L’ultimo DPCM può essere cambiato? Infuriano le proteste ma gli scienziati frenano

Alessandro Cipolla

27/10/2020

06/07/2021 - 16:57

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Notte di scontri in diverse città italiane contro l’ultimo DPCM firmato da Giuseppe Conte, mentre aumentano i malumori anche all’interno della maggioranza con Renzi che vorrebbe rivedere il testo: gli scienziati però difendono il provvedimento.

L’ultimo DPCM può essere cambiato? Infuriano le proteste ma gli scienziati frenano

Scene di guerriglia urbana in alcune delle principali città italiane. Motivo scatenante della protesta è l’ultimo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte, che ha introdotto nuove misure restrittive al fine di fronteggiare l’aumento dei contagi da coronavirus.

Dopo che nei giorni scorsi erano state Napoli e Roma il teatro di scontri tra manifestanti e Forze dell’Ordine, la scorsa notte a Torino e Milano ci sono stati saccheggi e devastazione urbana, con la protesta che nel capoluogo lombardo è arrivata fin sotto il palazzo della Regione.

Ribolle anche il mondo della politica. Se Matteo Salvini ha sposato la linea dura, annunciando un ricorso al Tar contro l’ultimo DPCM, Giorgia Meloni invece si è detta più collaborativa a patto che, finita l’emergenza Covid, l’Italia torni subito alle urne.

Malumori però anche all’interno della maggioranza, con Matteo Renzi che ha annunciato una “richiesta di modifiche” del DPCM con una revisione che è stata auspicata anche dal ministro di Italia Viva Teresa Bellanova.

Chiederemo - ha spiegato Renzi - che il presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal presidente dell’Alto Adige, che ha firmato un’ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22”.

Cambiare il DPCM? No degli scienziati

I mal di pancia tra i giallorossi non sarebbero soltanto quelli dei renziani. Anche tra le fila del Movimento 5 Stelle si parla di un ampio fronte di parlamentari più che scontenti dopo la firma del nuovo DPCM.

Il modello da seguire sarebbe quello delle province autonome di Bolzano e Trento, dove cinema e teatri rimangono aperti mentre la chiusura dei bar è stata fissata alle ore 20 e quella dei ristoranti alle 22.

C’è allora la possibilità che il governo torni sui propri passi andando a modificare di fatto i dettami del DPCM? Difficile ipotizzare una marcia indietro repentina da parte di Palazzo Chigi, che ha deciso di inasprire le misure restrittive al fine di evitare un secondo lockdown.

Il nuovo Dpcm è un provvedimento coraggioso e indispensabile se vogliamo evitare il lockdown ha scontentato molti, ma non credo fosse evitabile - ha commentato il medico Andrea Crisanti - Se gli dovessi dare un voto, gli darei 8”.

Per Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, le misure adottate sarebbero “un passo avanti” ma ancora insufficienti “per affrontare la circolazione del virus in questo momento”, chiedendo che vengano fatti dei lockdown locali.

Se da un lato monta la rabbia delle piazze e aumenta il pressing della politica per mettere subito mano al DPCM appena licenziato, dall’altro c’è una buona parte degli esperti più in vista che invece difende il provvedimento, chiedendo anzi ulteriori strette come nel casi di Ricciardi.

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