Uscita dall’Euro: cosa accadrebbe a chi ha il mutuo?

Dimitri Stagnitto

08/03/2014

Un’uscita dell’Italia dall’Euro con un ritorno alla lira comporterebbe dei problemi per chi ha un mutuo da pagare? NO, ecco perché.

Uscita dall’Euro: cosa accadrebbe a chi ha il mutuo?

Tra le varie argomentazioni contro l’opportunità di un’uscita dell’Italia dall’Euro primeggia quella secondo cui il passaggio alla nuova valuta, con una conseguente svalutazione immediata della stessa (le stime vanno dal 20% al 40%), creerebbe grandi problemi a chi ha contratto un mutuo e ha delle rate residue da pagare, magari per anni.

Il presupposto su cui si basa questa argomentazione è che stipendi e conti correnti verrebbero convertiti in lire (o nella nuova valuta comunque la si chiami) istantaneamente mentre il mutuo rimarrebbe in Euro e quindi si "appesantirebbe" di colpo in proporzione alla svalutazione.

Lo scenario è in realtà di pura fantasia e davvero implausibile in quanto, come già accaduto nel passaggio da Lira ad Euro, i contratti in essere denominati in Euro verrebbero convertiti nella nuova valuta con il cambio al momento del passaggio (quindi ipoteticamente 1 ad 1) e solo dopo la svalutazione interverrebbe, abbattendo anche il valore reale del mutuo residuo da rimborsare data la denominazione nella nuova valuta.

In genere, dopo aver ricevuto questa risposta, il sostenitore del "problema mutuo" passa al mutuo a tasso variabile: con la nuova valuta i tassi non schizzerebbero alle stelle?

Probabilmente sì, c’è però da far presente che la stragrande maggioranza dei mutui a tasso variabile sono indicizzati all’Euribor, tasso indipendente dalla valuta italiana che resterebbe con buona probabilità relativamente basso anche in caso di un’uscita dall’Euro da parte dell’Italia apportando un ulteriore vantaggio al contraente del mutuo che dovrà pagare un importo svalutato e aggravato di interessi bassi rispetto all’inflazione italiana che sarà auspicabilmente piuttosto sostenuta nei primi mesi dopo lo switch.

A quanto sopra esposto vorrei aggiungere un’ulteriore argomentazione forse banale ma spesso non considerata: chi deve pagare un mutuo probabilmente conta di farlo attraverso un reddito da lavoro. Del resto se avesse avuto i soldi per comprare una casa non avrebbe acceso un mutuo con relativi costi e interessi.

Ciò che deve stare più a cuore al mutuatario è la certezza del reddito fino alla scadenza del mutuo: perdere il lavoro è il vero pericolo rispetto alla possibilità di non onorare il proprio debito. Ciò che bisogna temere quindi è proprio ciò che stiamo vivendo ora: depressione economica e disoccupazione in salita.

Del resto, se un ritorno alla lira rendesse di colpo tutti i mutui più pesanti del 30-60% di fatto le banche si ritroverebbero con più o meno la totalità dei mutui emessi inesigibili o in sofferenza: è assurdo pensare che il passaggio venga gestito senza porre rimedio a un aspetto di questo genere, ovvero senza la conversione istantanea dei contratti alla nuova valuta.

Nelle argomentazioni pro Euro quindi la storia del "come faremo con i mutui" può essere depennata dalla lista delle cose di cui preoccuparsi.

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