AstraZeneca, l’Istituto berlinese: trombosi possibile effetto collaterale molto raro

Alessandro Cipolla - Mario D’Angelo

15/03/2021

La Germania ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca: la decisione del governo dopo nuovi casi di trombosi.

AstraZeneca, l’Istituto berlinese: trombosi possibile effetto collaterale molto raro

La Germania ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Una decisione questa di Berlino che ha già avuto forti ripercussioni sull’utilizzo del siero made in Oxford nell’Unione Europea. La scelta è stata seguita infatti a ruota anche da Italia, Francia e Spagna. Mezza Europa, in sostanza, ha ormai sospeso il vaccino AstraZeneca, sempre in via precauzionale, in attesa del parere dell’Agenzia europea del medicinale (Ema).

A comunicare lo stop è stato l’Istituto Paul Ehrlich (PEI), che ha ritenuto necessarie nuove indagini dopo diverse segnalazioni di trombosi delle vene cerebrali in relazione alla vaccinazione. Qualche ora dopo, il Paul Ehrlich ha reso noti i suoi primi sospetti.

La scelta della Germania di sospendere la somministrazione del vaccino di AstraZeneca segue così la decisione presa ieri dall’Olanda e, nei giorni scorsi, da Danimarca, Norvegia e Islanda.

In Italia invece dopo le tre morti sospette in Sicilia e quella del professore in Piemonte, sono stati sequestrati i lotti ABV2856 e ABV5811: oltre all’Iss che sta effettuando tutti i controlli del caso, stanno indagando anche diverse Procure.

AstraZeneca, Berlino: trombosi possibile effetto collaterale

A rendere note le ragioni della sospensione in Germania è stato lo stesso Istituto berlinese: “Gli esperti dell’Paul Ehrlich Institut vedono ora un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione a una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca”.

Un effetto collaterale molto raro, combinato con una situazione di piastrinopenia, sarebbe quindi possibile secondo l’Istituto, sebbene una diretta correlazione non è ancora stata trovata.

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