Debt Service Suspension Initiative, permettendo di congelare le restituzioni del debito in questo lasso di tempo, affermando inoltre di essere pronto a prorogare il blocco per ulteriori 6 mesi.

Tuttavia, si tratta di una misura riconosciuta esclusivamente dal cosiddetto Club di Parigi, di cui fanno parte solamente alcuni degli Stati che detengono quote di debito.

Infine, la managing director ha approfittato della conferenza stampa a margine della riunione del comitato direttivo del FMI, per invitare gli Stati Uniti e la Cina a mantenere forti le loro misure di stimolo economico, poiché anche queste potrebbero avere un impatto determinante per lo sviluppo economico mondiale.

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